I sette ultimi respiri

Corano Bukhara Uzbekistan 1545 Museo Arte Dallas
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Capire i segreti del moribondo

Il nostro GrandSheikh (Q.s.) disse che tutti coloro ai quali è stata donata la Saggezza Divina accettano il fatto che Allah Onnipotente darà a ognuno dei figli di Adamo (a.S.) una parte in Paradiso.
Anche il miscredente più incallito, sul suo letto di morte, distoglierà il suo sguardo da questo mondo e perderà la speranza di goderne. In quel momento anche se la più splendida ragazza si sedesse sul suo petto, non le volgerebbe nemmeno uno sguardo e se poneste il gioiello più prezioso nella sua mano, non ne vorrà sapere. In quell’attimo lo sguardo del suo Signore è su di lui e il Signore conosce in che condizione è il Suo servo.

Nessuno sa eccetto Allah Onnipotente se egli persisterà nella sua miscredenza o se si volgerà a Lui prima che la sua anima gli giungerà in gola dicendo: “O mio Signore!” Quindi la legge dell’Islam proibisce ai musulmani l’affermare che qualcuno sia morto nella miscredenza (kufr). Ciò è assolutamente proibito.

Questo è un punto molto importante che ci indica quanto è tollerante l’Islam a confronto di altre religioni. Nessuno sa come quella persona muore: nella fede o nella incredulità; questo è uno dei segreti dell’occulto noti solo ad Allah.

Il Profeta (s.A.’a.s.) è a conoscenza dello stato di quella persona fino a che non gli restano sette respiri, quando Allah ordina: “O mio Profeta (s.A.’a.s.), lascia quel servo a me, ti congedo ora.
Poi il nostro Signore riceve il Suo servo senza intermediari.

Questa conoscenza segreta è una notizia molto buona, da ciò sappiamo che Allah Onnipotente, alla fine, ci prenderà nelle Sue Mani, non ci lascerà nelle mani del nostro ego e di Shaytân.
Se in quell’ultimo istante i miscredenti crederanno entreranno nella loro stazione personale paradisiaca che gli fu assegnata nella pre-eternità.

La loro stazione sarà differente da quella in cui arrivano coloro che hanno creduto prima di essere in punto di morte. Ma ognuno sarà altrettanto felice nella propria stazione, ne gioirà e considererà ciò che Allah gli ha concesso il più grande dei favori. A nessuno dispiacerà di trovarsi dov’è, desiderando un altro posto, non vi sarà né invidia, né dispiacere. Ognuno deve tornare in fine al suo “Quartiere Generale Celeste”. Questo è il significato del verso del Sacro Corano che dice:

“In verità apparteniamo ad Allah e in verità a Lui è il nostro ritorno.”

(Corano 2,156)

Così tante cose possono accadere durante il nostro viaggio, ma finalmente torneremo alla nostra Stazione alla Presenza Divina.


Tratto dal libro “Oceani d’Amore