In Nome di Dio, Misericordioso (Ar-Rahmàn) e Clementissimo (Ar-Rahìm)

Assalamu ‘alaykum, wa rahmatullahi, wa barakatuhu

Che la Pace, la Misericordia e la Benedizione di Dio sia su tutti voi

Corso “I Pilastri dell’Islam” – 2° Pilastro: La Salàt (La Preghiera)

Lezione 7 (Anno 2015-2016) – Domenica 22 Febbraio)

LA PURIFICAZIONE (Tahàra) – L’ABLUZIONE MINORE «WUDU’»

L’insegnante Shaykh Abdel Khallàq, dopo il saluto di Pace ai partecipanti presenti al Corso, inizia la Lezione, in Nome di Dio Bismi-Llàh, proseguendo sul soggetto della Purificazione (At-Tahàra), necessaria prima della Preghiera.

a) La Purificazione (At-tahàra)[1]

E’ già stato detto che prima di compiere la Preghiera (Salàt) è obbligatorio (wajib) essere in stato di purità rituale (tahàra), altrimenti la Preghiera non è valida. La Purificazione nell’Islam è molto importante, perché chi compie la preghiera, si intrattiene in intimo colloquio col suo Signore e perciò deve essere nel giusto stato che questo nobile incontro richiede. Il primo ordine di Allàh rivelato tramite il Corano al Profeta Muhammad (su di lui la preghiera e la pace divine) e tramite lui all’umanità è stato: «Iqrà!» Leggi![2] Il secondo ordine che Allàh ha dato al Suo Inviato e tramite lui agli uomini, è stato: sulla “purificazione” (tahàra), dice Allàh l’Altissimo:

«O tu che sei avvolto nel mantello! Alzati e ammonisci, e del tuo Signore canta la grandezza! Purifica le tue vesti, e da ciò che è impuro allontanati.»[3]

Il Profeta Muhammad (sallà Allahu ‘alayhi wa sallàm) ha detto sulla Purificazione:

«Lo stato di purezza rituale, è la metà della Fede (‘at-thuruhu shatru l-’imàn).» (da Muslim).

Istinjà: La Pulizia delle parti intime dopo i propri bisogni

Il Profeta Muhammad (sallà Allahu ‘alayhi wa sallàm) ha insegnato con il suo esempio anche il fare la pulizia delle parti basse dopo aver fatto i propri bisogni, si tramanda da Anas ben Malik: “Ogni volta che il Profeta (su di lui la preghiera e la pace divine) usciva per fare i suoi bisogni, io e un altro ragazzetto venivamo portando un piccolo otre con dell’acqua. E si intende che il Profeta lo usava per pulirsi.” (Al-Bukhari Sahìh nr.150). Questa pulizia è preferibile eseguirla con l’acqua e non va usata la mano destra (sempre secondo gli insegnamenti del Profeta) ma ci si pulisce con la mano sinistra, la mano destra infatti è destinata a toccare ciò che è pulito. Si tramanda da ‘Aisha: “La mano destra dell’Inviato di Allàh (sas) era per la purificazione e per il cibo, mentre la sinistra era per la ritirata (bagno) e per ciò che gli recava disturbo“.

Obbligo di istituzione divina (fard) della purificazione:

La Preghiera non è valida se non si è in stato di purificazione, cosi dice Allàh l’Altissimo:

«O voi che avete fede, quando vi levate a compiere la preghiera, lavatevi il viso, e le [mani] braccia fino ai gomiti, passatevi le mani bagnate sulla testa e [ancora lavatevi] i piedi fino alle caviglie. Se siete in stato di impurità (janàba), purificatevi (tahàra).»[4]

 

E l’Inviato di Allàh sayydinà Muhammad (su di lui la preghiera e la pace divine) ha detto: «Non è accettata la preghiera (salàt) di chi incorre nell’impurità minore (hadath), a meno che non faccia l’abluzione (wudù)»[5]

E’ stato detto nella Lezione precedente che la Purificazione si divide in tre punti:

1. «Purificazione del cuore» (Tahàra bi-qalb), che consiste nella pulizia interiore, non avere nel proprio cuore odio o rancore verso gli altri, eliminare ciò che allontana da Allàh.

