(tratto da “Muḥammad, The Messenger of Islam” di Hajjah Amina Adil, pag. 1, edizione 2002)
Un giorno Alì (R.a.), cugino e genero del Santo Profeta (s.A.a.s.) chiese: “Oh Muḥammad, entrambi i miei genitori saranno la mia fortuna, ti prego, dimmi che cosa il Signore Onnipotente ha creato prima di tutte le altre creature?”.
Questa fù l’incantevole risposta del Profeta (s.A.a.s.):
In verità, prima che il Signore avesse creato qualsiasi cosa, Egli creò, dalla Sua stessa Luce, la Luce del Suo Profeta (s.A.a.s.), e quella Luce si posò dove volle Allah.
E a quel tempo non esistevano nè le Tavole Preservate, nè la Penna, nè il Paradiso nè l’Inferno, nè le Armate Angeliche, nè i Cieli e nè la Terra; non c’era nessun sole, nessuna luna, nessuna stella, nessun jinn, nessun uomo e nessun Angelo, nulla era stato ancora creato, soltanto questa Luce.
Allora Allah, sia sempre glorificato, volle che la Creazione si manifestasse. Egli quindi suddivise questa Luce in quattro parti. Dalla prima parte Egli creò la Penna, dalla seconda parte creò le Tavole Preservate (Lahu l-Mahfuz), dalla terza parte creò il Trono Divino. Quando il Signore ebbe creato le Tavole Preservate e la Penna, la Penna aveva sulla sua superficie cento nodi, e la distanza che c’era tra due di questi nodi era pari a due anni di cammino.
Il Signore allora comandò alla Penna di scrivere, e la Penna chiese: “Oh Signore, che cosa devo scrivere?”.
Il Signore disse: “Scrivi: La ilaha illaLah, Muhammadan Rasulullah“.
Allora la Penna esclamò: “Oh, che nome grande e meraviglioso è quello di Muḥammad, il quale è menzionato accanto al Tuo Santo Nome, Oh Signore”.
Il Signore allora disse: “Oh Penna, fai attenzione! Questo è il nome del Mio Amato, e dalla sua Luce Io ho creato il Trono, la Penna e le Tavole Preservate; anche tu sei stata creata dalla sua Luce. Se non fosse stato per Lui, Io non avrei creato nessuna cosa”.
Quando Allah Onnipotente ebbe pronunciato queste parole, la Penna si spezzò in due parti, a causa del timor di Dio, e il posto dal quale la sua voce era stata emessa rimase bloccato, così che fino ad oggi il suo pennino è rimasto spaccato in due, ed essa non scrive, infatti; e questo è un segno di questo Grande Segreto Divino.
Nessuno cada in tentazione venerando il Santo Profeta (s.A.a.s), o diventi negligente nel seguire il Suo luminoso esempio, o vada contro il nobile costume che Egli ha insegnato.
Di nuovo il Signore comandò alla Penna di scrivere, ed essa disse: “Oh Signore, che cosa scriverò?”.
Il Signore dei mondi allora rispose: “Scrivi tutto ciò che accadrà fino al Giorno del Giudizio!”.
La Penna allora disse: “Oh Signore, con che cosa inizierò questa descrizione?”.
Il Signore rispose: “Inizierai con queste parole: ‘Bismillah al Raḥmān al Rahim‘”.
La Penna allora, con rispetto e deferenza, iniziò a scrivere queste parole sulle Tavole Preservate, e finì di scriverle in un arco di tempo di settecento anni.
Dopo che la Penna ebbe scritto queste parole, l’Onnipotente parlò e disse: “Sono stati necessari settecento anni affinché tu potessi scrivere tre dei Miei Nomi, il Nome della Mia Maestà, il Nome della Mia Misericordia e il Nome della Mia Compassione. Io ho regalato queste Parole Benedette alla Nazione del Mio Amato Muḥammad (s.A.a.s). Giuro sulla Mia Maestà che in ogni momento in cui un servitore qualsiasi di questa nazione pronuncerà le parole della Basmalah con pura intenzione, Io annoterò settecento anni di infinite ricompense per questo servitore, e per lui cancellerò settecento anni di peccati”.
