La Zakat
L’elemosina rituale
E’ il terzo pilastro dell’Islam e fra i più importanti doveri religiosi, l’imposta o zakat è, in un certo modo, il debito verso Dio che il musulmano deve saldare per ciò che Egli gli ha dato: in questo modo ci si purifica (za-kaha) e si rende legale tutto quello che si possiede.
La zakat, come gli altri doveri dell’Islam, è citata nel Corano, ma dettagliata dagli ahadith del Profeta e dalla legge. L’ordine divino è chiaro in proposito:
“Eseguite la preghiera, date in elemosina” (Corano, sura II, v.43)
Il Profeta disse:
La carità è un obbligo per ogni musulmano, e colui che non ne avesse i mezzi faccia una buona azione o eviti di commetterne una sbagliata. Questa è la sua carità.
Quando parlate, dite la verità, mantenete le vostre promesse, cancellate i vostri crediti, non fornicate, non siate viziosi, non abbiate desideri malsani, non credete ai guadagni facili, e perciò non guadagnate illecitamente e malvagiamente. I migliori servi di Allah sono coloro che nonostante siano indaffarati, si ricordano di Allah; i peggiori servi di Allah sono quelli che riferiscono le chiacchiere, per danneggiare e separare gli amici, mostrando i difetti e non i pregi.
Chi ha un debito in sospeso e dei figli, venga pure da me; io sarò il loro protettore, pagherò il debito e aiuterò i suoi bambini.
Ogni buona azione è carità;
certamente è un buon gesto andare incontro al proprio fratello con un espressione aperta ed offrirgli di che dissetarsi.
Il sorriso ai vostri fratelli è carità, la vostra esortazione a compiere buone azioni è carità, così come proibire le cose vietate è carità, dare indicazioni della strada a coloro che si sono persi è carità e la vostra assistenza ad un cieco è carità.
Far conciliare due persone è carità; aiutare qualcuno che viaggia a portare i suoi bagagli e carità; anche chiare e confortevoli parole sono carità, rispondere a una richiesta con dolcezza è carità, così come rimuovere gli ostacoli, come rovi e sassi, ai viandanti è carità.
Il Corano determina le categorie di persone alle quali quest’ultima va applicata.
In caso di accumulo di oro, argento e mercanzie (patrimonio), il prelievo è del 2.5% annuo del valore corrente sul mercato.
Dal libro “Islam in focus” di Abu l-‘Ala al-Maududi
LA DECIMA RITUALE (zakah)
Un’altra notevolissima istituzione dell’Islam, uno dei “pilastri” di questa religione, è la zakah. Il termine coranico zakah non trova nessun equivalente in nessun’altra lingua, per quanto ci consta. Non è una forma di elemosina o di carità, ne una mera tassa o imposta. Nè si tratta semplicemente di una manifestazione di amabilità: è tutte queste cose combinate insieme ed è molto di più. Non si tratta semplicemente della detrazione di una certa percentuale dalle proprie sostanze, ma di un abbondante arricchimento, di un investimento spirituale . Non è solo un contributo volontario a favore di qualcuno o di una data causa, nè una tassa governativa che un individuo furbo possa evadere o scansare. E’ invece un dovere prescritto da DIO e accettato dai Musulmani nell’interesse della comunità nel suo complesso. La parola coranica zakah non comprende solo i concetti di carità, elemosina, decima, cortesia, tassa ufficiale, contributo volontario ecc., ma unisce tutto ciò ad elementi spirituali ed etici. E’ per questo che non può esservi equivalente del termine zakah, dato il carattere assolutamente originario ed eccezionale del Qur’an, il Libro Divino di Allah.I1 semplice significato letterale di zakah è “purificazione”. L’accezione tecnica della parola designa il valore annuo che un Musulmano che ne abbia la possibilità deve distribuire fra i legittimi beneficiari. Ma il significato religioso e spirituale della zakah è molto più profondo e più vitale. In esso sta il suo valore umano e sociopolitico. Ecco una spiegazione dei vasti effetti della zakah:
1. La zakah purifica la proprietà delle persone fornite di mezzi materiali e la depura della parte che non le appartengono più, parti che devono essere distribuite fra i legittimi beneficiari. Quando la zakah può essere pagata, una certa percentuale della ricchezza deve essere distribuita immediatamente nel modo giusto, poiché il proprietario non ha più la proprietà morale o legittima di quella percentuale. Se egli non lo fa, trattiene con sè qualcosa che non gli appartiene. Questa è corruzione e vera e propria usurpazione da ogni punto di vista, morale e spirituale, legale e commerciale. Significa che la percentuale ingiustamente trattenuta rende impuro e pericoloso tutto quanto il totale posseduto. D’altronde, se i dividendi dei poveri vengono distribuiti fra i legittimi beneficiari, le parti rimanenti saranno pure e giuste. Capitale purificato e giusto possesso sono i requisiti principali di una prosperità durevole e delle transazioni oneste.
