In verità egli (il sufi) è come la terra, calpestata dai pii e dagli empi, è come le nubi, la cui ombra si estende su ogni cosa, è come la pioggia che bagna ogni cosa (senza distinzione).
Junayd al-Baghdadi
Il Sufismo è abbandonare quello che hai nella testa, donare ciò che hai nella mano e non ritrarti da ciò che sopravviene.
Abu Said ben Abi-l-Khair
La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano.
Bāyazīd al-Bisṭāmī
Sufismo consiste nel ristabilirsi nello stato di equilibrio di prima che si entrasse nell’esistenza.
Abu Bakr ash-Shibli
Sufismo consiste nell’essere con Allah, senza attaccamenti per nulla che non sia Lui.
Junayd al-Baghdadi
Il Sufismo consiste nell’abbandonarsi a Dio in conformità con ciò che Dio vuole.
ibn Aḥmad di Ruwaym
Il Tasawwuf non è un sistema costituito da regole o da scienze, ma comportamento: se fosse una regola, potrebbe essere fatto proprio con lo sforzo accanito, se fosse una scienza, potrebbe essere acquisito con l’istruzione.
E’ invece un comportamento (analogico): conformatevi all’azione di Allah! Ma è impossibile adeguarsi all’azione di Allah per mezzo di regole o di scienze.
Abu-l-Hussain an-Nuri
Sufismo consiste nel non possedere alcunché e che niente e nessuno possegga te.
Samnun
Sufismo consiste nel possedere tutte le qualità dell’eccellenza del carattere (khulq) e lasciare ogni qualità riprovevole.
Abu Muḥammad Al-Jariri
Sufismo è quando in ogni momento il servitore di Allah è in accordo con ciò che è più appropriato (awla) a quel momento.
‘Amr ibn ‘Uthman al-Makki
Sufismo consiste nel raggiungere una stazione spirituale (nashr maqam) ed essere nell’unione costante (ittisal bi-dawam).”
‘Ali ibn ‘Abd al-Rahim al-Qannad
Il Sufismo è abbandonarsi all’attimo fuggente (waqt).
Abu Sa’id Kharraz
– Il tasawwuf è afferrare le verità e rinunciare a ciò che è nelle mani degli uomini.
Ma’ruf Al-Karkhi (+ 2oo E.) (R., 149, I; T.A., 1, 272).
La scienza utile è quella i cui raggi si dispiegano nel petto e con la quale dal cuore è tolto il suo velo
Ibn ‘Atà Allàh
– Il tasawwuf è questo: che le azioni (del sufi) non tengano conto del sùfì: esse sono note soltanto ad Alláh; che egli sia sempre con Alláh in un modo conosciuto soltanto da Alláh.
Abu Sulayman Ad-Darani (+ 215 E.) (T.A., I, 233).
– Sufi è colui che conserva un cuore puro nei confronti di Alláh.
Bishr Al-Hafi (+ 227 E.)(T.A., 1, 112).
– Gli fu chiesto del tasawwuf, ed egli rispose: « Sono gente che hanno preferito Alláh a qualsiasi altra cosa, perciò Alláh li ha preferiti a qualsiasi altra cosa».
Dhul-L-Nun (+ 245 E.) (R., 149, 20; T.A., 1, 133).
– Il sufi è tale che, quando parla, il suo linguaggio è l’essenza del suo stato, ciò significa che quando parla non dice nulla senza essere egli stesso quel qualcosa; e quando tace il suo comportamento esprime il suo stato e traduce all’esterno il distacco di esso. (T.A. 126).
– Il sufi non è insozzato da nulla e tutto è da lui purificato.
Abu Turab Al-Nakshabi (+ 245 E.)(R., 149).
– Il tasawwuf è un nome che include tre concetti.
Il sufi è colui in cui la luce della conoscenza divina non spegne la luce della pietà;
è colui che non manifesta all’esterno dottrine esoteriche in contraddizione con il significato letterale del Corano e con la Sunna;
e il potere di compiere miracoli non gli fa violate gli obblighi sacri imposti da Alláh.
Sari As-Saqati (+ 257 E.)(R., 12; T.A., ->82).
– Il tasawwuf è tutto disciplina.
Abu Hafs Al-Haddad (+ circa 265 E.) (T.A., 1, 33I)
– Il sufi è colui che si è purgato da ogni lordura ed è diventato un ricettacolo di meditazione, e in Prossimità di Allàh è escluso dal genere umano; ai suoi occhi l’oro e la terra sono di egual valore.
Sahl B. Adullah At-Tustari (T. A., I, 264).
-Il tasawwuf è: nutrirsi parcamente, riposarsi in Alláh e fuggire dagli uomini. (T.A., 264).
Abu Sa ‘id al-Kharraz (+ 286 E.)
– Gli domandarono cosa fosse il tasawwuf. Rispose: «Il sufi è reso puro dal suo Signore ed è riempito di splendori, ed è immerso nella quintessenza delle delizie grazie alla pratica dell’ ” incantazione” (dhikr) ».
Summun al Muhlbb (+ 297 E.)
– Interrogato a proposito del tasawwuf, rispose: «Consiste in ciò: che non possederai nulla e nulla ti possiederà ». (R., 148).
‘Amr Ben ‘Uthman Al-Makki (+ 291 E.)
– Gli fu domandato cosa fosse il tasawwuf. Rispose: « (Si applica) a qualcuno che è sempre occupato di ciò che è piú adatto a lui in quel rnomento ». (R., -148).
Abu-L Hussayn An-Nuri (+ 295 E.)