Ora, la quarta parte di questa Luce fu divisa ancora in altre quattro parti: da una parte fu creato il Trono che sostiene gli Angeli (hamalat al-‘Arsh); da una seconda parte fu creato il Kursi, la Corte Divina (il Cielo più elevato che supporta il Trono Divino, il ‘Arsh); da una terza parte furono creati tutti gli altri Angeli Celesti; e la quarta parte fu suddivisa in altre quattro parti: dalla prima parte furono creati i Cieli, dalla seconda parte furono create le Terre, dalla terza parte furono creati i Jinn e il fuoco. La quarta parte fu di nuovo suddivisa in quattro parti: dalla prima parte fu creata la Luce che brilla sui volti dei credenti; dalla seconda parte fu creata la Luce che brilla all’interno dei loro cuori, colmandoli della Conoscenza Divina; dalla terza parte fu creata la Luce che brilla sulla loro lingue, la quale è la luce del Tawhid (l’Unicità di Allah); dalla quarta parte furono create le differenti luci dell’Anima di Muḥammad (s.A.a.s.).
Questa amorevole Anima venne all’esistenza 360.000 anni prima della creazione del mondo, la sua forma era la più bella ed era composta di una materia incomparabile. Il suo capo era composto dal Potere di Guida, il suo collo era composto dall’Umiltà, i suoi occhi erano composti di Modestia, la sua fronte era composta dalla Vicinanza ad Allah, la sua bocca era composta di Pazienza, la sua lingua era composta di Sincerità, le sue guance erano composte d’Amore e Ammonizione, la sua pancia era composta di Sobrietà, i suoi piedi e le sue ginocchia seguivano la Retta Via, e il suo nobile cuore era pieno di Misericordia Divina.
Quest’Anima onorata venne colmata di Misericordia e di ogni tipo di Poteri Miracolosi. Ad essa fu consegnato il Messaggio Profetico e in essa furono installate tutte le Qualità Profetiche.
Dopo di chè la Corona della Prossimità Divina venne posizionata sul suo capo benedetto, eminente ed esaltato rispetto ad ogni altra cosa, fu abbellito con il Compiacimento Divino e ad esso venne attribuito il puro e santissimo nome di Habibullah (L’Amato da Dio).
I DODICI VELI
Dopo questi avvenimenti il Signore Onnipotente, Egli sia Lodato, creò dodici Veli.
Il prmo Velo fu il Velo del Potere, all’interno del quale l’Anima del Profeta rimase per dodicimila anni, recitando ‘Subhana rabbil-ala‘ (Sia Gloria al Signore, l’Altissimo).
Il secondo velo fu il Velo della Grandezza, nel quale l’Anima del Profeta rimase velata per undicimila anni, recitando ‘Subhanal ‘Alim al-Hakim‘ (Sia Gloria al Signore, Colui che tutto conosce, il Saggio).
L’Anima del Profeta rimase successivamente nel Velo della Gentilezza per diecimila anni, recitando ‘Subhana man huwa da’im, la yaqta‘ (Gloria a Colui che vive in perpetuo, che non finisce mai).
Il quarto Velo fu il Velo della Misericordia, all’interno del quale la nobile Anima del Profeta rimase per novemila anni, lodando Allah e dicendo ‘Subhana rafi-al-ala‘ (Sia Gloria a Colui che è Elevatissimo).
Il quinto Velo fu il Velo della Beatitudine, nel quale la nobile Anima del Profeta rimase per ottomila anni, glorificando il Signore e dicendo ‘Subhana man huwa qa’imun la yanam‘ (Gloria a Colui che è sempre in Esistenza e che non dorme mai).
Il sesto Velo fu il Velo della Munificenza, in cui quella nobile Anima rimase per settemila anni, dicendo ‘Subhana man huwal-ghaniyu la yafqaru‘ (Sia Gloria a Colui che è perputuamente Ricco).
Il settimo Velo fu il Velo dell’Elevatezza. Qui quell’Anima Luminosa rimase per seimila anni, lodando il Signore e dicendo ‘Subhana man huwal khaliq-an-Nur’ (Gloria a Colui che è il Creatore, a Colui che è Luce).
