Adâb: la migliore adorazione

adab-ya-hu
adab-ya-hu

Adab Ya Hu

Il nostro Grandshaykh (Q.s.) diceva che le buone maniere (adâb) sono la cosa più importante, nella nostra Via e in tutte le religioni. Con l’adorazione la gente può raggiungere il Paradiso, ma con le buone maniere, adâb, si può giungere al proprio Signore. Senza dubbio, essere presso la Presenza Divina è meglio che avere compiuto le proprie adorazioni e basta.

La preghiera senza adâb è come un corpo senz’anima, perché l’adâb è lo spirito dell’adorazione. Il nostro Grandshaykh (Q.s.) era un grande nell’insegnare le buone maniere. La Sharîa (Legge Sacra) insegna come eseguire le adorazioni.

La Tarîqa (Via) insegna il metodo per mantenere buone maniere con il proprio Signore. Grandshaykh una volta diceva quale fosse la migliore adorazione, la più gradita ad Allah. Allah ci ha insegnato tramite i suoi Profeti i tipi di adorazione più accettabili. Qual è la più amabile di tutte?

Il nostro Grandshaykh parla per conto dei 7007 Shuyûkh (pl. di shaykh) Naqshbândi, la cui caratteristica è quella di avere raggiunto la vera vita durante questa vita temporale e a tutti loro è stata concessa la certezza della conoscenza (‘ilm al yaqîn), certezza della visione (‘ain al yaqîn), certezza della Verità (haqq al yaqîn). Essi parlano con esatta conoscenza, come faceva Abu Bakr as-Siddîq (R.a.). Possiamo avere in loro completa fiducia e tutti sono d’accordo su quale sia l’adorazione più gradita ad Allah. Essi dicono che è la preghiera dell’alba (fajr).

È così importante perché nel momento del fajr, ogni giorno poteri divini vengono soffiati entro ogni creatura. Nuova vita giunge a ogni creatura e tutti ne devono essere testimoni. Anche le anime delle persone pigre, quelli che dormono, devono essere pronte per quella cerimonia.

Il Profeta Muhâmmad (s.A.’a.s.), essendo il più distinto fra i rappresentanti di Allah, ordina a Bilal (R.a.) di fare l’adhân nel primo cielo.

Tutti i Profeti e tutti i santi devono partecipare nel barzâkh (interspazio) alla preghiera, è fard (obbligatorio) per loro.

Per la maggioranza della gente del barzâkh, che non ha raggiunto nella vita terrena il livello delle caratteristiche della vera umanità, la preghiera non è fard ma sunna (facoltativa).

Il Profeta (s.A.’a.s.) è l’imām e Bilal (R.a.) fa l’adhân ogni giorno nel barzâkh.

Chiunque in questo mondo ascolti Bilal deve partecipare a quella preghiera. Da quella assemblea viene luce a tutti gli imām che guidano la preghiera del fajr sulla Terra.

I rappresentanti di quella jamâ’at (assemblea) rivestono qui sulla terra solo una figura, in realtà essi pregano nel mondo che è aldilà di questo.


Tratto dal libro “Il Giardino della Conoscenza