XL

L’affrancamento contrattuale

Urwah riferì che ‘Aìscah – sia soddisfatto Iddio di lei – gli aveva raccontato che un giorno era venuta da lei Barirah a chiederle aiuto per il suo contratto d’affrancamento. Di esso, infatti, non aveva ancora saldato una parte.
Torna dai tuoi padroni – le aveva detto ‘Aisha – e, se sono d’accordo ch’io paghi per te il tuo affrancamento, lo farò.
Così avrò io su di te il diritto di esser padrona.
Barirah aveva riferito la proposta ai suoi padroni, ma questi avevano rifiutato, dicendo:
In fondo, se vuole sistemare i conti per te, faccia pure, ma il diritto di padrone su di te rimane a noi.
‘Aisha aveva riferito l’accaduto all’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che aveva detto:
Acquistala e affrancala. Il diritto di esser padrone spetta solo a chi affranca.
Poi l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – s’era alzato e aveva parlato così:
Ma che cosa viene in mente a certuni di stipulare condizioni che non ci sono nel Libro di Dio? Chi stipula una condizione che non si trovi nel Libro di Dio non potrà farla valere, l’avesse anche imposta cento volte. La condizione di Dio ha più valore e impegna di più.