iman e islam

I principi della fede Islamica

di Mawlânâ Diyâʼ al-Dîn Khâlid al-Baghdâdî

In questo libro, che abbiamo intitolato Iʻtiqâd-nâma (Libro della credenza), verrà commentato il hadîth del Profeta – che Allah lo benedica e gli conceda la Pace! – che ha per argomento l’Îmân e l’Islâm.

Serbo la speranza che Allah lʼAltissimo, per mezzo della benedizione racchiusa in questo nobile hadîth, faccia giungere a perfezione e porti a compimento la credenza dei musulmani, accordi loro un immenso successo e gli faccia ottenere la felicità e lʼintegrità morale.

Spero inoltre che possa servire dʼaiuto ed essere un mezzo per la salvezza del povero Khâlid, che di tante mancanze si è fatto carico.

La speranza e la fede che ripongo in Allah, Colui che è sufficiente a Sé stesso e al quale ci si rivolge in ogni faccenda (al-Samad), che detiene generosi favori ed è pieno di compassione verso i Suoi servi, non mi fanno disperare del Suo perdono anche per questo povero servo, malgrado abbia fatto scarse provviste e il suo cuore si sia indurito per i tanti peccati commessi con la lingua.

E affinché il suo animo possa trovare sollievo, confido che Allah, che è il più Misericordioso dei misericordiosi e il più Generoso dei generosi, accetti la sua adorazione difettosa e lo preservi dalle insidie di Satana, il maledetto ingannatore.

È stato detto dai sapienti musulmani che il servo su cui gravano gli obblighi religiosi (mukallaf), vale a dire il musulmano che abbia raggiunto la pubertà e sia sano di mente, debba conoscere come si conviene gli Attributi essenziali (al-sifât al-dhâtiyya) e gli Attributi concettuali (al-sifât al-thubûtiyya) di Allah – Eccelso e Maestoso – e concedervi assenso.

Gli Attributi essenziali di Allah lʼAltissimo sono sei

  1. Esistenza (wujûd)
  2. Preeternità (qidam)
  3. Posteternità (baqâ’)
  4. Unicità (wahdaniyya)
  5. Dissomiglianza da tutte le creature (mukhâlafa li alhawâdith
  6. Autosufficienza (qiyâm bi-nafsihi)

LʼAttributo dellʼesistenza indica il fatto che Egli è Esistente di per Sé; quello della pre-eternità, che non ha avuto inizio; quello della post-eternità, che non ha fine né cessa in nessun caso di essere (lam yazal wa lam yuzal); quello dell’unicità, che non ha associati né uguali; quello della dissomiglianza da tutte le creature, indica che Lui – sia Egli glorificato ed esaltato! – è immune e non assomiglia a nessuna delle creature sotto alcun aspetto; quello dell’autosufficienza, infine, sta a indicare che Egli esiste di per sé e non ha necessità di nientʼaltro per perpetuare la Sua esistenza – sia Egli glorificato ed esaltato! In quanto Attributi specifici di Allah – sia Egli glorificato! – nessuno di essi si trova in una qualsiasi delle Sue creature, né possono essere riferiti ad esse.

Alcuni sapienti hanno affermato che gli Attributi essenziali di Allah sarebbero in realtà solo cinque, dal momento che l’unicità e la dissomiglianza da tutte le creature, a loro avviso, costituirebbero un solo Attributo.

Trattandosi di uno degli obblighi principali che incombono sul servo, nessun pretesto può giustificare lʼignoranza di tali Attributi, e il fatto stesso di ignorarli costituisce di per sé un grave peccato.

Nello scrivere questo libro Khâlid ibn Ahmad al-Baghdâdî non mira a stabilire la sua preminenza sugli altri o ad acquisire notorietà, ma si propone che serva da monito e sia un servizio da lasciare dietro di sé.

Che Allah protegga questo povero e debole servo Khâlid con la Sua misericordia e il Suo favore, e che sia benevolo con lui e lo assista con la benedizione dello spirito del Signore dei Messaggeri – che Allah lo benedica e gli conceda la Pace. Âmîn!

Tutto ciò che non è Allah lʼAltissimo viene definito come «ciò che è altro» (mâ siwâ) o «mondo» (ʻâlam), e oggi vi si fa riferimento con il termine «natura» (tabîʻa). Allah ha creato tutte le cose esistenti a partire dalla non-esistenza (ʻadam), sicché ogni cosa creata è possibile (mumkin) e contingente (hâdith), nel senso che la sua esistenziazione a partire dalla non-esistenza e il suo divenire esistente in atto sono meramente possibili.

