In nome di Dio, Misericordioso e Clementissimo
4^ LEZIONE [Corso – I Pilastri dell’Islam]
1° Pilastro: “La Shahada” La Testimonianza che non c’è divinità all’infuori di Allàh e che Muhammad è l’Inviato di Allàh.
(Domenica 12/01/2014)
In questa Lezione parleremo dei: «Fadail[1]– Favori, Benefici, Virtù – della Testimonianza di Fede (Shahada)» (Fadail ash-Sahahadatan).
Shaykh Anwar chiede agli studenti quali tipi di favori, benefici (fadl), secondo loro, ci sono nella Testimonianza di Fede (Shahada)
Vengono elencati dagli studenti alcuni benefici ed effetti, dal punto di vista loro personale:
La Fratellanza, l’Amicizia, la Preghiera; La liberazione dalle consuetudini (mode) di questo mondo moderno, La serenità nell’affrontare i problemi della vita; L’Amore per Allàh; La Purezza (Ikhlàs) del credo; La Salvezza dalle insidie del mondo; L’aiuto di Allàh verso di noi; Rapporto più diretto con Allàh senza intermediari; Certezza che Allàh risponde alle nostre du’à (richieste).
Shaykh Anwar ringrazia gli studenti e sviluppa brevemente alcuni di questi concetti:
La Fratellanza: tutti noi abbiamo un Cognome, una Famiglia, una Nazione di provenienza, ma là ilàha illà Allàh è il cognome di tutti i musulmani, l’Islam è nostra madre e nostro padre. Ecco perché siamo tutti fratelli e sorelle.
Liberazione dalle mode e dal modo di vivere moderno: l’accettazione della Testimonianza di fede dà un senso alla nostra vita e ci insegna un modo di vita più corretto e costruttivo. Inoltre con la testimonianza di fede l’uomo non cerca più la soddisfazione o l’approvazione della gente, ma ricerca piuttosto la soddisfazione di Allàh e perciò si libera dalle varie imposizioni dei mass-media.
La Purezza (Ikhàs): con la testimonianza di fede, dicendo cioè «là ilàha – non c’è divinità» si purifica il nostro Credo la nostra Fede, aiutandoci a eliminare tutte le false divinità che possiamo avere nel nostro cuore.
Shaykh Awar spiega agli studenti, che quanto da loro riportato sono esperienze personali, valide, ma però personali, in questa Scuola (Madrasa) “Conoscere l’Islam” si vuole ricercare e confermare quanto si insegna con riferimenti autorevoli e certi della Tradizione islamica e quindi validi per tutti, e questo lo si fa rifacendosi a quanto riportato nelle parole di Allàh nel Suo Sacro Corano, nei detti del Profeta (dalla Sunna) e dai Sapienti (‘Ulamà) dell’Islam.
Iniziamo perciò adesso a riportare alcuni riferimenti presi dal Sacro Corano sull’Eccellenza, sui Benefici e sui Favori (Fadail) della Testimonianza di Fede (Shahada) «Là ilàha illà Allàh, Muhammad Rasul Allàh»:
1) La Shahada è «l’ansa più solida» (al-‘urwat al-wuthqâ). Dice Allàh l’Altissimo: «Chi rifiuta l’idolo (taghut) e crede in Allàh, si è afferrato all’impugnatura saldissima (bi al-‘urwati al-wuthqà) che mai si può spezzare».[2] E’ una corda di salvezza, un salvagente che salva l’uomo dalle onde burrascose di questo mondo (dunya).
2) La Shahada è «un patto» (al-‘ahd) tra Allàh e il servo. Un Hadith dice: «Il servo deve adorare Allàh e Allàh deve dargli il Paradiso». Dice Allàh l’Altissimo: «non otterranno intercessione, altro che quelli che hanno stretto un patto (‘ahd) col Misericordioso.»[3]
3) La Shahada è «testimoniare la verità della cosa più eccellente» (saddaqa bi l-husna) e ciò, come conseguenza, rende facile la vita. Dice Allàh l’Altissimo: «Invero i vostri sforzi divergono. A chi sarà stato generoso e timorato e avrà attestato la verità della cosa più eccellente (la shahada), faciliteremo la via verso la facilità e la felicità; a chi invece sarà stato avaro e non ha sentito il bisogno dell’aiuto di Dio e tacciato di menzogna la cosa più eccellente (shahada), faciliteremo la via verso il difficile, l’infelicità.»[4]
4) La Shahada è «la promessa di Allàh» che ci darà il Paradiso e anche di più. Dice Allàh l’Altissimo: «A chi avrà fatto il bene, supremo bene gli sarà dato e più ancora.»[5] Il senso delle parole “quelli che agiscono per il bene”, secondo i principali commentatori del Corano è la frase lâ ilâha illâ Allâh perché se la si pronuncia e si muore, si entra in Paradiso.