2. «Purificazione esterna» (Tahàra al-maddyya), la pulizia dei vestiti eliminando le varie impurità (najàsa) su di essi, e la purità del luogo in cui si prega.

3. «Purificazione del corpo dalle impurità» (Tahàra min al-hadath), che consiste nel ripristinare lo stato di purità legale (tahàra) perso, a causa delle impurità (hadath) minori e maggiori.

Le cause che rendono obbligatoria l’abluzione minore (wudù) e l’abluzione maggiore (ghusl) sono:

Wudù – Abluzione minore: fuoriuscita da uno degli orifizi corporei di urina o di feci, di gas, di liquido pre-spermatico (madhy), di liquido bianco dopo la minzione (wady); la fuoriuscita di sangue nella donna dopo il termine del mestruo o dei lochi; dopo che la ragione è rimasta obnubilata a causa di sonno profondo, di svenimento, da ubriachezza, o da pazzia. Toccamenti e bacio con il coniuge con l’intenzione di provare piacere; l’uomo quando tocca il proprio pene, e la donna quando tocca le sue parti intime; il dubbio di non essere in stato di purificazione.

Ghusl – Abluzione maggiore: eiaculazione con uscita di liquido spermatico (uomo e donna) che comporta piacere, sia in stato di sogno che in stato di veglia, per rapporto sessuale o altro; quando sono terminate le mestruazioni; quando cessano le perdite (lochi) dopo il parto; l’introduzione del glande nella vagina, anche senza eiaculazione. Il lavaggio del morto; la conversione all’Islam.

La Purificazione (tahàra) deve essere fatta con l’acqua pura (mà’ tàhìr) senza impurità. Le Caratteristiche che distinguono l’acqua sono tre:

1. Colore;   2. Olfatto;   3. Gusto

Se una di queste tre caratteristiche è deteriorata, l’acqua non è più pura per fare le abluzioni rituali. Quando però l’acqua “per natura” è mischiata con dell’argilla o con un minerale (sale, ferro, ect) che altera il suo sapore o il suo colore, l’acqua può essere utilizzata. L’acqua del mare è pura e cosi qualsiasi acqua che si rinnova (acqua che scorre), come l’acqua piovana, l’acqua delle sorgenti e dei pozzi.

Tayammum– abluzione pulverale: In mancanza di acqua si può utilizzare della terra (sa’id) pura, sabbia o pietra, «Se siete malati, o siete in viaggio, o ancora se uscite dalla latrina, o se vi siete accostati alla vostra donna, e non trovate acqua, purificatevi con della terra (sa’id) pura, passando le mani sul viso e sulle braccia»[6]

 L’ABLUZIONE MINORE «WUDU’»[7] e i suoi elementi obbligatori di istituzione divina (al-farà’id) e quelli di istituzione Profetica (Sunna)

Le obbligazioni divine (al-farà’id) del wudù

Sono in numero di cinque, e se una sola non viene eseguita l’wudù non è valido:

1.L’intenzione (an-niyya) di fare l’abluzione (wudù) per la Preghiera.

2.Lavaggio del viso completo[8]: compreso tra la radice alta dei capelli, la parte anteriore delle orecchie, e mento incluso.

3.Lavaggio delle mani e degli avambracci fino al gomito compreso.

4.Passaggio delle mani bagnate sulla testa (masaha).

5.Lavaggio dei piedi, fino a sopra l’osso delle caviglie e i talloni.[9]

La prova scritturale (dalil) di queste obbligazioni divine sono contenute in queste parole di Allàh l’Altissimo:

«O voi che avete fede, quando vi levate a compiere la preghiera, lavatevi il volto, e le [mani] e braccia sino ai gomiti, passate le mani bagnate sulla testa e sui piedi, sino alle caviglie. Se siete in stato di impurità, purificatevi.» (Corano Al-Mà’ida 5:6)

Le obbligazioni tradizionali del Profeta (Sunna) del wudù

Sono 12

1.Dire «Bismillàhi r-Rahmàni r-Rahìm» all’inizio.

2.Lavarsi le mani prima di iniziare l’abluzione wudù (3 volte). (nota 9.1)

3.Sciaquarsi la bocca, sfregare i denti con le dita, o con il siwàk (*) e rigettare l’acqua (madmada) (3 volte).

