Jafar-as-Sadiq

Possa Allah Benedirlo e Dargli Pace

Jafar-as-Sadiq

Scene from a Mausoleum (c. 1550 CE Falnama (“The Book of Prophecies”); Qazvin, Persia, Safavid Empire) -Jafar al-Sadiq (Author, Artist) (? Scene from a Mausoleum H Miniature Painting; Mulk-i Vasii`’ al-Fadhaa-yi Iiraan, Faaris, Qazviin; The Safavids and their Successors – The David Collection Miniature from a copy of Jafar al-Sadiq’s Fal-nama. “Scene From a Mausoleum” Iran, Qasvin; c. 1550

“Ho scoperto – ed esagerare non è nella mia natura

che colui che è il mio sostentamento verrà a me.

Corro da lui, e la mia ricerca è agonia,

quando basta che mi sieda fermo, egli giungerà a me senza  sofferenza.”
Urwa ibn Adhana.

Il figlio dell’Imam Muḥammad al-Baqir, figlio di al-Imam Zain al-`Abidin, figlio di al-Husayn,  figlio di `Ali bin Abi Talib, Ja`far nacque l’otto di Ramadan nell’annoi 83 H. Sua madre era la figlia di al-Qassim, il cui bisnonno era Abu Bakr as-Siddiq.

Trascorse la sua vita in adorazione e atti di pietà per amore di Allah. Rifiutò ogni posizione di prestigio per favorire l’isolamento dal mondo inferiore. Uno dei suoi contemporanei, `Umar ibn Abi-l-Muqdam, disse, “Quando guardo Ja`far bin Muḥammad  vedo il lignaggio e il segreto del Profeta uniti in lui.”
Ricevette dal Profeta due linee d’erdità: il segreto del Profeta attraverso ‘Ali e il segreto del Profeta attraverso Abu Bakr. In lui i due lignaggi si incontrarono e per questo motivo fu chiamato “L’Erede delle Stazioni Profetiche (Maqam an-Nubuwwa) e l’Erede della Stazione (Maqam as-siddiqiyya).” In lui era riflessa la luce della conoscenza della Verità e della Realtà. Quella luce si irraggiò innanzi e quella conoscenza si diffuse attraverso lui durante tutta la sua vita.

Ja`far narrò di suo padre, Muḥammad al-Baqir, che un uomo giunse da suo nonno, Zain al-`Abidin, e disse, “Dimmi di Abu Bakr!” Disse, “Vuoi dire as-Siddiq?” L’uomo disse, “Come puoi chiamarlo as-Siddiq quando è contro te, che appartieni alla Famiglia del Profeta?” Egli rispose, “Attento a quel che dici. Il Profeta lo chiamò as-Siddiq, e  Allah accettò il suo titolo di as-Siddiq. Se vuoi venire da me, mantieni l’amore di Abu Bakr e `Umar nel tuo cuore.”
Ja`far disse, “La migliore intercessione che mi auguro è quella di Abu Bakr as-Siddiq.” Di lui è riportata anche la seguente invocazione: “Oh Allah, mi sei Testimone che amo Abu Bakr e amo `Umar e se ciò che dico non fosse vero, possa Allah togliermi l’intercessione di Muḥammad.”

Prese la conoscenza degli hadith da due fonti; da suo padre tramite `Ali e dal suo nonno materno al-Qassim. Quindi aumentò la propria conoscenza degli hadith sedendo con `Urwa, `Aata, Nafi` e Zuhri. I due Sufyans, Sufyan ath-Thawri e Sufyan ibn `Uyayna, Imam Malik, Imam Abu Hanifa, and al-Qattan narrarono tutti gli hadith attraverso lui, come fecero molti altri studiosi di hadith. Era un mufassir al-Qur’an o maestro nell’esegesi, uno studioso di legge, e uno dei più grandi mujtahids (qualificato a prendere decisione legali) di Medina.

Ja`far acquisì sia la conoscenza religiosa esteriore che la conferma interiore della sua realtà nel cuore. La seconda era riflessa nelle sue numerose visioni e nei suoi poteri miracolosi, troppi per parlarne.

Una volta qualcuno si lamentò da al-Mansur, il governatore di Medina, a proposito di Ja`far. Lo portarono davanti a Mansur e chiese all’uomo che si era lamentato, “Giuri che Ja`far fece quel che hai detto?”Egli disse, “Giuro che ha fatto ciò”. Ja`far disse, “Lascia che giuri che io abbia fatto ciò di cui mi accusa e lasciatelo giurare che se mentirà Allah lo punirà”. L’uomo insistette nella propria lamentela e  Ja`far insisteva che facesse giuramento. Alla fine l’uomo accettò di giurare. Non fece in tempo a pronunciare le parole del giuramento che cadde in terra morto.

Accadde che al-Hakm bin al-‘Abbas al-Kalbi crocifisse il suo stesso zio Zaid su una palma da dattero. Fu così infelice di ciò che sollevò le sue mani dicendo, “Oh Allah mandagli uno dei Tuoi cani per dargli una lezione.” Trascorse solo poco tempo prima che al-Hakm venne divorato da un leone nel deserto.