Questo, del resto, è ciò di cui ci informa il Profeta – che Allah lo benedica e gli conceda la Pace! – nel hadîth che dice:

«Allah era e niente era con Lui».

La seconda prova relativa alla contingenza del mondo (hudûth al-ʻâlam) risiede nel fatto che, attraverso un’incessante avvicendarsi di mutamenti, esso venga ad assumere, di volta in volta, forme distinte.

Tutto si trasforma e solo ciò che è preeterno non è affetto da trasformazioni e mutamenti.

L’Essenza di Allah – sia esaltata la Sua Maestà! – e i Suoi Attributi, pertanto, non ne sono affetti [1]. Le trasformazioni che al contrario hanno luogo nelle entità create e il loro generarsi le une a partire dalle altre non procedono dalla pre-eternità e, pertanto, devono aver avuto un inizio rintracciabile nella materia prima creata a partire dalla non-esistenza. Ciò che, inoltre, evidenzia come in riferimento al mondo l’esistenza e la non-esistenza siano parimenti possibili, risiede nella sua origine dalla non-esistenza: è stato cioè portato all’esistenza dalla non-esistenza ed è venuto in essere dal non essere [2].

Due sono infatti le modalità d’esistenza che si conoscono: lʼuna possibile (mumkin) e lʼaltra necessaria (wâjib).

Se lʼesistenza fosse meramente possibile, e non si fosse data una modalità d’esistenza necessaria, nulla avrebbe mai potuto cominciare ad essere [3].

Questo perché senza un «Essere necessario» (wâjib al-wujûd) non avrebbe mai potuto darsi in forma spontanea e casuale, né avrebbe mai potuto affermarsi nel cosmo, una modalità d’esistenza meramente possibile.

Senza l’azione di una forza esterna ad essa, infatti, ogni cosa sarebbe destinata a permanere nel suo stato non-esistenziale e la sua esistenza non avrebbe avuto modo di realizzarsi. E così come non avrebbe potuto esistenziarsi per motu proprio, tanto meno avrebbe potuto creare ed esistenziare altri «possibili» distinti da sé.

Sicché il Creatore e Artefice di tutti i «possibili» deve godere dello statuto di Essere necessario, e l’esistenza stessa delle creature è indice dellʼaffermazione e dell’esistenza di un tale Creatore e Artefice.

Diciamo così che Allah, in quanto Essere necessario, non rientra nella categoria dei «possibili», né può essersi originato dalla non-esistenza, ma è bensì il Creatore di tutti i «possibili» e di tutto ciò che trae origine dalla non-esistenza.

Egli è Colui la cui esistenza è permanente (dâʼim al-wujûd), lʼEssere eterno: nessuno Lo ha preceduto ed Egli esiste da sempre e continuerà a esistere in eterno. Con lʼespressione «Essere necessario» sʼintende Colui la cui esistenza procede dalla Sua stessa essenza e non da quella di altri al di fuori di Sé.

Allah è di per sé Esistente (mawjûd bi-nafsihi) e nessuno può esistenziarLo.

Se così non fosse, saremmo altrimenti costretti a sostenere che Egli è possibile e contingente, il che ne implicherebbe la creazione da parte di altri, approdando così a conclusioni in contrasto con quelle derivate dalle prove razionali.

Nella lingua persiana la parola khodâ (dio) serve appunto a designare unʼentità la cui esistenza prosegue per essenza, senza soluzione di continuità, ossia unʼentità eterna.

Osserviamo che il cosmo presenta unʼarmonia che sconcerta gli intelletti, e col tempo si scoprono e si conoscono cose nuove sui meccanismi che lo reggono.

È imprescindibile che il Creatore e Artefice di quest’ordine sia:

  1. Vivente (Hayy), in quanto dotato di Vita (hayât)
  2. Sapiente (ʻÂlim), in quanto dotato di Scienza (‘ilm)
  3. Potente (Qâdir), in quanto qualificato dall’Attributo della Potenza (qudra)
  4. Volente (Murîd), in quanto qualificato dall’Attributo della Volontà (irâda)
  5. Udente (Samîʻ) in quanto può udire tutto quel che si dice
  6. Osservatore (Basîr), in quanto vede ogni cosa
  7. Parlante (Mutakallim), in quanto qualificato dall’Attributo della Parola (kalâm)
  8. Creatore (Khâliq), in quanto ha creato ed esistenziato le cose a partire dalla non-esistenza

La morte, l’ignoranza, lʼincapacità di fare qualcosa, la coercibilità, la sordità, il mutismo e la cecità sono tutti impedimenti e difetti che non si trovano tra gli Attributi del Signore dei mondi, che ha creato il cosmo in quest’ordine perfetto e lo preserva dall’estinzione [4].