4.Inspirare l’acqua dentro il naso (istinshàq) portandola con la mano destra e successivamente espellere l’acqua con l’aiuto della mano sinistra (3 volte).

5.Lavare la barba bagnando bene con l’acqua il suo interno.

6.Lavare con l’acqua lo spazio tra le dita delle mani, e lo spazio tra le dita dei piedi.

7.Compiere questi atti tre volte.[10]

8.Iniziare  il lavaggio sempre con la mano destra e con la parte destra[11] dell’organo da lavare e poi con la parte sinistra.

9.Frizionare bene con l’acqua le braccia e i piedi, cosi da bagnare bene tutte le parti.

10.Rispettare l’ordine successivo degli atti dell’wudù tra le obbligazioni divine (tartìb al-faraìd) e quelle profetiche di Sunna (tartib as-Sunna).

11.Passare le dita (pollice e indice) bagnate all’interno e all’esterno delle orecchie, questo, dopo aver passato la mano bagnata sulla testa.

12.Iniziare il lavaggio del viso oltre il limite alto della fronte, e lavare le braccia oltre il limite dei gomiti.[12]

* Il siwàk è un rametto di una pianta medicinale ‘salvadora persica’ molto usato dal Profeta (sas) e dai suoi compagni per tenere puliti i denti. Secondo quanto riporta Ibn Battàl, il Profeta avrebbe detto: «Se non fosse che la cosa sarebbe risultata pesante per la mia comunità, avrei ordinato loro di usare il siwàk in ogni abluzione». Ibn Abbas dice: ”Nel siwàk vi sono dieci virtù: rimuove il tartaro, rende chiara la vista, rafforza le gengive, profuma la bocca, pulisce dal catarro, dà gioia agli angeli, soddisfa il Signore, rende conformi alla Sunna profetica, accresce i meriti della preghiera, e in generale da salute al corpo”. Gli hadith che parlano dell’uso del siwàk da parte dell’Inviato sono innumerevoli. Al-Bukhari (Libro 64 del Sahih) tramanda da ‘Aisha (ra) un hadith nel quale si ricorda come anche in punto di morte l’Inviato di Allàh (sas) abbia richiesto e utilizzato il siwàk. [Note tratte da Il Sahih, Al Bukhari, Libro 5 pag.222. Ed. Orientamento/Al-Qibla].

Riepilogo successione atti completi (farà’id + sunna) da compiere per l’wudù 

– Intenzione (niyya) di fare l’wudù;

– recitare Bismillàhi r-Rahmàni r-Rahìm;

– lavaggio delle due mani, partendo sempre con la destra (tre volte);

– lavaggio bocca (tre volte),

– lavaggio naso (tre volte);

– lavaggio viso (tre volte);

– lavaggio avambraccio destro compresa mano e spazio tra le dita (tre volte);

– lavaggio avambraccio sinistro compresa mano e spazio tra le dita (tre volte);

– bagnare la testa con le due mani, da fronte a nuca e viceversa  (una volta);

– bagnare le orecchie, esterno e interno (una volta);

– lavaggio piede destro e tra le dita, tallone e caviglia (tre volte);

– lavaggio piede sinistro e tra le dita, tallone e caviglia (tre volte)

Si può chiudere l’wudù con una recitazione insegnataci dal Profeta che ha detto:

«Chi compie perfettamente l’abluzione minore (wudù), quindi alza lo sguardo al cielo e dice: “Attesto che non vi è altra divinità all’infuori di Allàh, unico senza associati, e attesto che Muhammad è Suo servo e Suo Inviato”, in arabo: “ashadu an là ilàha illà Allàh wahda-hu la sharyka la-hu, wa ashadu anna Muhammadan ‘abdu-hu wa rasulu-hu”, vedrà aprirsi per lui le otto porte del Paradiso, ed entrerà per quella che preferisce»[13]

E’ indispensabile che l’abluzione minore (wudù) sia compiuta per dedizione ad Allàh Altissimo e per obbedire a quanto Egli ha ordinato, sperando nella Sua accettazione, nella Sua ricompensa e nel fatto che con questo rito Egli ci purifichi dai peccati. L’abluzione è un atto di pulizia che prepara all’intimo colloquio col Signore, al presentarsi davanti a Lui per adempiere le Sue prescrizioni, al momento dell’obbedienza a Lui che si esprime nell’inchino rituale (rukù) e nella prosternazione con la fronte a terra (sujùd), di fronte alla Sua Signoria.