2. La zakah non solo purifica la proprietà del contribuente, ma purifica anche il suo cuore dall’egoismo e dall’amore per la ricchezza. Inoltre, purifica il cuore di colui che riceve dall’invidia e dalla gelosia, dal risentimento e dal rancore; pone nel cuore di quest’ultimo benevolenza e simpatia per il contribuente. Ne risulta che tutta quanta la società si purifica e si libera dall’odio di classe e dal sospetto, dai cattivi sentimenti e dalla mancanza di fiducia, dalla corruzione e dalla disintegrazione, da tutti i mali di questo genere.
3. La zakah riduce al minimo le sofferenze dei membri poveri e bisognosi della comunità. Essa è una consolazione che conforta gl’individui meno fortunati; è un forte appello, rivolto a ciascuno, a rimboccarsi le maniche e a migliorare la propria condizione. Per il bisognoso, essa significa che è per natura una misura d’emergenza e che egli non deve dipendere completamente da essa, ma deve fare qualcosa per sè e per gli altri. Per il contribuente, essa costituisce una calorosa esortazione a migliorare la propria condizione, affinché gli sia possibile beneficare maggiormente. Per tutte le parti in causa, essa è, direttamente o indirettamente, un tesoro di investimento spirituale che ricompensa abbondantemente,
4. La zakah è un’ottima forma di assicurazione interna contro i sentimenti egoistici e il dissenso sociale, contro l’intrusione e l’infiltrazione delle ideologie sovversive. E’ uno strumento efficace per coltivare lo spirito di responsabilità sociale del contribuente e il senso di sicurezza e di solidarietà in colui che riceve.
5. La zakah è una vivente manifestazione dell’aspetto spirituale e umano dei rapporti intercorrenti fra individuo e comunità. E’ un’efficace dimostrazione del fatto che, benché l’Islam non ostacoli l’iniziativa personale nè condanni la proprietà individuale, esso tuttavia non tollera l’egoismo e la grettezza capitalistica. E’ un’espressione della filosofia generale dell’lslam, che adotta una linea moderata e mediata, ma positiva ed efficace, fra persona e comunità, fra cittadino e Stato, al di là dell’alternativa capitalismo-socialismo, al di là dell’opposizione materialismo-spiritualismo.
Il tasso della zakah
Ogni Musulmano, maschio o femmina, che alla fine dell’anno sia in possesso di circa quindici dollari o più, in contanti o in articoli di commercio, deve versare la zakah al tasso minimo del 2,5%. Nel caso in cui la somma sia in contanti, la cosa è facile. Ma se uno possiede ricchezza in merce o in materiale commerciabile, allora deve valutare la propria ricchezza al termine di ogni anno e versare la zakah al medesimo tasso del 2,5% sul valore totale della ricchezza. Se il suo denaro è investito in immobili come case e industrie che siano fonte di reddito, la zakah va calcolata sul totale netto del reddito, non sul valore totale della proprietà. Se invece costruisce case e edifici per poi venderli, la zakah deve essere calcolata sul valore totale della proprietà. Se uno è creditore e il debitore è solvibile, il creditore deve pagare la zakah anche sulla cifra che gli spetta, perché essa fa parte della sua ricchezza. In ogni caso, bisogna ricordare che si paga la zakah soltanto sul bilancio netto. Le spese personali, le spese familiari, le spese necessarie, il pagamento dei debiti: tutto ciò viene prima, e la zakah viene calcolata sul bilancio netto. Bisogna anche ricordare che il tasso del 2,5% è solo un minimo. In periodo di emergenza o di necessità impellenti, non c’è limite al tasso; più uno dà, meglio è per tutti quanti. La distribuzione della zakah serve tutti gli scopi per cui vengono lanciate numerose campagne di finanziamento. Il fondo della zakah sostituisce tutte le altre tasse. Fonti degne di fede riportano che vi furono tempi nella storia dell’amministrazione islamica in cui non si trovava nessuno che avesse i requisiti per ricevere la zakah; ogni suddito (musulmano, cristiano o ebreo) del vasto Impero islamico aveva abbastanza per soddisfare i propri bisogni e i governanti dovevano depositare il denaro raccolto nella cassa del tesoro Pubblico. Ciò dimostra che quando la legge della zakah è mandata in vigore come si deve, le necessità dei cittadini sono ridotte al minimo e il Tesoro dello Stato si trova talmente arricchito che non ci sono più nè poveri nè bisognosi, mentre sono disponibili enormi quantità di denaro. La grande efficacia di questa misura d’interesse comune deriva dal fatto che essa nasce da un comando divino, da un ordine che viene da DIO stesso. Non si tratta di una faccenda personale o di un contributo volontario; si tratta invece di un obbligo del cui adempimento l’individuo è responsabile direttamente nei confronti di Dio. Siccome la zakah è una legge di DIO che va applicata nell’interesse comune, nessun Musulmano ha il permesso di trascurarla. Quando non viene osservata nella maniera giusta, le legittime autorità dello Stato devono intervenire a vantaggio della comunità per mandare in vigore questa istituzione.
