L’appello alla preghiera
Riferì Anas che s’era parlato di fuoco e di campane, di Ebrei e di Cristiani, ma che poi Bilal ricevette l’ordine di fare l’appello alla preghiera ripetendo due volte il primo richiamo e pronunciando una volta la seconda parte detta “la levata”.
Raccontava il figlio di Umar:
I Musulmani, i primi tempi dopo il loro arrivo a Medina, si radunavano per la preghiera attendendo il momento opportuno, senza un particolare richiamo. Un giorno, ricordo che se ne stava parlando in crocchio, ed uno dei presenti disse: Prendete delle campane come quelle dei Cristiani. E un altro:
Al contrario, va benissimo uno strumento a fiato come il corno che usano i Giudei.
Perché non incaricate un uomo intervenne Umar di chiamarci lanciando un appello alla preghiera?
Allora l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – disse:
Su, BiIal, alzati e lancia l’appello alla preghiera.
Anas raccontò che Bilal aveva ricevuto l’ordine di ripetere due volte la prima parte del richiamo e di lanciare una volta sola il secondo appello.
Isma’il disse:
Mentre io ne parlavo ad Ayyub, questi aggiunse: Tranne la levata.
Apprendemmo da Abu Hurayrah che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Quando viene lanciato l’appello alla preghiera, Satana si volta indispettito e lancia dei peti per non sentirlo. Terminato il primo appello, si rigira; ma subito dopo, volta di nuovo le spalle quando l’appello viene ripetuto. Quando finisce anche il secondo appello, si mette nuovamente di faccia al fine di far sorgere vani pensieri tra il fedele e la sua anima. Egli dice: Pensa a questo, pensa a quello, insinuando visioni che il fedele non ricordava, e tenta così di fargli dimenticare persino quanto ha pregato.
Abu Sa’id al-Hudri riferì che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Quando sentite l’appello alla preghiera, ripetete esattamente ciò che dice il mu’azzin.
Gàbir figlio di Abd AlIah raccontò che l’inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Chi dirà, al momento in cui sente l’appello alla preghiera:
O Dio, Signore di questa mia preghiera assoluta e della preghiera eterna, dà a Muḥammad il rango onorevole e l’eccellenza, e ponilo nel luogo eccelso a cui lo hai destinato, a lui verrà in aiuto la mia intercessione nel giorno della resurrezione.
Riferì Abu Hurayrah:
Un giorno l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute –
venne da noi mentre ci stavamo preparando per la preghiera e ci eravamo già messi in fila.
Egli era appena giunto al luogo in cui pregava di solito, e noi tutti apettavamo che pronunciasse la formula Allah akbar quando se ne andò dicendo:
State dove siete.
Noi rimanemmo tutti ai nostri posti, finché non lo vedemmo tornare con la testa grondante d’acqua, e capimmo che s’era allontanato per lavarsi.
Malik figlio di al-Huwayrit riferì che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Quando è giunto il momento della preghiera, fate tutti e due la prima e la seconda parte dell’appello alla preghiera; poi la diriga Il più anziano di voi due.
Riferì Abu Hurayrah che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Gli angeli pregano per ciascuno di voi per tutto il tempo ch’egli sta nel luogo ove compie la preghiera, e che non gli capita un’impurità.
Essi dicono: O Dio, perdonalo. O Dio, abbi misericordia di lui. Ciascuno di voi non cessa di essere in istato di preghiera finché la preghiera lo assorbe in modo che solo essa lo trattenga dal ritornare a casa sua.
Abu Hurayrah riferì ancora che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Su sette estenderà la Sua ombra Iddio il giorno in cui non vi sarà altra ombra che l’ombra di Dio.
Il sovrano giusto,
il giovanetto cresciuto nel culto del suo Signore,
l’uomo dal cuore attaccato alle moschee,
due uomini che si amano in Dio,si riuniscouò per Lui e per Lui si separano,
l’uomo che, desiderato da una donna aristocratica e bella, le risponde:
Temo Iddio,
l’uomo che dispensa l’elemosina tanto discretamente che la sua sinistra non sa ciò che dà la sua destra,
l’uomo che ricorda Iddio quand’è solo e allora scoppia in pianto.