Atti riprovevoli (makrùh) nell’wudù

– fare le abluzioni in un luogo sporco,

– sprecare l’acqua,[14]

– parlare durante le abluzioni,

– superare il numero di tre volte nei lavaggi,

– iniziare il lavaggio del viso dal basso verso l’alto, i bracci dai gomiti, e i piedi dai talloni.

Alcuni Benefici (Fadl) dell’abluzione minore – wudù:

L’Inviato di Allàh (su di lui la preghiera e la pace divine) ha parlato di molteplici benefici che comporta l’abluzione rituale (wudù) citiamo quì solo alcuni dei suoi detti hadith:

«Dal corpo di colui che esegue perfettamente la sua abluzione escono i peccati minori che ha commesso, e ne escono finanche da sotto le unghie.»[15]

«Quando il credente fa l’abluzione (wudù) e lava il suo viso, tutti i peccati commessi con i suoi occhi se ne vanno con l’acqua, e quando si lava le mani, tutti i peccati commessi con le sue mani vanno con l’acqua. E quando si lava i piedi, tutti i peccati verso i quali si è diretto vanno via con l’acqua.»[16]

«Chi si purifica (fa l’wudù) a casa propria, poi si reca in una delle case di Allàh (Moschee) a compiervi uno degli obblighi stabiliti da Allàh (preghiere obbligatorie), [nel suo cammino] un passo farà cadere (per lui) un peccato, e l’altro eleverà (per lui) un grado spirituale (daraja)».[17]

Si tramanda da Abù Hurayra: «L’Inviato di Allàh (su di lui la preghiera e la pace divine) ha detto: “Non volete che vi indichi qualcosa con cui Allàh cancella i peccati ed eleva i gradi (spirituali) (darajà)?” “Certo, Inviato di Allah!”, gli riposero. Lui allora disse: “Compiere l’abluzione minore (wudù) alla perfezione quando si sia in situazioni di difficoltà; muovere frequentemente il passo verso le moschee; e ancora, fermarsi ad spettare la preghiera successiva, dopo aver pregato. Tutto questo è essere pronti (ribàt)! Questo è essere pronti.»[18]

«Chi fa l’abluzione rituale (wudù) e poi s’incammina verso la Moschea, è in preghiera fino a quando ritorna alla sua abitazione.»[19]

L’Inviato di Allàh ha detto: «Il Giorno della Resurrezione quelli della mia comunità saranno detti avere una chiazza di luce sulla fronte, alla maniera di certi meravigliosi cavalli aventi anche bianchissime balzane sulle zampe, e questo per gli effetti dell’abluzione (wudù). Chi di voi è in grado di allungare [in altezza] la sua chiazza di luce, lo faccia» (Al-Bukhari Il Sahih, Libro 4:136)

*

NB- Si consiglia l’acquisto del seguente Libro molto utile, che raccoglie tantissimi hadith  sull’argomento della Purificazione rituale: Al-Bukhârî, Muhammad ben Ismâ‘îl: Il Sahîh, ovvero ‘La giustissima sintesi’ –  I Libri riguardanti la purificazione rituale: Libro quarto: Dell’abluzione minore; Libro quinto: Dell’abluzione maggiore; Libro sesto: Delle mestruazioni; Libro settimo: Del Tayammum-   Edizioni ‘Orientamento/Al-Qibla’, 479 pagg., – € 23

 

E Allàh è il più Sapiente (wa Allahu ‘Alìm)

– Fine Lezione –

«Subhàna-ka Allàhumma wa bi-hamdi-ka,

ashhadu an là ilàha illà Anta, astaghfiru-ka wa atùbu ilay-ka»

«O Allàh gloria a Te e con la Tua Lode,

testimonio che non c’è divinità all’infuori di Te, chiedo il Tuo perdono e a Te mi pento»

Note

[1] «Tahàra»: Purificazione; Purezza; purità; stato di purità rituale. Contrario «najàsa»: impurità, lordura, sozzura.