L’Imam at-Tabari narrò che Wahb disse, “Ho udito Layth ibn Sa`d dire, andai in pellegrinaggio nel 113 H., e dopo aver fatto la preghiera obbligatoria del pomeriggio (salat al-`Asr) lessi alcuni versi del Santo Corano e vidi qualcuno che invocava Allah dicendo ‘Ya Allah, Ya Allah…’ ripetutamente fino a restare senza fiato. Poi continuò dicendo ‘Ya Hayy, Ya Hayy…’ fino a restare di nuovo senza fiato. Poi also le sue mani e disse, ‘Oh Allah, desidero mangiare dell’uva, ti prego dammene un po’ Allah. E la mia veste (jubba) sta diventando vecchia e logora, ti prego oh Allah donamene una nuova.’ Laith bin Sa`d  disse  ‘Non aveva nemmeno finito di pronunciare quelle parole che un cesto d’uva  apparve davanti a lui, e non era stagione. Affianco al cesto d’uva, apparvero due mantelli così belli da non averne mai visto simili in vita mia.’ Dissi, ‘Oh mio compagno, lascia che condivida con te.’ Disse, ‘Come fai ad essere mio compagno?’ Risposi, Mentre pregavi, io dicevo Amin.’ Quindi l’Imam Ja`far disse, ‘Allora vieni e mangia con me,’ e mi diede uno dei due mantelli. Poi uscì fuori a passeggiare finché incontrò un uomo che disse, ‘Oh figlio del Profeta, coprimi perché non possiedo altro che questi stracci logori per vestirmi.’ Immediatamente donò all’uomo il mantello appena ricevuto .Chiesi a quel povero, ‘Chi era quell’uomo?’ Rispose, ‘Quello è il grande Imam, Ja`far as-Sadiq.’ Cominciai a corrergli dietro per cercarlo, ma era scomparso.”

Questi sono solo esempi dei numerosi aneddoti e storie dei poteri miracolosi (karamat) di Ja`far as-Sadiq.

Dalla sua conoscenza era solito dire a Sufyan ath-Thawri, “Se Allah elargisse su te un favore, e tu cercassi di mantenere un tale dono, allora dovresti lodare e ringraziare Dio eccessivamente dato che si Egli dice, “Se sei grato Allah aumenterà i favori” [14:7]. Disse anche, “Se la porta dei doni si chiude a te, allora ripeti un bel po’ di istighfar (Astagfirullah, chiedendo perdono), dato che Allah dice, “Cerca il perdono del tuo Signore, certamente il Tuo Signore è dispensatore di perdono” [11:52]. E disse a  Sufyan, “Se sei sconvolto dalla tirannia di un Sultano o da un’altra oppressione di cui sei testimone, dì “Non c’è cambiamento, nè potere eccetto attraverso Allah,” (la hawla wa la quwwata illa-billah) perché è la chiave del Sollievo e di uno dei Tesori del Paradiso.”

Dai Suoi Detti

“La Nun [lettera “n”] all’inizio della  Sura 68 rappresenta la luce della Pre-eternità, da cui Allah ha creato tutta la creazione, e che è Muḥammad. Questo è il motivo per cui Egli dice nella stessa [verso 4]: ‘In Verità Tu sei di natura sublime’ — cioè: tu sei stato privilegiato con quella luce dalla pre-eternità.”

“Allah Onnipotente ed Elevato disse al mondo inferiore,  “Servi colui che serve Me e affatica colui che serve te.”
“La Preghiera è il pilastro del molto devoto; Il Pellegrinaggio è la Jihad di ogni debole; La Zakat del corpo è il digiuno; e chi chiede i doni di Dio senza aver compiuto buone azioni è come chi tenta di scoccare una freccia senza l’arco.”
“Aprite la porta ai doni, facendo donazioni; recintate I vostri soldi con il pagamento della zakat; il migliore è chi non spreca; pianificare è la base della vostra vita, e agire con prudenza è la base dell’intelletto.”
“Chiunque renda tristi i propri genitori ha negato i loro diritti su di lui.”
“I giuristi sono I fiduciari del Profeta … Se trovate giuristi che stanno incollati ai Sultani, dì loro, ‘Questo è proibito,’ dato che il giurista non può esprimere la sua onesta opinione sotto la pressione della vicinanza del Sultano.”

“Non vi è cibo migliore del timor di Dio e non c’è niente di meglio del silenzio; nessun nemico è più potente dell’ignoranza; nessuna malattia è più grave della menzogna”.

“Se vedi qualcosa che non ti piace nel tuo fratello, trova da una a settanta scuse per lui. Se non riesci a trovarne nemmeno una, dì, ‘Ci dovrà essere una scusa, ma io la ignoro.”

“Se odi una parola d’offesa da un musulmano, prova a cercare un buon significato per essa. Se non lo trovi, dì a te stesso, ‘Non capisco quel che dice,’ in modo da mantenere armonia tra i musulmani.”

La sua morte

Ja`far morì nel 148 H. e fu sepolto a Jannat al-Baqi` nella stessa tomba di suo padre, Muḥammad al-Baqir, di suo nonno, Zain al-`Abidin, e dello zio di suo nonno, al-Hasan ibn `Ali. Passò il Segreto della Catena D’Oro al suo successore, Tayfur Abu Yazid al-Bisṭāmī, meglio noto come Bāyazīd al-Bisṭāmī

Jafar as-Sadiq