– E’ un attributo del súfi esser sereno quando non ha nulla, e non esser egoista quando gli vien dato qualcosa. (R., -149).
– I sufi sono coloro che si sono liberati dalle sozzure dello stato umano e si sono purificati dalla macchia dell’ego e liberati dalle brame; perciò sono in pace con Allah e sono situati nei primi ranghi della prossimità e nel grado piú elevato; sfuggiti da tutto ciò che non sia Lui, non sono nè padroni nè schiavi. (T.A.).
– Il sufi è colui a cui nulla è attaccato, e non si attacca a nulla. (T.A.).
– Il tasawwuf non è un sistema costituito da regole o da scienze, ma comportamento: (ciò equivale a dire che) se fosse una regola, potrebbe esser fatto proprio con lo sforzo accanito, e se fosse una scienza, potrebbe essere acquisito con l’istruzione; è invece un comportamento (analogico). Formatevi sull’azione di Allah! Ma è impossibile adeguarsi all’azione di Allàh per mezzo di regole o di scienze. (T.A.).
– Il tasawwuf è libertà, generosità, assenza di autorepressione, e liberalità. (T.A.).
– Il tasawwuf è rinunciare a ogni acquisizione egoistica per conquistare la Verità. (T.A.).
– Il tasawwuf è odio per il mondo e desiderio del Signore. (T.A.).
Sheikh Ansari
– L’occhio pieno della visione di questo mondo non può vedere gli attributi dell’altro mondo. L’occhio pieno degli attributi dell’altro mondo sarà privato della Bellezza dell’Unicità (Kashf al Asrar, Vol. 7, p. 511)
Sufi non è chi porta sempre il tappeto da preghiera, nè chi indossa vestiti rattoppati, nè chi mantiene certe abitudini e apparenze; ma Sufi è colui che attira l’attenzione di tutti, pur nascondendosi. Sufi è colui che durante il giorno non necessita di sole e di notte non ha bisogno della luna. L’essenza del Sufismo è l’inesistenza assoluta che non necessita di esistenza, dato che non c’è esistenza oltre a quella di Allah.” Abul Hassan Ali ibn Jafar Al Kharqani, il grande Naqshbandi sheikh, possa Allah santificare la sua anima e benedire il suo segreto.
Abul Hassan Ali ibn Jafar Al Kharqani
Legenda:
R.: Tratto dalla Risalat al Qushairiyya di Imam Qushairi
T.A.:tratto dalla Tadhkiratu-l-Awliyya di Fariduddin ‘‘Aṭṭār
Dalle Fatawa di Sheykh ‘Abd al-Halim Mahmud: Sul Sufismo
Shaykh ‘Abd al-Halim Mahmud, il capo dell’autorità religiosa in Egitto (Shaikh al-Azhar) fino alla sua morte nel 1978, nel suo libro di dichiarazioni legali (Fatawa) mise in chiaro la natura del Sufismo nel modo seguente:
Abu Bakr al-Kattani affermò nella sua definizione di Sufismo (at-Tasawwuf) che (esso) consiste in comportamenti [di qualità elevata] (kuluq). Perciò chi assume un comportamento che migliora in qualità, anche la sua purezza aumenterà.
Abu al-Hasan al-Nawawi affermava, “il Sufismo non consiste nè in particolari usi, nè nella conoscenza. Ma è costituito da un comportamento [di qualità elevata] (kuluq). Là dove è costituito da consuetudini particolari, può essere ottenuto attraverso lo sforzo (al-mujahada) e là dove è costituito dalla conoscenza, può essere raggiunto attraverso l’istruzione, Il Sufismo, tuttavia, consiste nell’assumere le qualità di Dio (aklaq-Allah).
Shibli ha definito il Sufismo dicendo che il suo inizio è la gnosi di Dio; e il suo punto finale è la Sua affermazione di unità. E la definizione comprensiva è nelle parole di Abu Bakr al-Kattani, il Sufismo è purità e testimonianza.
E il Sufismo cominciò immediatamente con [l’avvento de] l’Islam. Questo è perché l’Islam è costituito da un comportamento nobile così come da un’armonizzazione a Dio sia nelle faccende semplici che in quelle di enorme importanza. Trai primi Sufi dopo i Compagni [del Profeta] e i Seguaci [che sono succeduti a loro] ci fu Ibrahim ibn Ad’ham e Fudayl ibn’Ayyad.
Come conseguenza della confusione della gente tra i termini asceta (zahid), adoratore (‘abid), e Sufi, possiamo affermare quel che segue: l’asceta è colui che si allontana dai beni del mondo e dalle sue cose piacevoli.. L’adoratore è colui che pone attenzione nell’osservare gli atti di adorazione, come alzarsi di notte per pregare (al-qiyam), compiere le preghiere canoniche (al-salat), e così via. Il Sufi è sia un asceta che un adoratore. Così il Sufi si astiene dal mondo, visto che è al di là del punto in cui niente può distrarlo da Dio. Ma il Sufi è anche un adoratore per la sua costanza con Dio e il suo legame con Dio (possa Egli essere esaltato). Egli adora Dio perché Dio è “adorabile”, non per desiderio, nè per paura.
La santa donna Sufi Rabi’ah al-‘Adawiya- possa Allah essere compiaciuto di lei- disse, “Oh Dio, se io Ti adorassi per paura del Tuo fuoco infernale, gettamici dentro. E se Ti adorassi per il desiderio del Tuo paradiso, impediscimi di entrarvi. E se Ti adorassi per amore del Tuo nobile volto, non proibirmi di vederTi.” (Dalla Fatwa dell’Imam ‘Abd al-Halim Mahmud, p. 334)
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