[2] Corano Sura Al-‘Alaq 96:1- «Leggi! In Nome del tuo Signore che ha creato, ha creato l’uomo da una aderenza. Leggi, che il tuo Signore è il Generosissimo, Colui che ha insegnato mediante il calamo, che ha insegnato all’uomo quello che non sapeva» (96:1-5)

[3] Corano Sura Al-Muddathir 74:1-5. Questo è stato il secondo versetto Coranico rivelato da Allàh al Profeta.

[4] Corano Sura Al-Mà’ida 5:6.

[5] Al-Bukhari Il Sahìh Libro 4 dell’abluzione minore, nr.135

[6] Corano Sura An-Nisà 4:43.

[7] Il termine «wudù» che designa in special modo l’’abluzione minore’, richiama etimologicamente i concetti di ‘pulizia’ e ‘bellezza’: “infatti quando l’orante fa l’abluzione, si pulisce e diviene bellissimo”, come dice Al-Qastalàni.

[8] Secondo Ibn ‘Arabi, il lavaggio del viso durante l’wudù, è legato simbolicamente all’idea del pudore (haya): aver pudore di Allàh significa principalmente considerare che “quando Egli ti vieta qualcosa ti vede” (ecco perché bisogna astenersene) e dunque vede il tuo volto (e il volto è la “Verità, la realtà propria, nell’uomo come on ogni cosa).

[9] Abu Hurayra, passando vicino a chi stava facendo l’abluzione (wudù) disse loro: fate l’abluzione alla perfezione, perché l’Inviato ha detto: “Maledizione! Attenti ai talloni, o finiranno nel fuoco infernale” (Al-Bukhari Sahih Libro 4 n.165)

(9.1) Si tramanda da Abu Hurayra che l’Inviato (sas) ha detto: “Quando qualcuno di voi si sveglia dal sonno, si lavi la mano prima di introdurrà nell’acqua destinata all’abluzione (wudù): egli infatti non sa dove la sua mano ha passato la notte” (Al-Bukhari Sahìh n.162)

[10] In un lungo hadith Ibn ‘Umar riporta: «(…) infine l’Inviato fece l’abluzione tre volte [per ogni parte prescritta] e disse: ‘Questa è l’abluzione adempiuta nel modo più completo: è la mia abluzione, ed è l’abluzione di Abramo, l’amico (al-khalìl) di Allàh» (Al-Bukhari  Sahìh Libro quarto, pag. 19 Ed. Orientamento/Al Qibla).

[11] Si tramanda da ‘Aisha: “Al Profeta (sas) piaceva cominciare dalla destra, che si trattasse di indossare le calzature, di pettinarsi, di purificarsi o di ogni altra occupazione”(Al-Bukhari Sahìh Libro 4 n.167)

[12] L’Inviato di Allàh ha detto: «Il Giorno della Resurrezione quelli della mia comunità saranno detti avere una chiazza di luce sulla fronte, alla maniera di certi meravigliosi cavalli aventi anche bianchissime balzane sulle zampe, e questo per gli effetti dell’abluzione (wudù). Chi di voi è in grado di allungare [in altezza] la sua chiazza di luce, lo faccia» (Al-Bukhari Il Sahih, Libro 4:136)

[13] Al-Qayrawàni La Risala – fiqh malikita pag.16, Ed. Orientamento/Al-Qibla.

[14] Si tramanda da Anas: «Il Profeta faceva l’abluzione maggiore (ghusl) con una quantità d’acqua pari ad un sà’ (quattro mudd), fino a cinque mudd, e faceva l’abluzione minore (wudù) usando un solo mudd d’acqua» [il ‘mudd’ corrisponde alla quantità d’acqua contenuta nelle palme delle due mani riunite].(Al-Bukhari Sahih Libro 4 nr.201)

[15] Muslim, Sahih, Libro 2, vol. III nr. 45.

[16] Sunna Abù Dawùd

[17] Sahih Muslim n.666- su An-Nawawì – I Giardini dei devoti, Cap.189, nr.1055 -Ed. Orientamento/Al-Qibla.

[18] Sahih Muslim n.251, su An-Nawawi – I Giardini dei devoti Cap. 189, nr.1060 -Ed. Orientamento/Al-Qibla

[19] Sahih Ibn Khuzayma.

assalamu ‘alaykum

 

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