L’onore della Tarîqa Naqshbandi

avicenna i̇bn i sina jahongir ashurov
avicenna i̇bn i sina jahongir ashurov

Avicenna, İbn-i Sina, Jahongir Ashurov

Tarîqatunâ as-suhbat wa l-khayr fî l-jam‘iyya
Queste sono le sante parole di Shah Bahāuddīn Naqshband (Q.s.), il Grandshaykh, il pilastro principale del Più Alto Ordine Naqshbândi. Perché diciamo l’Ordine Più Alto? Perché i suoi metodi sono molto speciali. A quale scopo sono diretti questi metodi? Esclusivamente per prepararvi all’ingresso alla Presenza Divina. yawmu-l-‘Adl, il giorno in cui tutti saremo alla Presenza Divina.

Quando viene celebrata una cerimonia a Palazzo Reale per un occasione importante o perché Sua Maestà ha invitato gli alti ufficiali, il Primo Ministro, i suoi Ministri, tutta la gente famosa invitata arriverà coll’abito da sera per la serata di gala, gli ufficiali in alta uniforme con le loro medaglie e le mostrine e pure Sua Maestà arriverà con il suo abito delle grandi occasioni.

Quel giorno sarà come a una parata: quello che uno ha, lo deve mostrare. L’Ultimo Giorno si sta avvicinando e tutti siamo invitati a essere alla Presenza Divina. Come la gente importante invitata da Sua Maestà indossa per l’occasione l’abito da cerimonia, quel giorno, l’Ultimo Giorno, tutti dovremo andare in alta uniforme o, comunque con quello che abbiamo. yawmu l-‘ard, il Giorno della Presentazione. Tutti verremo ed esibiremo ciò che avremo da presentare.

La più importante alta uniforme sarà per Saiyydina Muhâmmad (s.A.’a.s.). Egli sarà là come il sole. Vi ha mai chiesto qualcuno dov’è il sole? Tutti sappiamo qual è il sole. Tutti: inglesi, arabi, turchi, russi, tutti, anche i bambini, anche chi non è andato a scuola. Il Giorno della Resurrezione sapremo chi è l’Amato di Allah, il Servitore Lodato da Allah, il Sigillo della Profezia, Sayyidina Muhâmmad (s.A.’a.s.). Anche tutti i Profeti (a.S.) giungeranno nella loro speciale alta uniforme di luce, perché quella sarà la più grande parata, il più grande incontro, alla Presenza Divina e tutti saremo lì nel nostro vestito migliore, in alta uniforme, se ne avremo una. Dopo di loro, i vestiti più belli saranno quelli preparati per gli appartenenti all’Ordine Naqshbândi. L’Ordine Più Alto significa quello che vi farà presentare nella migliore delle condizioni nel Giorno della Resurrezione. Questa Tarîqa non è per questo mondo, ma per prepararci all’incontro con Allah. Lo scopo non è quello di preparare la gente a spendere in stoffe di bassa qualità, ma l’Ordine Naqshbândi chiede di spendere tutta l’autorità che gli è stata concessa nel Giorno dell’Incontro. L’altra gente giungerà e sarà così contenta nel guardarli, non potranno distogliere i loro occhi. Così belli, sensazionalmente belli, perfetti nel loro aspetto esteriore e perfetti nei loro cuori. Chiediamo ad Allah di non renderci brutti quel giorno. Brutti saranno coloro ai quali Allah non desidererà rivolgere loro il Suo Sguardo. Se Allah ti rivolgerà il Suo Sguardo e ti ricoprirà con esso, apparirete così belli e così dolci e la vostra dimora paradisiaca sarà immediatamente di fronte a voi senza alcun ostacolo.