L’ottavo Velo fu il Velo della Guida dove quell’anima rimase per cinquemila anni, lodando Allah e dicendo ‘Subhaba man lam yazil wa la yazal‘ (Gloria a Colui che non cessa di esistere, che non svanisce mai).
Il nono Velo fu il Velo della Profezia nel quale Egli rimase per quattromila anni, glorificando il Signore dicendo ‘Subhana man taqrrabbil-qudrati wal-baqa‘ (Gloria a Colui che è sempre prossimo alla Sua Onnipotenza e alla Sua Inmortalità).
Dopo venne il Velo dell’Imminenza, il decimo Velo, nel quale quell’Anima Benedetta rimase per tremila anni, lodando il Creatore di tutte le cause, dicendo ‘Subhana dhil-alshi amma yasifun‘ (Gloria al Padrone del Trono, al di sopra di tutto ciò che viene attribuito a Lui).
L’undicesimo Velo fu il Velo della Luce, in cui l’anima rimase per duemila anni, recitando ‘Subhana dhil-Mulk wal-Malakut‘ (Gloria al Signore dei Regni Celesti e Terreni).
Il dodicesimo Velo fu il Velo dell’Intercessione, in cui quell’Anima Benedetta rimase per mille anni, recitando ‘Subhana rabbil-azhim‘ (Gloria al Signore, il Sublime).
CREAZIONE DELL’AMATO (s.A.a.s.)
Successivamente il Signore creò un albero che è conosciuto come l’Albero della Certezza; esso ha quattro rami. Il Signore pose quell’Anima Benedetta su uno di questi rami, ed essa continuò a lodare Allah per quarantamila anni, dicendo ‘Allahu dhul-Jalali wal-Ikram‘ (Allah, il Possessore della Forza e della Gentilezza).
Dopo che quell’Anima ebbe lodato il Signore con molte lodi, l’Onnipotente creò uno specchio, e lo posizionò difronte all’Anima dell’Amato di Allah, e comandò a quell’Anima di guardare in quello specchio. L’Anima guardò nello specchio e si rese conto di possedere la forma più graziosa e perfetta, e iniziò a recitare per cinque volte ‘Shukran Lillahi ta’ala‘ (Sia ringraziato Allah, sia Egli esaltato), e cadde in prostrazione difronte al Signore. Essa, compiendo ogni prostrazione, rimase al suolo per cento anni, dicendo ‘Subhanal-aliyyul-azhim, wa la yajhalu‘ (Sia gloria all’Altissimo, il Sublime, che niente ignora); ‘Subhanal-halim alladhi la yabkhalu‘ (Sia gloria al Generoso, il Quale è sempre Prodigo).
Perciò il Creatore di tutti gli esseri obbligò la Nazione di Muḥammad (s.A.a.s.) a prostrarsi per cinque volte al giorno – queste cinque preghiere, dalla notte al giorno, furono un dono d’onore rivolto alla Nazione di Muḥammad (s.A.a.s.).
DALLA LUCE DI MUHAMMAD (S.A.A.S.)
Successivamente il Signore creò una lampada di smeraldo verde, e la pose sull’albero con una catena di luce. Quindi posizionò l’Anima di Muḥammad (s.A.a.s.) all’interno della lampada e le ordinò di lodarLo con i Suoi Nomi Meravigliosi.
L’Anima del Profeta (s.A.a.s.) iniziò a recitare ogni Nome per mille anni; quando arrivò a recitare il nome Al-Raḥmān (il Misericordioso), lo Sguardo della Misericordia la raggiunse, ed essa iniziò addirittura a sudare a causa della modestia. Da essa caddero tante gocce di sudore quanti sarebbero stati i Profeti e i Messaggeri, e ogni goccia, profumata di rosa, si trasformava nell’anima di un Profeta. Tutte quelle anime si riunirono intorno a quella lampada posta su quell’albero benedetto, e l’Onnipotente disse queste parole all’Anima del Profeta Muḥammad (s.A.a.s.): “Osserva questa moltitudine di Profeti che io ho creato dalle gocce del tuo sudore, simili a perle”.
