Possa Allah Santificare la Sua Anima
“Il mio male è che non m’importa più della mia malattia.
Oh Cura del mio male — sei Tu Che sei la mia malattia.
Per un certo tempo, mi pentii; ma da quando Ti conobbi,
Il mio pentimento divenne perso in Te. Il Tuo avvicinarti è adesso come il Tuo allontanarti.
Quando giungerà il riposo?”
Abu Bakr ash-Shibli
Egli fu la Perfezione dei Devoti, il Genio delle Guide, l’Essenza di Santità. Sopra di lui si riversò il Califfato Divino (al-Khilafa al-Rabbaniyya), e il Regno Spirituale era il suo scudo. Nella sua persona si combinavano la Conoscenza Celeste e la Conoscenza della Legge Divina, e colse il meglio della tariqat e della haqiqat, fino a divenire luogo di tutte le Ispirazioni e Rivelazioni Celesti. In lui apparve la Conoscenza dei Sapienti Spirituali. Egli è noto come l’Unico nella Conoscenza e nell’Uso della Penna. Portava nel suo cuore i segreti per attrarre i cuori della gente. La lode appartiene ad Allah che stabilì in lui la Rivelazione Celeste, e che gli conferì poteri miracolosi in ogni importante materia. Lo adornò della Luce Perfetta di Muḥammad all’inizio della sua ascesa verso lo Stato di Conoscenza Spirituale. Egli fu il Segreto del suo Sheikh, la Qiblah per la gente del suo Sheikh, l’Erede della conoscenza del suo Sheikh.
Scrisse un libro sull’operato del suo Sheikh, Sheikh ‘Ubaydullah al Aḥrār (q), intitolato Silsilat al-carifeen wa tadhkirat as-siddiqeen in cui disse,
“Servii il mio Sheikh per 12 fino alla sua morte, dall’883 al 895 H. Il fatto che portò alla mia connessione e alla mia iniziazione con lui avvenne un giorno quando viaggiavo con un compagno, Sheikh Ni’matullah, da Samarcanda a Herat alla ricerca di un accrescimento della nostra educazione. Raggiunto il villaggio di Shadiman, rimanemmo là diversi giorni a riposare perché era la stagione calda. Un giorno Sheikh Ubaydullah al-Aḥrār giunse alla stessa città e facemmo visita a lui durante l’Asr.
“Mi domandò da dove venissi. Dissi, ‘Da Samarcanda.’ Si rivolgeva a noi nel modo più cordiale che avessi mai udito. Attraverso il suo discorso, rivelò tutte le questioni private che erano nel mio cuore, una per una, fino a dirmi il motivo per cui viaggiavo verso Herat. Mi sconvolse talmente che volli connettere il mio cuore a lui. Mi disse, ‘Se la tua mèta è cercare l’educazione e la conoscenza, la puoi trovare qui, non c’è bisogno di andare ad Herat.’ Ebbi coscienza che ogni chiacchiera bisbigliata e ogni ispirazione del mio cuore erano aperte a lui come le pagine di un libro; malgrado ciò, avevo sempre l’intenzione di recarmi ad Herat.
“Uno dei suoi seguaci che era scontento della mia intenzione disse, ‘Lo Sheikh è occupato a scrivere, puoi andare.’ Non me ne andai, ma attesi finché lo Sheikh non ritornò di nuovo. Lo Sheikh tornò e mi chiese, ‘Adesso dimmi la tua storia vera. perché stai andando ad Herat? Vai in cerca di un cammino spirituale o della conoscenza esteriore?’ Il mio amico rispose per conto mio, ‘Egli cerca conoscenza spirituale, ma utilizza la ricerca del sapere esteriore come una coperta.’ Egli disse, ‘Se si tratta di ciò, va bene.’ Poi mi portò nel suo giardino privato e camminammo insieme fino a scomparire dalla vista della gente. Mi prese la mano e immediatamente entrai nello stato di Auto- Annullamento (fana’) per molto tempo. Compresi che stava connettendomi con il suo Sheikh, e da lui al suo Sheikh, e da questi allo Sheikh precedente, tutto il percorso sino al Profeta e dal Profeta ad Allah, Glorioso e Esaltato.
“Quindi mi disse che sarei in stato in grado di leggere e comprendere i suoi scritti. Li avvolse e me li dette, dicendo,
‘In essi c’è la realtà della pratica attraverso l’obbedienza, la devozione profonda e l’umiltà. Attraverso questa carta, se la segui, realizzerai una visione di Allah, Onnipotente ed Esaltato
‘Questa Via si fonda sull’amore di Dio, che è basato sul seguire le impronte del Profeta , che a sua volta si appoggia sulla conoscenza della sua Sunna. Il Profeta disse:
‘Devi seguire la mia strada e quella dei miei califfi dopo di me.’
Per questo devi accompagnare gli studiosi giusti che sono gli Eredi della Conoscenza del Cielo; gli Eredi della Conoscenza Celata e della Conoscenza dei Santi Attributi; gli Eredi dell’Amore della Presenza Divina. La loro compagnia ti condurrà a manifestare la Conoscenza Divina e a seguire la via pura del Profeta
‘Devi tenerti lontano dagli studiosi corrotti che usano la religione come un mezzo per raccogliere il piacere di questa dunya e per acquisire fama e posizione. Evita i Sufi Danzanti, che sono come bambini, irresponsabili. Non ascoltare chi parla, senza comprendere, di ogni sorta di stupidaggine, riguardo halal e haram (ciò che è lecito e ciò che è illecito) senza mai parlare dell’importanza di non deviare dal credo del Ahl as-Sunnah wal-Jama’at (la Comunità della Via del Profeta ).