L’obbiettivo della Tarīqa Naqshbandiyya è questo: farvi diventare coloro che sono i migliori presso Allah. Provate e chiedete questo al vostro Signore, presso di Lui la vostra fede, le vostre buone azioni, le vostre buone intenzioni non andranno mai perdute. Le buone intenzioni sono come piante che crescono e danno frutti di una dolcezza sconosciuta, mai assaporata prima, molto più dolci di quelli a cui siamo abituati. È una pianta molto speciale quella che cresce seminando buone intenzioni, specialmente quella di giungere alla Presenza Divina e tutti noi, quel giorno, verremo trattati a seconda di quali siano state le nostre intenzioni. Ognuno ritroverà il frutto della pianta delle sue intenzioni. Date di più, di più, di più. Cercate di piantare l’albero delle buone intenzioni, non seminate cattive intenzioni che vi renderanno così orribili che nessuno riuscirà a guardarvi. Lasciatevi attrarre a Lui e Allah vi rivestirà delle Sue luci divine così che potrete guardarLo. Se non vi rivestisse delle Sue luci, non potreste essere alla Sua Presenza; quando sarete alla Presenza Divina potrete guardare tramite le Sue luci al Volto dell’Eterno. Questo è l’obbiettivo più alto. Per questo diciamo:

Ilâhî Anta maqsûdî

O nostro Signore, Tu, dalla preeternità all’eternità, sei il nostro scopo. Il nostro obbiettivo sei Tu e niente altro, o nostro Signore. Niente può essere menzionato quale scopo insieme a Lui:

Kullu shay’in hâlikun illâ Wajha-Hu.

Tutto perirà all’infuori del Suo Volto. (Corano 28,88)

Come potrebbe essere il nostro obbiettivo qualcosa che verrà annichilato invece del Volto del nostro Signore? E tutto, eccetto il Suo Volto, svanirà. Come possiamo quindi avere come obbiettivo una qualunque altra cosa che un giorno non sarà più nulla? Chi sceglie come proprio scopo il Volto di Allah, l’Onnipotente, ha vinto ogni vittoria, mentre chi sceglierà di prefiggersi qualunque altro obbiettivo si troverà alla fine senza nulla. Guarderà se stesso e dirà: “Ho sprecato la mia vita per nulla in cambio. Come è possibile? Ho corso per anni e anni, dov’è tutto ciò dietro cui ho corso? Dove sono tutti gli obbiettivi che mi ero prefisso?” Guarderà e non vedrà nulla. La maggior parte della gente corre per niente. Il loro scopo è nulla. Questa è la realtà! Così tanti milioni di persone lasciano questo mondo ogni giorno e vedono che tutto ciò dietro a cui avevano corso non c’è più e si trovano adesso dentro quella scatola (la bara), molto stretta, inchiodati dentro. La maggior parte della gente non pensa: “Per che cosa stiamo correndo?” Per niente! Ma lo sapranno solo quando saranno morti e nelle loro mani non vi sarà nulla. Non siate fra coloro che, pigri, capiscono quando sono morti, ma cercate di capire prima di morire quale sia la Realtà, la Verità, quale sia il vero obbiettivo da raggiungere.

Voglia Allah perdonarci per l’onore di questo mese sacro e per l’onore del Suo amato servitore Sayyidina Muhâmmad (s.A.’a.s.).

Vi ho parlato con parole semplici. Avrei potuto parlarvi in un inglese di alta scuola, o in tedesco o in francese, come un inglese, un francese o un tedesco. È così facile parlare in un linguaggio erudito e con parole di grande sapienza, ma quale sarebbe il beneficio? Questo non è uno spettacolo, non sto facendo spettacolo, come altra gente che vuole dare spettacolo sfoggiando la loro conoscenza. Cerchiamo di dare qualcosa che sia utile alla gente. Di fronte agli Awliyâ siete tutti come i bambini dell’asilo. Per questo parliamo così, anche se vi sono qui persone di 70 anni, ma tutti studenti dell’asilo, non importa se le vostre barbe arrivano alle ginocchia. È meglio essere bambini dell’asilo perché per loro non ci sono esami, vincono sempre. Nessuno viene bocciato, tutti promossi. Ma dopo, in tutte le altre scuole, sempre si devono passare degli esami. Sempre qualcuno viene da me: “Prega per gli esami di mio figlio, prega per gli esami di mia figlia!” Nessuno viene e dice di pregare per gli esami del suo bambino all’asilo! Siate quindi contenti, per ora, di essere all’asilo: niente esami.

Assalāmu ‘alaikum.
Fātiha


Tratto dal libro “Il Giardino della Conoscenza