Obbedendo a questo comando, l’Anima del Profeta osservò le anime degli altri Profeti e, nello stesso modo in cui la luce dell’occhio avvolge un oggetto, così le anime di tutti questi Profeti furono subito sommerse nella Luce di Muḥammad (s.A.a.s.) e piangendo si rivolsero al Signore così: “Oh Signore, chi ci ha avvolti in questa luce?”.
Il Signore rispose: “Questa è la Luce del Mio Amato Muḥammad, e se voi crederete in lui e confermerete il suo messaggio Profetico, Io vi concederò l’onore della Profezia”.
Allora tutte le anime dei Profeti dichiararono di credere alla Profezia di Muḥammad (s.A.a.s.), e il Signore disse: “Testimonio che avete riconosciuto la Sua Profezia”, e tutti i Profeti furono d’accordo. Tutto ciò è dichiarato nel Sacro Corano:
“E quando Allah accettò il patto dei Profeti: ‘Ogni volta che Vi darò una parte della Scrittura e della Saggezza e che Vi invierò un messaggero per confermarvi quello che avete già ricevuto, dovrete credergli e aiutarlo’. Dio disse: ‘Accettate queste Mie condizioni?’. ‘Accettiamo’, dissero. ‘Siate testimoni e Io sarò con voi testimone. Quanto poi a chi volgerà le spalle, questi saranno i perversi'”. (Corano 3:81-82).
Poi quest’Anima Pura e Sacra continuò a recitare i Meravigliosi Nomi di Dio, e quando arrivò al nome Al-Qahhar, la sua testa iniziò di nuovo a sudare, a causa della Divina Maestà, e da quelle gocce di sudore l’Onnipotente creò le anime degli Angeli Benedetti. Dal sudore del suo volto l’Onnipotente creò il Trono, la Corte Divina, le Tavole e il Calamo, il Sole, la Luna e le Stelle.
Dal sudore del suo petto il Signore creò i Sapienti, i Martiri e i Giusti Credenti. Dal sudore della schiena furono create la Bayt-al-Ma’mur (la Casa Celeste), la Kabatullah (la Ka’ba), la Bayt-al-Muqaddas (lo Spazio Sacro di Gerusalemme), la Rauda-i-Mutahhara (la Tomba del Sacro Profeta a Medina), inoltre da quel sudore furono create tutte le Moschee che sarebbero esistite nel mondo.
Dal sudore proveniente dalle sue sopracciglia furono create le anime di tutti i credenti, e dal sudore del suo coccige furono create le anime di tutti i non credenti, degli adoratori del fuoco e degli idolatri. Dal sudore proveniente dai suoi piedi furono create tutte le terre, dall’est all’ovest e tutto ciò che si trova in esse. Da ogni goccia di sudore fu creata l’anima di un credente o un miscredente, ecco perché il Santo Profeta (s.A.a.s.). è chiamato anche “Abu Arwah”, il Padre delle Anime.
Tutte queste anime si riunirono intorno all’anime di Muḥammad (s.A.a.s.), circolando intorno a Lui lodandolo e glorificandolo, per mille anni; dopo di ciò il Signore comandò a queste anime di fermarsi a guardare l’anima di Muḥammad (s.A.a.s.). Tutte le anime obbedirono.
CHI OSSERVO’ L’ANIMA DI MUHAMMAD (S.A.A.S)
Le anime che guardarono la testa dell’Anima del Profeta (s.A.a.s.) furono destinate a diventare re e comandanti in questo mondo. Coloro che guardarono la sua fronte diventarono soltanto comandanti. Coloro che guardarono i suoi occhi sarebbero diventati Hafiz della Parola di Allah, cioè persone che L’avrebbero ricordata a memoria. Coloro che osservarono le sue sopracciglia sarebbero divenuti pittori e artisti. Coloro che osservarono le sue orecchie sarebbero diventati persone che accettano le ammonizioni e i consigli. Coloro che videro le sue guance benedette sarebbero divenute persone buone e ragionevoli. Coloro che videro il suo volto sarebbero diventati giudici e profumieri, mentre coloro che videro le sue labbra benedette sarebbero diventati giusti ministri.