Riferì Abu Hurayrah che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
A chi va il mattino alla moschea e vi ritorna la sera, Iddio preparerà tante porzioni di giardino supremo quante volte egli vi sarà andato.
‘Aisha, la madre dei credenti – sia soddisfatto Iddio di lei -, raccontò:
Durante la sua malattia, l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – un giorno mormorò:
Ordinate ad Abu Bakr di diriger la preghiera in pubblico
Se Abù Bakr andrà a mettersi al tuo posto dissi io piangerà sicuramente e la gente non lo sentirà… Ordinalo a Umar.
Poi mi rivolsi a Hafsah, pregandola di dire anch’essa le stesse cose all’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -.
Ma, quando gli parlò lei, egli sbottò:
Basta! Voi vi comportate come le donne che stavano intorno a Giuseppe! Ordinate di diriger la preghiera ad Abù Bakr!
Hafsah allora mi disse:
Da te non me mai venuto niente di buono!
Raccontò il figlio di Umar:
Quando i primi emigrati arrivarono a Usbah, una frazione di Quba’, prima che vi giungesse l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -,
dirigeva la loro preghiera Salim, un liberto degli Abu Hudayfah, che conosceva il Corano meglio di tutti.
Riferì Anas d’aver sentito dire dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Ascoltate e obbedite, anche se chi sarà un giorno vostro capo sarà un Abissino con la testa simile a uva passa.
Riferì Abu Hurayrah che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Quando qualcuno di voi dirige in pubblico la preghiera la accorci, dato che tra i fedeli vi possono essere dei malati, degli anziani, dei deboli. Se invece compie la preghiera da solo, l’allunghi pure quanto vuole.
Abu Qatadah sentì dire dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Quando mi alzo per compiere la preghiera, ho sempre intenzione di dilungarmi; ma come sento il pianto di un bambino subito mi affretto a concluderla per paura di angustiare sua madre.
Riferì Abu Hurayrah che il Profeta – Iddio lo benedica e dia eterna salute – aveva detto:
La figura di chi dirige la preghiera è stata istituita al solo scopo di far sì che lo imitino gli altri. Non fate mai diversamente da come fa lui: quando s’inchina, inchinatevi; quando dice: ” Iddio ascolta chi Lo loda “, dite: Signor nostro, sii lodato; quando si prostra, prostratevi; quando prega seduto, pregate anche voi seduti. Inoltre, tenetevi allineati durante la preghiera: il tenersi allineati è una delle bellezze della preghiera.
Abd Allah figlio di Umar – sia soddisfatto Iddio di ambedue – raccontò:
Ho visto l’inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – alzare le mani fino all’altezza delle spalle quando stava in piedi durante la preghiera. Lo stesso faceva quando pronunciava la formula AIIah akbardell’inchino, e ancora quando alzava la testa dopo l’inchino e diceva Iddio ascolta chi Lo loda. Non lo faceva invece quando si prostrava.
Riferì Abu Hurayrah – sia soddisfatto Iddio di lui – che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Ogni volta che qualcuno di voi dice Amen, anche gli angeli in cielo dicono Amen, e le due parole s’innalzano insieme: allora ad ognuno di voi son rimessi i peccati trascorsi.
Raccontò Mus’ab figlio di Sa’d:
Un giorno, mentre compivo la preghiera a fianco a fianco con mio padre, unii le palme e me le misi fra le cosce. Ma subito mi presi una sgridata da mio padre, che mi disse:
Facevamo così, è vero, ma oggi ci è proibito. É sulle ginocchia che ci è stato ordinato di porre le palme delle mani
Riferì Abu Hurayrah – sia soddisfatto Iddio di lui – che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Quando chi dirige la preghiera pronuncia le parole Iddio ascolta chi Lo loda, dite: O Dio, Signor nostro, sii lodato. A chi unirà queste parole con quelle degli angeli, saranno rimessi tutti i peccati trascorsi.
‘Aisha – sia soddisfatto Iddio di lei – riferì:
Mentre s’inchinava e si prostrava, il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ripeteva più volte l’invocazione Gloria a Te! O Dio nostro Signore! Per grazia Tua, o Signore, perdonami
Così interpretava i precetti del Corano.