BahayaGerakanWahabiSalafiBagiUmatIslam

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Breve storia
del
movimento wahhabita

La lode spetta ad Allah che innalza la Tradizione del Profeta (s.A.’a.s.) e la sua gente e abbassa l’innovazione e gli innovatori. Sia lode ad Allah che in ogni secolo ha ispirato un gruppo di sapienti per difendere la Tradizione del Profeta (s.A.’a.s.) dalle distorsioni degli ignoranti e dei corrotti che chiamano politeisti e miscredenti la maggioranza dei musulmani nell’intero mondo islamico. La preghiera ed il saluto è per il Profeta (s.A.’a.s.), la sua famiglia ed i suoi Compagni (r.a.) che sono gli alfieri ed i protettori della Tradizione (Sunna). In questo secolo, ma anche prima, è apparso un gruppo di persone che si oppongono alla Gente della Sunna e si oppongono alle quattro tradizionali scuole di pensiero religioso (madhahib). Essi sono contro il credo e le pratiche della maggioranza dei musulmani e ne fuorviano una minoranza con credenze errate. Costoro, inoltre, hanno dato un giudizio religioso (fatwa) che è permissibile per loro arrecare danno a chiunque non accetti le loro credenze. Questo opuscolo viene scritto per descrivere in breve la storia del movimento wahhabita. Una delle principali pretese di questo gruoppo è che i musulmani il cui credo differisca dal loro sono innovatori (ahl ul bida’), politeisti (mushrik) e perfino miscredenti (kafir). Questa scuola è stata fondata da Muḥammad ibn Abd ul Wahhab (1699/1792). Egli venne dall’est di quella che è adesso l’Arabia saudita, dall’area del Nejd. Suo padre era un uomo pio e giusto e così pure suo fratello Sulaiman, entrambi seguaci della scuola Hanbalita. Muḥammad ibn Abd ul Wahhab studiò la religione a Medina. Egli fu fortemente influenzato dagli insegnamenti di Ibn Taymiyya (661/1263 728/1350) e Ibn al Qayyim al Jawziyya(1292/1350). Entrambi questi studiosi avevano deviato dagli insegnamenti dell’Ahl as-Sunna wa-l-Jama’at fino a che dissero che non c’era alcuna necessità di ascoltare o di seguire nè i sapienti nè le quattro scuole di pensiero (madhahib). Essi proclamarono che chi non segue la loro scuola è un miscredente. La loro è conosciuta come la quinta scuola dopo Maliki, Hanafi, Shafi’i e Hambali. Come risultato degli insenamenti che sviluppò, sia suo padre che suo fratello ammonirono la Nazione (Umma) circa Muḥammad ibn Abd ul Wahhab e le sue innovazioni. Negli anni, molte persone sincere ma facilmente influenzabili erano state ingannate dai suoi insegnamenti sul soggetto dell’Unità Divina (Tawhid), del politeismo (shirk) e della miscredenza (kufr). I suoi insegnamenti contraddicono gli Imam e gli studiosi dell’Islam dal tempo del Profeta (s.A.’a.s.) fino ad oggi, tutta via egli considerava miscredenti tutti quelli che non lo seguirono. Egli iniziò la sua missione nel 1143 H. (1731 d.C.) e le sue credenze si sparsero fra le tribù del Negd dopo il 1150 H. (1738 d.C.). Muḥammad bin Sa’ud, Emiro di Dariya e suo figlio ‘Abd ul ‘Aziz lo sostennero e cercarono di propagare i suoi insegnamenti. Molti degli insegnanti di Muḥammad ibn Abd ul Wahhab dissero: “…i suoi insegnamenti possono deviare molta gente dalla Sunna e dalle vere pratiche dell’Islam”. Questi, inclusi suo padre e suo fratello Shaikh Sulaiman, che scrisse il libro “Illuminazione divina nel refutare gli insegnamenti wahhabiti” stampato in Iraq nell’1888 d.C. Muḥammad ibn Abd ul Wahhab dichiarò la sua intenzione di instaurare una ristretta e limitata interpretazione dell’Unità Divina (tawhid) e di eliminare l’associazione a Dio (shirk). Egli considerò tutti, da 1000 anni prima fino ai suoi giorni, dei politeisti (mushrik) e credette che i suoi insegnamenti correggessero l’errato credo della maggioranza dei musulmani. Egli applicò versi del Corano, rivelati a riguardo di coloro che non accettavano Allah, a tutti i musulmani che non credevano in lui e questo è un grave errore. In breve, secondo la sua scuola