‘Non ascoltare i litigi dei filosofi e della gente che non comprende niente della Tasawwuf tranne il suo nome, e tuttavia finge di esser Sufi. Possa Allah, figlio mio, salutarti con i saluti dell’Islam.”
“Quindi fece ritorno alla sua riunione, lesse Fatiha per me e mi dette il permesso di andare ad Herat. Lo lasciai, dirigendomi a Bukhara. Dopo di me inviò un messaggero con una lettera indirizzata a Sheikh Kallan, figlio di Mawlana Sa’d ad-din al-Kashgari. In essa c’era scritto, ‘Devi badare a mio figlio che porta la mia lettera e tenerlo alla larga dal mischiarsi con cattivi studiosi.’ Quando vidi quel gesto così carino da parte sua, il mio amore per lui divenne ancor più profondo nel mio cuore. Tuttavia non tornai da lui, ma proseguii fino ad Herat.
“La strada per Bukhara mi portò via molto tempo, perché la mia cavalcatura era debole. Dovevo fermarmi ogni due o tre chilometri. Cambiai sei asini per raggiungere Bukhara. Una volta arrivato, i miei occhi si ammalarono e non fui in grado di vedere per diversi giorni. Una volta migliorato il mio stato, mi preparai a partire per Herat, quando una febbre alta sopraggiunse. Mi ammalai così gravemente dal pensare che se avessi proseguito sarei morto. Decisi di non proseguire, ma di tornare indietro a servire il mio Sheikh.”
“Dopo aver raggiunto Tashkent, decisi di visitare Sheikh Ilyas al-‘Ashaqi. Lasciai i miei libri, le vesti e il mio animale con un po’ di preoccupazione. Uno dei servitori di Sheikh Ubaydullah mi vide per strada. Dissi, ‘Lascia che io faccia visita allo Sheikh.’ Mi chiese, ‘Dov’è il tuo animale?Portalo a casa mia e poi andremo a fargli visita. Mentre andavo a riprendere il mio animale, una voce mi disse, ‘Il tuo animale è morto e tutto quel che portava scomparso.’ Mi sopraffece una grande confusione. Mi resi conto che lo Sheikh non era felice della mia visita pianificata a Sheikh Ilyas. Il pensiero mi arrivò al cuore, ‘Guarda come il mio Sheikh diriga tutto il suo potere per distogliermi quando ho deciso di far visita a qualcun altro.’ Decisi di non visitare Sheikh Ilyas al-‘Ashaqi, ma di recarmi direttamente da Sheikh cUbaidullah al-Aḥrār. Quando ebbi in cuore ciò, un uomo venne da me e disse, ‘Abbiamo trovato il tuo animale con tutto quel che possedevi sopra.’ Ritornai alla persona a cui avevo lasciato l’animale e mi disse, ‘Legai il tuo animale qui, e quando guardai, era scomparso. Cercai dappertutto. Era come se la terra lo avesse inghiottito. Poi tornai nuovamente e l’animale era di nuovo là, proprio nel luogo dove l’avevo legato.’ Presi il mio animale e lo portai a Samarcanda a Sheikh ‘Ubaidullah al-Aḥrār (q). Quando arrivai, egli mi venne incontro dicendo, ‘Benvenuto, benvenuto.’ Restai con lo Sheikh e non lo abbandonai mai finché non lasciò questo mondo.”
Possedeva una fede perfetta. Accettava qualunque cosa il suo Sheikh gli insegnasse e niente e nessuno poteva cambiare la sua fede.Egli disse,
“Il mio Sheikh era solito parlare di spiritualità e di conoscenza segreta. Rivolgeva sempre i suoi discorsi verso me e mi chiedeva, ‘Quando mi senti parlare delle Realtà Divine, c’è forse qualche conflitto in te che giunga dalla fede che hai ricevuto dai tuoi genitori o dai tuoi insegnanti e dai sapienti?’ Dissi, ‘No mio Sheikh.’ Egli disse, ‘Allora sei una persona a cui si può parlare.'”
“Un giorno il mio Sheikh si ammalò e mi ordinò di andargli a chiamare un dottore ad Herat. Mawlana Qasim giunse da me e disse, ‘Oh Muḥammad, fa il tuo viaggio molto velocemente sia nell’andare che nel tornare, perché non posso sopportare che lo Sheikh resti a lungo malato.’ Viaggiai rapidamente e tornai con il dottore, ma trovai lo Sheikh molto migliorato, mentre Mawlana Qassim era morto. Il mio viaggio era durato 35 giorni. Chiesi al mio Sheikh, ‘Com’è morto Mawlana Qassim essendo così giovane?’ Egli disse, ‘Quando sei partito Mawlana Qasim venne a me e disse, ‘Dono la mia vita per la tua.’ Gli dissi, ‘Oh figlio mio, non farlo, poiché in molti ti amano.’ Egli disse, ‘Oh mio Sheikh, non sono venuto qui per consultarti. Ho preso la mia decisione e Allah l’ha accettata.’ ‘Non importava quel che dicessi, non potevo cambiare la sua decisione. Il giorno dopo si ammalò della malattia che avevo che fu riflessa in lui. Morì il 6 di Rabi’ul Awwal e mi sentii immediatamente bene, senza aver bisogno del dottore.'”
Shaykh Muḥammad az-Zahid morì il 12 di Rabi’ul Awwal, nel 926 H/1520 d.C a Samarcanda. Passò il suo segreto al proprio nipote, Sheikh Darwish Muḥammad as-Samarqandi (q).
Tutte le biografie dei 40 Maestri Naqshbandi sono state tradotte con il permesso dell’autore Shaykh Muhammad Hisham Kabbani dal libro .