Di più, dal momento che anche le creature partecipano degli attributi della perfezione appena menzionati, se non se ne ammettesse lʼesistenza in Allah – Eccelso e Maestoso – Egli non avrebbe potuto crearli nelle Sue creature e, di conseguenza, queste Gli sarebbero superiori – sia Egli glorificato ed esaltato!

Per questo motivo diciamo che il Creatore di questo universo devʼessere qualificato dalla totalità degli Attributi della perfezione e immune da ogni imperfezione, poiché colui che in sé presenta imperfezioni non può avere al contempo la dignità di Creatore e Artefice.

A parte le prove razionali, anche i versetti coranici e i hadîth profetici mettono in chiaro il fatto che gli Attributi della perfezione spettino ad Allah – sia Egli glorificato ed esaltato! –, e al riguardo non è consentito avere il benché minimo dubbio, perché dubitarne costituirebbe un atto di miscredenza (kufr) – che Allah ce ne guardi!

Gli otto Attributi menzionati sono detti Attributi concettuali (al-sifât al-thubûtiyya) e spettano tutti, senza eccezioni, ad Allah lʼAltissimo. Allah – Eccelso e Maestoso – è qualificato da tutti gli Attributi della perfezione, e la Sua Essenza, i Suoi Attributi e le Sue Azioni sono prive di difetti, corruzione o cambi.

Gli Attributi essenziali e quelli concettuali considerati nel loro insieme sono detti Attributi divini (al-sifât al-ulûhiyya). Nel caso degli Attributi essenziali, chiunque affermi che, oltre ad Allah, possano qualificare allo stesso modo anche un essere creato, viene considerato un associazionista (mushrik).

NOTE

  1. Allʼopposto del mondo manifestato che invece non cessa di esserne affetto. Ciò d’altra parte è evidente sia negli esperimenti condotti in fisica, dove la materia è sottoposta a continue trasformazioni, che, in maggior misura, nelle reazioni chimiche, dove la sostanza e la struttura della materia si trasformano e cessano di esistere in quanto tali. È ormai noto a tutti, infatti, che la materia è soggetta a trasformazioni a livello atomico e a reazioni nucleari nelle quali, una volta annientata, si trasforma in energia.
  2. Il termine wujûd significa «esistenza», «essere». Tre sono le modalità d’esistenza conosciute: la prima è quella propria dell’Esserenecessario, la cui esistenza è sempre necessaria e non conosce né inizio né fine. Allah – sia esaltata la Sua Maestà! – è l’unico Esserenecessario e nessun altro essere partecipa di questa modalità d’esistenza. La seconda modalità è quella dell’esistenza come pura impossibilità (mumtani‘ al-wujûd), riferita a tutto ciò che in nessun caso può esistere, poiché ammetterne l’esistenza significherebbe associare qualcosa ad Allah lʼAltissimo, mentre Allah – sia Egli glorificato ed esaltato! – non ha associati e non c’è altro dio all’infuori di Lui – Eccelso e Maestoso. Da ultimo, la terza modalità è rappresentata dall’esistenza come possibilità (mumkin al-wujûd), riferita a ciò che nello stesso modo può esistere o non esistere, come il mondo manifestato e tutte le cose create senza eccezioni. Lʼopposto dellʼesistenza è la non-esistenza: prima di essere esistenziate tutte le creature erano nella non-esistenza, allorché, prive d’essenza, di esse non c’erano indizi.
  3. Il fatto stesso che una cosa si origini nel tempo a partire dalla nonesistenza chiama in causa un processo di trasformazione. In base alle conoscenze acquisite nell’ambito della fisica, affinché il divenire di una cosa possa aver luogo, bisogna che su di essa agisca una forza esterna ed è necessario che lʼesistenza della fonte di questa forza preceda quella della cosa in oggetto.
  4. Egli è colui che ha creato ogni cosa, dall’atomo alle stelle, con estrema precisione. La regolarità che si osserva nelle leggi fisiche, chimiche, astronomiche e biologiche sconcertano la mente umana. Perfino Darwin confessò che, mentre rifletteva sull’ordine e la delicatezza della struttura dell’occhio, ebbe timore di perdere la ragione per la meraviglia e la stupefazione suscitate in lui da quello spettacolo. Come potrebbe, dunque, essere dotato di Attributi imperfetti Colui che ha creato tutte queste leggi, delicati equilibri, geometrie e regole che stanno a fondamento delle scienze empiriche?


Questo libro è stato pubblicato ad Istanbul da Hakîkat Kitâbevi
Il pdf è liberamente scaricabile da http://www.hakikatkitabevi.net/books.php?listBook=it