5) La Shahada è «la parola della verità» (al-kalimat al-haqq). Allàh Altissimo ha detto: «Coloro che essi invocano all’infuori di Lui [Allàh], non hanno alcun potere d’intercessione, eccetto coloro che avranno testimoniato la verità [la shahada] con piena conoscenza di causa (‘ilm).»[6] .Shaykh Anwar attira l’attenzione sull’ultima parola del versetto coranico “piena conoscenza di causa” (‘yalamun da ‘ilm conoscenza) spiegando che la testimonianza di Fede (shahada) per essere veramente valida e portare i suoi frutti, deve essere detta con la Scienza, la Conoscenza (‘ilm), sapendo cioè cosa essa significa e che cosa comporta. Perciò noi con questo Corso dobbiamo studiare e sviluppare la conoscenza religiosa (‘ilm) e dei Pilastri dell’islam.
6) La Shahada è «la parola del timore di Dio» (kalimat at-taqwâ). Allàh l’Altissimo ha detto: «E quando i miscredenti riempirono di furore i loro cuori, il furore dell’ignoranza empia, Allah fece scendere la Sua Presenza Pacificatrice (Sakina) sul Suo Messaggero e sui credenti e volse loro ad attaccarsi con fermezza all’espressione della Parola del timore [di Allah] (kalimat at-taqwà) [là ilàha illà Allàh], perché erano più degni e più atti a riceverla. Allah conosce tutte le cose».[7]
7) La Shahada è «la parola stabile-ferma» (al-kalimat at-thâbita).[8] Allàh l’Altissimo ha detto: «Allâh stabilizza (rende fermi) i credenti con una parola ferma.»[9] Questa parola aiuta per tutta la vita e conduce al Paradiso. Il Profeta Muhammad (su di lui le preghiere e la pace divine) faceva sempre una domanda a Dio (du’à) di avere questa parola ferma.
8) La Shahada è «la buona parola» (al-kalimat at-tayyibat). Allàh l’Altissimo ha detto: «Non vedi come Allàh propone in parabola una ‘buona parola’ (kalimat t-tayyiba)? Essa è come un buon albero, la cui radice è salda e i cui rami sono alti nel cielo, e continuamente dà frutti, col permesso del suo Signore. Allah propone metafore agli uomini, affinché riflettano.»[10]
9) La Shahada è «bene» (hasanàt). Chi la usa non deve temere nulla, non ha alcun terrore, ed essa è la Salvezza. Allàh Altissimo ha detto: «Chi verrà con il bene [là ilàha illà Allàh] avrà qualcosa ancora migliore. In quel Giorno [del Giudizio] essi saranno al sicuro dal terrore».[11]
10) La Shahada è «la simiglianza più eccelsa» (al-mathal[12] l-a’lâ). Allàh l’Altissimo ha detto: «Egli è Colui che inizia la creazione e poi la riproduce e ciò Gli è facile. A Lui appartiene la simiglianza più eccelsa (al-mathàl l-a’là) nei cieli e sulla terra. È Lui l’Eccelso, il Saggio!»[13]
11) La Shahada è «la parola permanente» (al-kalimat al-bâqiya) [14]. E’ la parola che rimane e che viene tramandata ai figli. Allàh Altissimo ha detto: «E rammenta quando Abramo disse a suo padre e al suo popolo: «Io rinnego totalmente quello che voi adorate, ad eccezione di Colui che mi ha creato, poiché è Lui che mi guiderà. Ed egli [Abramo] ne fece una parola viva in eterno (kalimat al-bàqiya) nella sua discendenza».[15] Le parole “Rinnego totalmente ciò che adorate” esprimono, in effetti, la negazione della divinità (là ilàha) tra ciò che essi adoravano. Poi dice: “ad eccezione di Colui che mi ha creato”: vi è qui un’affermazione della divinità (illà Allàh) di Colui (Allàh) l’Unico, che l’ha creato. Tutto ciò è lâ ilâha illâ Allàh.
[1] «Fadl» ha in italiano i seguenti significati: favore divino; grazia; merito; beneficio. Esiste anche il Nome divino «Al-Fàdil» Il Sovrabbondante.
[2] Corano sura 2, vers. 256.
[3] Corano sura 19, vers. 87.
[4] Corano sura 92, vers. 4-10.
[5] Corano sura 10, vers. 26.
[6] Corano sura 43, ver.86
[7] Corano sura 48, vers. 26.
[8] «Ath-Thàbit» L’Immutabile, è uno dei 99 Nomi di Allàh.
[9] Corano sura 14, vers. 27 (yuthabbitu Allahu alladhina àmanù bi l-qawli th-thàbit).
[10] Corano sura 14, vers. 24-25.
[11] Corano sura 27, vers. 89.
[12] «Mathala» dalla radice araba M,TH, L, dai significati di rassomiglianza, paragone, immagine, simbolo, nodello esemplare, archetipo.
[13] Corano sura 30, vers.27.
[14] «Al-Bàqi» Il Permanente, Colui che continua a sussistere, uno dei 99 Nomi di Allàh.
[15] Corano sura 43, vers. 26-28.