LXXVII

Le vesti


Narrò Salim figlio di Abd Allah, da suo padre – sia soddisfatto Iddio di lui – che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:

Chi trascina il suo vestito vanitosamente, Dio non lo guarderà nel Giorno della Resurrezione. Gli disse Abu Bakr:

Se una delle estremità del mio vestito si allenta e lo trascino per terra, questo avverrà anche a me?

Rispose il Profeta:

Tu non sei uno di quelli che lo fanno per vanità.

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Narrò il figlio di Umar – sia soddisfatto Iddio di lui -:

Un tale disse un giorno:

O Inviato di Dio, come si veste il pellegrino in istato di consacrazione?

Rispose a Profeta:

Non indossa la tunica, nè i calzoni, nè il burnus, nè le sottoscarpe salvo che tu non trovi sandali o che la calzatura non arrivi alla caviglia.

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Narrò Gabir figlio di Abd Allah – sia soddisfatto Iddio di ambedue -:

Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – arrivò quando Abd Alah figlio di Ubayy era stato già deposto nella tomba, e ordinò che fosse tirato fuori e messo inginocchio. Soffiò su di lui un poco della sua saliva e lo rivestì della sua tunica, Dio sa perchè.

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Narrò Abd Allah figlio di Umar:

Quando mori Abd Allahh figlio dl Ubayy, suo figlio andò dall’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – e gli disse:

Dammi la tua tunica perchè io gliela metta come sudario, esegui per lui la preghiera e impetragli il perdono di Dio.

Il Profeta gli diede la tunica e gli disse:

Quando avrai finito con lui, chiamaci.

Così fecero e il Profeta venne per pregare sul morto, ma Umar lo prese da parte e gli disse:

Dio non ha forse proibito che si eseguisca la preghiera sugl’ipocriti? Dio ha detto: Che tu implori il perdono per essi o non lo implori, poco importa; se tu lo implorassi anche settanta volte, Dio non perdonerebbe loro: ciò, perchè essi non credono in Dio, nè nell’Apestolo, e Dio non dirige gli empii.(IX, 81). A quel punto fu rivelato il versetto: Non pregare affatto per qualcuno di essi che sia morto, nè ti fermare sulla tua tomba, poichè essi non hanno creduto in Dio e nel suo Apostolo, e morirono in isiato di empietà (IX, 85)Il Profeta allora, smise la preghiera per essi.

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Narrò Abu Hurayrah che l’Inviato di Dio – Iddio Io benedica e gli dia eterna salute – aveva detto: L’avaro e il caritatevole somigliano a due uomini che portino giubbe di ferro, obbligati a tenere le mani in alto sul petto.

Ogni volta che il caritatevole fa un’elemosina, la sua giubba scende fino alla punta delle sue dita e ne sono cancellate le tracce. Invece l’avaro, ogni volta che gli viene In mente l’elemosina, la giubba diventa più stretta e non si sposta in nessun punto.

Diceva Abu Hurayrah:

Ho visto l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – toccarsi la giubba dicendo:

Così!,col gesto di chi tenta di allargarla e non vi riesce.

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Narrò Uqbah figlio di Amir – sia soddisfatto Iddio di lui-:

L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ricevette in regalo un farrug di seta; lo indossò ed esegui la preghira.. Poi se lo tolse di dosso energicamente, come se gli desse fastidio, dicendo:

Questo, non sta bene a chi sente il timor di Dio.

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Narrò il figlio di Abbas che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:

Chi non ha un izar porti pure i calzoni, e chi non trova sandali, si metta le sottoscarpe.

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Narrò Anas – sia soddisfatto Iddio di lui – che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – entrò alla Mecca, nell’anno della sua conquista, con l’elmo in testa.

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Narrò Anas figlio di Malik:

Camminavo coll’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che portava una burdah di Nagran, con un bordo pesante. Un Beduino lo raggiunse e lo tirò per la burdah con uno strattone tale che gli scopri una spalla e rimase su di essa il segno della stoffa. Gli disse:

Senti, Muḥammad, dà ordine che mi diano qualche cosa del danaro di Dio che tieni tu.

L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – si voltò dalla sua parte, scoppiò in una risata e ordinò che gli facessero un regalo.

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Narrò Sa’d:

Durante la battaglia di Uhud ho visto alla sinistra e alla destra del Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – due uomini vestiti di bianco, che non avevo veduto prima e che non rividi mai più.

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Narrò Abu Darr – sia soddisfatto Iddio di lui – Entrai dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:

era vestito di bianco e dormiva. Tornai più tardi e si era svegliato. Mi disse:

Qualsiasi servo di Dio che dice non v’è dio fuorchè Iddio, quando muore, va in paradiso,

Io dissi:

Anche adultero? Anche ladro?

E lui:

Anche adultero. Anche ladro.

E io: Anche adultero. Anche ladro.

E lui: Anche adultero. Anche ladro a dispetto di Abu Darr.

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Narrò Abu Uthman an-Nahdi:

Mentre eravamo nell’Azerbaigian con Utbah figlio di Farqad, arrivò una lettera di Umar.

Diceva che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva proibito la seta, fuorchè così – e mostrò due dita l’uno accanto all’altro -. Capimmo che voleva indicare la larghezza delle strisce laterali di seta delle pezze di cotone o lino.

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Narrò al-Bara -. sia soddisfatto Iddio di lui -:

Fu regalato al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – un vestito di seta e noi cominciammo a toccarlo e ad ammirarlo. Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute- ci disse:

Voi ammirate questo?

