Al-Matîn

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Al-Matîn

L’Irremovibile

Al-Matîn

Colui il Quale nessun oppressore può costringere. Tutto ciò che esiste, tranne Lui (swt), è umile e povero, ed ha bisogno di Lui nella sua esistenza e permanenza.

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Da Hadrat al-hadarât al-jâmi‘a li-l-asmâ’ al-husnà capitolo 558 delle Conquiste o Rivelazioni Meccane (Futûhât Makkiyya) di Ibn ‘Arabî.

Al-Qawî al-Matîn, il Forte, il Fermo, è colui che ha la forza (dhu-l-quwwa) per vincere la resistenza (‘izza) [1] di alcuni o di tutti i possibili in generale, [ossia], il fatto che non accettano gli opposti. [2] A questa forza (quwwa) si deve la creazione del Mondo dell’Immaginazione (‘âlam al-khayâl), creato affinché in lui potesse manifestarsi la sintesi dei contrari (al-jam’bayna-l- addâd), dato che la percezione sensibile (hiss) o lintelletto (‘aql) non permettono da soli lunione tra due opposti, mentre lImmaginazione, invece, non impedisce tale combinazione. Così, lautorità (sultân) e la forza del Forte unicamente si percepiscono chiaramente nella creazione della facoltà immaginativa (quwwa mutakhayyila) e del Mondo Imaginale, [3] che è ‘in quanto a significato (dalâla)’ approssimato alla Realtà divina (al-Haqq) poiché il Vero (al-Haqq) è il Primo e l’Ultimo, il Manifesto e l’Occulto  (Cor. 57:3). Quando domandarono ad Abû Sa‘îd al-Kharrâz: ‘come hai conosciuto Allâh?’. Rispose: ‘per il fatto che riunisce gli opposti’. Dopo recitò il verso citato. Se tutto questo non fu detto di un Unica Entità (‘ayn wâhid), non avrei beneficio alcuno da queste parole, perché di fatto nessuno nega la diversità delle relazioni (nisab). Una stessa persona può avere molteplici relazioni, di modo che sia padre, figlio, zio materno o paterno, o cose simili a queste, ma tale persona continua ad essere la medesima [persona] e non altra [vuol dire che anche essendo padre e al tempo figlio rispetto ad altra persona, egli comunque è sempre la medesima persona]. Nessuno è riuscito veramente a [creare dalla] Forma divina (sûra)[4] salvo l’Immaginazione (khayâl), la qual cosa è un altra cosa che nessuno può negare, giacchè chiunque sia, incontra l’immaginazione in se stesso e la contempla nei suoi segni, vedendo in essa come esistente (mawjûd) quello la cui esistenza è impossibile.

Allâh è il Sostentatore (al-Razzâq), il Forte, (dhû-l-quwwa), il Fermo (al-Matîn) (Cor. 51:58).

1) Lett.: inacessibilità.

2) Lett.: la non ricezione dei contrari (‘adam al-qubûl li-l-aÿdâd). Si potrebbe chiamare questa resistenza dei possibili, ‘non-incontrabilità’, la tendenza a non accogliere ed unire i contrari, facoltà per la quale l’altro non può essere il suo opposto.

3) Questa traduzione, presa dal latino Mundus imaginalis, proposta da H. Corbin per differenziare il mondo oggettivo dell’Immaginazione attiva dal meramente immaginario, è stata adottata in modo praticamente unanime nelle traduzioni francesi ed inglesi come, anche più recentemente, nelle spagnole. Continuando si segnala che l’espressione ‘mondo imaginale’ si approssima al significato della Realtà che designa il nome al-Haqq

4) Lett.: ‘prendere possesso della Forma’. Ossia, nessuno è riuscito ad ‘acquisire’ la capacità di riunire gli opposti, niente e nessuno potè eccetto l’Immaginazione

In verità il tuo Signore è il Forte, l’Eccelso.
Corano XI. Hùd, 66
Allâh è il Sostentatore (al-Razzâq), il Forte, (dhû-l-quwwa), il Fermo (al-Matîn
Corano. 51:58

Calligrafie originali di Hafez, New York.
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