La scala per la luna

shaykh nazim6
shaykh nazim grandshaykh abdullah faiz ad daghestani

mawlana shaykh Nazim al haqqani e grandshaykh Abdullah Faiz Ad Daghestani

Questa notte GrandSheikh (Q.s.) parlerà di un punto molto importante. Dico che GrandSheikh (Q.s.) parlerà perché gli Auliyâ (santi) vivono nella vita reale: sono stelle viventi, non stelle morte. Sono persone viventi anche dopo la loro scomparsa dalla vita corporea. Quando lasciano questo mondo e vanno verso la vita celeste, essi lasciano dietro se stessi un successore (Khalîfa) deputato a parlare per conto loro; quindi, quando parlo qui è il mio GrandSheikh (Q.s.) che parla, che mi fa parlare per conto suo. Per questo dico che vi parlerà di un punto importante.

GrandSheikh (Q.s.) diceva che un grande Santo e amante del Profeta (s.A.’a.s.), Ibn ‘Omar as-Safadi (Q.s.), disse: “Se una persona lascia tutto e si astiene dall’azione, dicendo che non ha bisogno di agire perché egli ha fiducia nel suo Signore e che il suo Signore è sufficiente per lui e gli procura ciò che ha bisogno, allora quell’uomo è un fuorviato e un peccatore”. Qui GrandSheikh (Q.s.) vuole chiarire la vera relazione tra il servo e il suo Signore, dicendo: “C’è una certa distanza che i servi devono coprire, prima e solo quando quella distanza è stata coperta e il suo perimetro attraversato, i servi potranno dire: “Da qui in poi lascio ogni cosa al mio Signore e da questo punto in poi affido tutti i miei affari al mio Signore!”
Per esempio, un contadino ara il suo campo e pianta granoturco, quindi lo lascia ed ha il diritto di attendere semplicemente la mietitura. Egli avrà fiducia nel suo Signore che produca il suo raccolto, ma se una persona non ara e non semina, dice solamente: “Io confido che il Signore mi darà granoturco al tempo della mietitura” egli è in verità ben stolto nel suo pensare e nel suo agire. Dovete essere consapevoli sul vostro da fare e compierlo. Non potete far piovere, non potete costringere il granoturco a crescere e produrre pannocchie, ma potete arare e seminare, solo allora potrete confidare che il vostro Signore porti a compimento quello che avete cominciato.

Questa è la vera fiducia in Allah (tawâkkul). Questo è un punto molto importante e spesso frainteso, specialmente nei paesi europei, dove c’è gente che solleva obiezioni all’Islam, dicendo che esso ci insegna che non c’è bisogno di lavorare, ma che bisogna dipendere solo dai Favori Divini. Oggi anche nei paesi musulmani la generazione più giovane dice che l’Islam è la causa dell’arretratezza dei loro paesi, ma questo è il risultato di un erronea comprensione. In realtà, quello che l’Islam ci dice è che noi possiamo incominciare a lavorare con le nostre proprie azioni ma è Allah che le completa e che il successo di ogni sforzo è nelle Sue mani. Questo è il mondo delle cause. Abbiamo bisogno di cause e dobbiamo tenerci stretti a esse in questa vita, perché eventi miracolosi possono accadere a Profeti e Santi ma non a chiunque. Per questa ragione ci è stato ordinato dal Profeta (s.A.’a.s.) di partecipare alle cause così da poter testimoniare gli effetti e ottenere i risultati. Allah Onnipotente dice che nessuno raggiunge nulla senza agire; dobbiamo agire per avere dei risultati. Quindi l’azione è un ordine di Allah Onnipotente e non dobbiamo solamente sederci e aspettare senza movimenti e senza azioni. Avere fiducia in Allah è corretto solo dopo aver completato il nostro dovere.

A volte nella Tarîqa, lo Sheikh può mettere alla prova un murîd ordinandogli di abbandonare ogni causa e di non cercare i propri mezzi di sussistenza. Ma questi casi sono rare eccezioni e non la regola generale. La regola generale è procurarsi i mezzi, come Allah comanda. Perché GrandSheikh (Q.s.) parla di questo punto? Non lo menziona qui nel contesto delle azioni terrene e azioni per questa vita, ma piuttosto si riferisce allo sforzo richiestoci per raggiungere le stazioni celesti e gli oceani della Conoscenza Divina. Dovete sforzarvi e compiere buone azioni quanto più potete, e quando avete finito, dopo aver fatto quanto più vi era possibile, Allah l’Onnipotente vi innalzerà. Se voi state cercando le stazioni divine e poteri miracolosi, dovete prima lottare e non solamente dire “Allah ci darà” o “Le mie azioni non sono sufficienti perché io possa raggiungere le stazioni celesti.”