Si!

I fazzoletti di Sa’d figlio di Mu’ad, in Paradiso, sono migliori di questo.

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Narrò Anas:

Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – permise ad al-Zubayr e a Abd al-Raḥmān figlio di Awf di indossare seta perchè avevano la scabbia.

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Narrò Alì figlio di Abu Talib, – sia soddisfatto Iddio di lui -:

Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – mi fece indossare un vestito di seta col quale uscii di casa. Ma vidi sul suo viso la collera e allora divisi quel vestito fra le mie donne.

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Narrò il figlio di Abbas – sia soddisfatto Iddio di lui-

Desideravo interrogare Umar sulle due donne che si misero d’accordo contro il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -,

ma aspettai un anno, perchè mi metteva soggezione. Un giorno, durante una fermata nel deserto, Umar entrò in un boschetto di arak, e quando ne uscì lo interrogai, e mi rispose:

Erano ‘Aisha e Hafsah. Poi continuò:

Al tempo dell’ignoranza non davamo nessuna importanza alle donne, ma quando venne l’Islam e Iddio parlò di loro, vedemmo che questo implicava i loro diritti su di noi, senza però che le Iasciassirno entrare negli affari nostri.

Fra me e mia moglie vi fu una discussione, ed essa mi trattò con durezza. Io le dissi: Sta al tuo posto . Ed essa rplicò:

Tu dici questo a me, e tua figlia maltratta il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -!

Andai da Hafsah e le dissi: Sta attenta a non offendere Iddio e il Suo Inviato. Avevo cominciato da lei, poi andai da Umm Salamah e la informai. Rispose:

Umar, mi meraviglio di te! Ti sei immischiato nelle cose nostre, adesso non ti resta che inserirti fra l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – e le sue mogli! E ripetè queste parole.

C’era un tale degli Ansar; quando lui era lontano dall’Inviato di Dio – Iddio lo benedica o gli dia eterna salute – ed io ero presente, lo tenevo informato di quel che avveniva, e quando ero assente io, lui informava me. Tutti quelli che circondavano l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – nei paesi vicini erano ben disposti versa di lui; noi temevamo soltanto che il Re di Gassan ci attaccasse. Un giorno, improvvisamente, comparve quell’Ansar e mi disse, a bruciapelo:

È successo un fattaccio!

E io:

Che cosa è stato? È forse arrivato il Re di gassan? Notizia ancora più grave: l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ha ripudiato tutte le sue mogli.

Accorsi e trovai che da tutte le loro stanze si udiva piangere.

il Profeta- Iddio Io benedica e gli dia eterna salute – era andato in una sua campagna e c’era un servo davanti alla porta Chiesi di entrare; me lo permise, ed ecco il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – disteso sopra una stuoia che gli aveva lasciato un’impronta sul fianco. Posava la testa sopra un cuscino di cuoio imbottito di fibre di palma. Appesi alla parete, vari attrezzi e corteccie di acacia, Io lo informai di quel che avevo detto a Hafsab e a Umm Salamah e della risposta di quest’ultitna, e l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – rise. Restò ventinove giorni lassù, poi ridiscese a Medina.

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Narrò Anas:

Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – vietò agli uomini di far uso dello zafferano.

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Anas, interrogato se il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – eseguisse la preghiera portando i sandali, disse di sì.

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Narrò Abu Hurayrah – sia soddisfatto Iddio di lui – che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:

Quando v’infilate I sandali, cominciate da quello destro e, quando ve li togliete, cominciate dal sinistro, in modo che quello di destra sia il primo indossato e l’ultimo tolto.

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Anas, interrogato se il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – si tingesse i capelli, disse:

Aveva pochissimi capelli bianchi.

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Narrò Abu Hurayrah – sia soddisfatto Iddio di lui – che il Profeta -Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:

Gli Ebrei e i Cristiani non si tingono i capelli; voi perciò fate il contrario.

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Raccontò ‘Aisha:

Ho profumato il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – con le mie mani perchè si trovava in istato di consacrazione, e l’ho profumato a Mina prima che eseguisse l’ifadah.

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Narrò Abu Hurayràh – sia soddisfatto Iddio di lui – che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:

Ogni opera del figlio di Adamo appartiene a lui, meno il digiuno che in verità è mio e sarà premiato da me. Il tanfo della bocca di chi digiuna è più grato a Dio del profumo del muschio.

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Disse Abd Allah figlio di Mas’ud:

Iddio maledice le donne che per farsi belle allargano lo spazio fra i denti incisivi, eseguiscono o subiscono tatuaggi, si depilano le sopracciglia, perchè alterano quel che Iddio – Egli è l’Altissimo – ha creato. Perchè non dovrei io maledire chi fu maledetto dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -, e a proposito del quale dice il Libro di Dio:

Però quello che vi avrà dato l’Apostolo, prendetelo (LIX,7)

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Narrò Muslim Eravamo con Masruq in casa di Yasar figlio di Numayr.

Vide delle inunagini nel vestibolo e disse:

Mi ha detto Abd Allah che aveva sentito dire dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:

Nel Giorno del Giudizio i più duramente puniti al cospetto di Dio saranno i facitori d’immagini.

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Narrò Salim, da suo padre:

Gabriele aveva dato appuntamento al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – e poi non era venuto.

Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – se ne affliggeva; poi uscì, lo incontrò e si lamentò con lui. Gabriele rispose:

Noi non entriamo nelle case dove c’è un’immagine o un cane.

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