chiunque non credesse nella sua interpretazione era un miscredente. Muḥammad ibn Abd ul Wahhab ed i suoi seguaci iniziarono ad ottenere influenza su tribu’ dopo tribu’, sia tramite i suoi insegnamenti sia assoggettandoli militarmente, finché il loro regno divenne abbastanza grande ed i suoi seguaci crebbero in numero. Essi invasero quindi i Sacri Recinti di Mecca e Medina ed impedirono ai pellegrini di raggiungerli. Inviarono poi i loro Imam ad incontrarsi con gli Ulamà (sapienti) delle due Sacre Moschee per convincerli a credere in loro. Gli Ulamà delle due Sacre Moschee spiegarono a costoro il credo dell’Ahl as-Sunna wa-l-Jama’at secondo le quattro scuole di pensiero e d iedero loro tali prove che essi furono incapaci di controbattere, allora come oggi. Tutto questo è stato ben documentato dagli storici e da studiosi in numerosi libri. L’emiro dell’Higiaz, Mas’ud bin Sa’id ordinò ai suoi soldati di forzare i seguaci di Muḥammad ibn Abd ul Wahhab a lasciare le moschee, da dove poi essi ritornarono nel Nejd. Come risultato Muḥammad ibn Abd ul Wahhab ed i suoi seguaci divennero così furiosi che emisero una fatwa per invadere le due Sacre Moschee, i cui recinti Allah stesso ha dichiarato inviolabili nel Corano. Di nuovo essi iniziarono ad impedire ai pellegrini di raggiungere Mecca (non ritengono accettabile da Allah il pellegrinaggio degli altri musulmani) fino a che divennero abbastanza potenti da organizzare un grande esercito nel 1217 H., dieci anni dopo la morte di Muḥammad ibn Abd ul Wahhab. Quell’esercito marciò su Ta’if, l’assediò e massacrò tutti, uomini, donne e bambini, perché appartenevano all‘Ahl as-Sunna Wa-l-Jama’at. I Meccani, terrorizzati dall’idea che qualcosa di simile al massacro di Ta’if succedesse loro, si arresero e cedettero le chiavi della città agli invasori in Muharram 1218 H. (1806 d.C.). Gli invasori rimasero a Mecca, forzando la gente ad accettare il loro credo ed a pentirsi del loro presunto politeismo ed a rinnovare il loro Islam. Finalmente in Rabi ul awwal 1218 H. furono cacciati dai due ‘Amir, Sharif Ghalib e Sharif Pasha. Ma due anni dopo essi marciarono nuovamente su Mecca e Medina e le assediarono. Dopo averle conquistate, violentarono le donne, vendettero i bambini come schiavi e sgozzarono gli uomini senza pietà. Poi misero l’Emiro Mubarak bin Madyan al potere in Medina. Il loro regno sui due Santuari Sacri durò sette anni. Impedivano ai pellegrini dall’Egitto e dalla Siria di compiere il pellegrinaggio perch&egrav e; li consideravano miscredenti. Nell’anno 1226 H. l’ordine fu dato dal Sultano Ottomano a Muḥammad ‘Ali Pasha, Governatore dell’Egitto, di combatterli e di espellerli dalle due Città Sacre. Egli riunì da tutto il mondo islamico un esercito molto potente che riconquistò Medina, poi Mecca ed alla fine Ta’if nell’inizio dell’anno 1228 H.. Non ancora soddisfatto, Muḥammad ‘Ali Pasha, riunì un altro esercito sotto il comando di suo figlio Ibrahim Pasha e lo inviò, nel 1231 H., a distruggere la loro roccaforte nel Nejd, base del potere wahhabita. Egli arrivò a Dariya nel 1232 H. e combattè contro l’Emiro di Dariya, Abdullah bin Sa’ud. Vi furono molti scontri e molte battaglie e finalmente nel 1233 H. i wahhabiti furono completamente sconfitti.

La confusione che hanno portato nell’Islam è stata così terribile da mostrare l’Islam crudele e senza pietà, avendo loro sgozzato uomini, schiavizzato bambini e donne credenti. La loro devastazione fu tale che non possiamo dire altro che:

LA HAWLA WA LA QUWWATA ILLA BILLAHI-L-‘ALIYYU-L-‘ADHIM

Questa pubblicazione presenta prove che sfidano le varie posizioni prese da gente che rigetta le legittime ed accettabili pratiche e credenze della maggioranza dei musulmani del mondo. Chiediamo ad Allah di impedirci di cadere nell’errore e di guidarci al giusto cammino. Amin.

ASSALAMU ‘ALAYKUM UA RAHMATULLAH


Vedi inoltre:

Advice for the Muslims

The beginning and spread of Wahhabism