Una buona analogia per illustrare questo punto è la seguente: a un tale erano stati dati un piccone e un badile rotti e gli fu detto: “Prendi questi strumenti e scava sotto tutti i sette strati della Terra fino a che raggiungerai la fine dove troverai il tuo tesoro.” Pensate voi che sia possibile farlo con un piccone e un badile rotti? Naturalmente no, ma malgrado ciò, devi scavare quanto più puoi e non cedere dicendo: “Come posso compiere un impresa simile?” Il tuo compito è quello di scavare poco a poco e il Signore ti sta seguendo così che quando vede che credi fermamente e lavori come ti è stato ordinato, Egli manderà il Suo Aiuto giusto nel momento in cui sarai esausto e non potrai fare di più. In quel momento manderà una grande macchina che estrarrà il tuo tesoro istantaneamente e senza sforzo. Poiché sei un servo senza potere, incapace di eseguire un Suo ordine, Lui estrarrà per te il tuo tesoro con il Suo potere, non con il tuo. Ti sta solo mettendo alla prova: stai ascoltando, credendo e obbedendo? Se incominci, lui finirà, ma se dici: “È impossibile anche per la più grande macchina, come posso io farlo?” Verrai bandito dalla Presenza Divina. Ma se incominci il tuo scavo malgrado la ovvia impossibilità del compito, allora il verso divino del Sacro Corano si applicherà a te:

لَا يُكَلِّفُ ٱللَّهُ نَفْسًا إِلَّا وُسْعَهَا ۚ

Lā yukallifu llāhu nafsan ʾillā wusʿahā

“Allah non impone a nessun’anima al di là delle sue capacità.”

(Corano 2, 286)

” Non abbiamo la pretesa di raggiungere tutte le stazioni celesti come risultato delle nostre pratiche; facciamo solo ciò che è in nostro potere di fare e, in realtà, raggiungere lo scopo per mezzo delle nostre pratiche è come cercare di raggiungere la luna per mezzo di una scala; anche se legassi assieme tutte le scale del mondo non potresti raggiungerla, è impossibile; ma dobbiamo comunque provare perché può darsi che, una notte, dalla luna discenda una scala per congiungersi alla nostra, e allora ci sarà possibile salire, ma che noi possiamo costruire su fino alla luna, quello mai, ma dobbiamo comunque compiere il nostro dovere. Allah dice che fare il proprio dovere è la causa del nostro raggiungere i cieli, ma dovete sapere che questo non è sufficiente. Sappiamo che le scale vanno verso l’alto, ma non fino alla luna.

Questo è il significato preciso della Tarîqat, e noi non inganniamo la gente: se uno lavora con sincerità, il nostro Signore può mandare una scala in ogni momento dalla luna per portarvi su, ma dovete fare il vostro lavoro, e avere fiducia nel Signore. Molta gente legge nei libri a riguardo di eventi miracolosi, e, a volte il nostro ego ci chiede di essere uno di questi “uomini miracolo”. Tarîqat è la via per diventare capaci di compiere miracoli, ma noi non lavoriamo per ottenere simili cose, ma solo per il piacere del nostro Signore. Quando Lui è soddisfatto di noi, ci renderà soddisfatti di Lui, e in quel momento non vorrete nemmeno considerare gli eventi miracolosi; è solo il nostro ego che chiede di compiere simili imprese.

Il nostro GrandSheikh (Q.s.) sta dicendo alla fine di quest’incontro: “Vi sto parlando per conto del Signore del Tempo (SâhibuzZamân), Sayyidina al-Mahdi (a.S.), perché non gli è ancora permesso mostrarsi e rivolgersi alla gente direttamente, quindi mi è stato dato permesso in vece sua. Quando apparirà voi testimonierete il modo in cui parlerà.” GrandSheikh (Q.s.) continuò: “Questa assemblea ha le stesse virtù dell’assemblea di Sayyidina al-Mahdi (a.S.), e riceve la stessa ricompensa. Queste conoscenze non sono il risultato della lettura di libri, ma provengono direttamente dal cuore del Santo Profeta (s.A.’a.s.). Allah l’Onnipotente concede queste conoscenze a chi ha fiducia in Lui e a chi esegue i suoi ordini con pieno rispetto”.


Tratto dal libro “Oceani d’Amore