Coloro che videro la sua bocca benedetta sarebbero divenuti persone che digiunano molto, le anime che osservarono i suoi denti avrebbero avuto un aspetto grazioso, mentre coloro che videro la sua lingua sarebbero divenuti ambasciatori dei re. Quelle anime che videro la sua gola benedetta sarebbero divenute predicatori e muezzin, quelle che videro la sua barba benedetta sarebbero divenute combattenti sulla Via di Allah. Quelle che videro le sue braccia sarebbero divenute arcieri o marinai, mentre quelle che videro il suo collo sarebbero divenute mercanti e commercianti. Quelle che videro la sua mano destra sarebbero divenute comandanti, mentre quelle che videro la sua mano sinistra sarebbero divenute distributori di provviste; quelle che videro i palmi delle sue mani sarebbero divenute persone generose, mentre quelle che videro il dorso delle sue mani sarebbero divenute persone avare. Quelle che videro l’interno della sua mano destra sarebbero divenute pittori, mentre quelle che videro la punta delle dita della sua mano destra sarebbero diventate calligrafi; quelle che videro la punta delle dita della sua mano sinistra sarebbero divenute fabbri.
Quelle che videro il suo petto benedetto sarebbero diventate persone ascetiche e piene di cultura; quelle che videro la sua schiena sarebbero diventate persone umili, obbedienti alle leggi della Shari’ah. Quelle che videro i suoi benedetti fianchi sarebbero divenute guerieri, mentre quelle che videro la sua pancia sarebbero state persone sempre felici, e quelle che videro il suo ginocchio destro sarebbero diventate persone capaci di compiere molte preghiere. Quelle che osservarono i suoi piedi benedetti sarebbero divenute cacciatori, e quelle che videro la pianta dei suoi piedi sarebbero divenute viaggiatori. Quelle che videro la sua ombra sarebbero divenute cantanti e musicisti. Invece quelle che osservarono ma non videro niente sarebbero divenute miscredenti, adoratori del fuoco e idolatri. Quelle che non la osservarono nemmeno sarebbero divenute le anime di coloro che avrebbero preso se stessi al posto di Dio, come furono Nimrod e Faraone.
Tutte queste anime si disposero in quattro file. Nella prima fila erano presenti le anime dei Profeti e dei Messaggeri, pace su di loro; nella seconda fila erano presenti le anime dei Santi, gli Amici di Dio; nella terza fila si trovavano le anime degli uomini e delle donne credenti; infine, nella quarta fila, si trovavano le anime dei miscredenti. Tutte queste anime sarebbero rimaste nel mondo dello spirito, alla presenza di Allah Onnipotente, fino a quando non fosse venuto il tempo di essere inviate nel mondo materiale. Soltanto Allah Onnipotente conosce quanto tempo intercorse dalla creazione dell’Anima Benedetta del Profeta Muḥammad (s.A.a.s.) alla Sua discesa nella forma fisica.
Si narra che il Profeta Muḥammad (s.A.a.s.) chiese all’Angelo Gabriele (a.s.): “Quanto tempo fa sei stato creato?”. L’Angelo rispose: “Oh Profeta, io non conosco il numero esatto di anni, ma so soltanto che ogni settantamila anni un’immensa luce brilla dal baldacchino del Trono Divino; dal tempo della mia creazione questa luce è apparsa dodicimila volte”.
Il Profeta (s.A.a.s.) chiese: “Sai cos’è questa Luce?”.
L’Angelo rispose: “No, non lo so”.
Il Profeta (s.A.a.s.) rispose: “È la Luce della mia anima nel mondo dello spirito”.
Considerate solo che numero immenso è settantamila moltiplicato per dodicimila! (Ndr.: 840.000.000)
Vedi anche:
Vita del Profeta Muḥammad di Martin Lings
La Luce del Profeta Muḥammad (s.A.’a.s.)
I detti del Profeta (s.A.’a.s.)
Tradizione di Luce – Vite dei Profeti e Messaggeri di Hajja Amina Adil (Q.s.)
(310 pagine, pdf, 2 Mb.)