I legittimi destinatari della zakah
Il Santo Qur’an classifica nel modo seguente i legittimi destinatari della zakah:
1. I Musulmani poveri, affinché siano alleviati i loro bisogni;
2. i Musulmani bisognosi, affinché siano loro forniti dei mezzi con cui possano procacciarsi da vivere;
3. i neofiti, affinché siano messi in grado di far fronte alle loro nuove necessità;
4. i prigionieri di guerra musulmani, affinché vengano liberati grazie al pagamento del riscatto;
5. i Musulmani che hanno debiti, affinché siano liberati da una condizione di dipendenza economica;
6. i funzionari musulmani nominati da un ministro musulmano per la raccolta della zakah, in modo che possano pagare le loro spese;
7. i Musulmani al servizio della causa di DIO, nella ricerca, nello studio, nella propagazione dell’Islam, affinché possano coprirsi le spese e possano continuare a svolgere il loro servizio;
8. i viaggiatori musulmani che si trovano in terra straniera e hanno bisogno di aiuto.
Il legittimo destinatario della zakah è uno che non ha nulla con cui far fronte alle proprie necessita o possiede poco denaro (meno di 15 dollari) alla fine dell’anno. Se uno ha circa 15 dollari o più, allora è contribuente, e non destinatario di zakah. Se un destinatario riceve la parte che gli spetta e trova che essa e sufficiente per i suoi bisogni immediati, con un bilancio di circa 15 dollari, non deve accettare più nulla, Dovrà restituire tutto quanto eventualmente gli sarà stato offerto ad altri destinatari. La zakah può essere distribuita direttamente a persone di una o più delle categorie suddette oppure a organismi che si occupino di tali categorie.
Può anche essere distribuita sotto specie di borse di studio a studenti e ricercatori musulmani brillanti e promettenti, ovvero come garanzia ad organismi e istituzioni di pubblico servizio che tutelino tali cause. Un Musulmano povero inabile e invalido è preferibile a un altro che invece sia abile e capace di procurarsi qualche guadagno. Il contribuente deve far uso del proprio giudizio nel modo migliore al fine di trovare i beneficiari più qualificati. Le tasse che paghiamo ai governi attuali non sostituiscono questo dovere religioso; quest’ultimo deve essere considerato un obbligo speciale e pagato separatamente, oltre alle tasse governative.
Comunque, i Musulmani del Nordamerica possono trarre vantaggio dalla legislazione fiscale che consente certe deduzioni giustificate dalla beneficenza. Essi devono pagare la loro zakah ai beneficiari qualificati e poi reclamare le quote versate come deduzioni legali.Il contribuente non deve cercare di far bella figura, adempiendo a questo dovere. Deve compierlo nella maniera più riservata possibile, per non cader preda dell’ipocrisia o della vanità, difetti che annullano tutte le buone opere. Comunque, se la pubblicità data al suo nome o l’annuncio del suo contributo può incoraggiare altri e stimolarli, allora è giusto farlo. La zakah è obbligatoria anche per il bestiame e i prodotti agricoli.I1 tasso da pagare varia qui da caso a caso e dovrebbe essere discusso in maniera minuziosa. Consiglieremo perciò il lettore di consultare le elaborate fonti della legge e della religione.