In Nome di Dio, Misericordioso e Clementissimo

PRESENTAZIONE DEL 4° CORSO “I PILASTRI DELL’ISLAM”

da parte dell’Insegnate Shaykh Anwar

Shaykh Anwar, dopo il saluto ai partecipanti presenti al Corso, fa la ‘presentazione’ di questo quarto Corso che avrà il seguente titolo: «I PILASTRI DELL’ISLAM, negli aspetti Spirituali (Rùhya), Teorici (nazarìa) e Pratici (tatbiqìa)».

I Pilastri dell’Islam sono cinque e sono i seguenti:

1- La Testimonianza dell’Unità Divina (Ash-Shahada);

2- La Preghiera (As-Salàt);

3- L’Elemosina rituale (Az-Zakàt);

4- il Digiuno (As-Saum);

5- Il Pellegrinaggio (Al-Hajj).

Prosegue poi dicendo che bisognerebbe porsi queste domande: Perché la ‘Testimonianza di Fede’ (Shahada) è il primo pilastro? Come si può realizzare questa ‘Testimonianza di Fede’ nel proprio cuore? Come essere sicuri che la stiamo applicando correttamente? Quando è invece che siamo contrari a questa Testimonianza di Fede? Come togliere la polvere che si appoggia su questa parola di Testimonianza? Queste domande e altre ancora, noi possiamo farle anche in riferimento agli altri quattro pilastri dell’Islam. Per rispondere a queste domande e ad altre ancora, e per cogliere al massimo i tesori che questi Pilastri dell’Islam contengono, studieremo assieme in questo 4° Corso, per ognuno dei cinque Pilastri dell’Islam, qual è la parte spirituale (ruhìa), qual è la parte e i suoi significati teorici e speculativi (nazarìa) e com’è la parte applicativa e pratica (tatbìqìa) da realizzare con le nostre opere (‘amàl) e nella maniera più corretta.

Shaykh Anwar chiede ai partecipanti del Corso perché i Pilastri sono cinque e non di meno e non di più? Alcuni partecipanti del Corso danno queste risposte: – La casa ha quattro pilastri più la parte centrale verso il tetto; – Allàh vuole rendere facile la Sua Religione agli uomini; – Nella mano abbiamo 5 dita, cosi è più facile ricordarci i 5 pilastri; – Cinque pilastri sono anche troppi, basterebbe il primo di là ilàha illà Allàh ben compreso e messo in pratica;

Shaykh Anwar ringrazia per queste risposte e prosegue con questo esempio: Una Nazione per disciplinare e ordinare la vita dei suoi cittadini, studia una Costituzione, un Codice Civile, con migliaia di regole, ne fa poi un Libro di migliaia di pagine e in questo Libro ci sono i pilastri che i cittadini devono conoscere e mettere in pratica. Allàh invece, per rendere la Sua Religione, l’Islam, facile da conoscere e da praticare, e ciò non per un solo tipo di Nazione o per un solo popolo ma bensì per l’umanità intera, nella Sua grande Saggezza ha fissato per l’essere umano solamente cinque Regole/Pilastri. Questo è un miracolo! Inoltre a livello della pratica (‘amàl) l’Islam è semplice, perché basta rispettare questi cinque pilastri, e non 50, 100, o 1000 pilastri/regole.

Si può riassumere la funzione di questi cinque pilastri dell’Islam in questo modo:

  • La Testimonianza di Fede (shahada)là ilàha illà Allàh, Muhammad Rasul Allàh” (non c’è divinità all’infuori di Allàh, e Muhammad è il Suo Inviato) è il Credo (‘Aqida),
  • I quattro Pilastri che seguono, riguardano la pratica, e cioè le opere (‘amal) da compiere per sostenere il primo pilastro.

Shaykh Anwar pone questa domanda: “Un grattacielo alto cento piani (che potrebbe essere simile a un pilastro), per restare in piedi quanti Pilastri deve avere alla sua base e su quali Pilastri si deve appoggiare?” La Risposta più logica è: “deve avere quattro Pilastri ai suoi quattro lati”. Allora, accettata questa verità, possiamo farci quest’altra domanda: se uno di questi quattro pilastri dovesse cedere cosa succede al grattacielo? Ovviamente il grattacielo, venendo a mancare il sostegno di questo pilastro che è ceduto, s’inclina dalla parte ove è ceduto il pilastro, e poi cade, o comunque non potrà reggersi per molto tempo in piedi.

Così è l’Islàm! se lasciamo cadere uno dei suoi quattro pilastri (la salàt, la zakàt, il saum, l’hajj) che seguono e sostengono il primo pilastro (la shahada), il nostro Islam si reggerà in piedi con fatica e rischierà di cadere.

Ci si potrebbe anche chiedere, perché nei cinque pilastri non è nominato il Corano, i detti e la vita del Profeta (Sunna), il lecito e l’illecito, il comportamento (akhlàq), e altri insegnamenti importanti? La risposta è questa: tutte queste cose da sapere si trovano all’interno di questi cinque Pilastri dell’Islam.

Shaykh Anwar fa l’esempio del grattacielo di cui abbiamo parlato prima. Tutte le varie stanze, con le finestre, le porte, le luci, le scale, gli ascensori, ect. sono contenuti all’interno del grattacielo, sostenuto dai quattro pilastri.

Fa poi un altro esempio, prende il suo Tablet (computer portatile) che sta utilizzando per la lezione, poi con il programma Google-Maps richiama sullo schermo la figura del globo terrestre completo, poi digita l’indirizzo della Moschea di Verona, e il programma entrando nei dettagli, fa vedere, in diverse riprese e ingrandendo e rendendo visibile ciò che prima era nascosto, prima l’Europa, poi l’Italia, poi il Veneto, poi la città di Verona, poi la via della Moschea e infine la Moschea dove adesso siamo riuniti.

Cosi è l’Islam, è una Religione molto grande e completa, ma se si va nel dettaglio troviamo tutto ciò che ci serve, che a prima vista non si vede. Per esempio: Se entriamo dentro e in profondità nei dettagli del Pilastro della Preghiera (salàt) e vogliamo che questa sia ben accettata da Allàh, troveremo la descrizione che le preghiere da fare sono cinque, con la specifica dei corretti momenti di quando eseguirle durante il giorno e la notte, e ciò come è riportato dal Corano; troveremo descritto il modo corretto di eseguirla, e ciò come insegnato nella Sunna del Profeta Muhammad (sallà Allàhu ‘alayhi wa sallàm); troveremo la spiegazione della purificazione rituale necessaria (wudù) da fare prima di eseguire la preghiera, e questo ci riporta ai concetti di purità o di impurità rituale; troveremo il divieto di essere in stato di ubriachezza, o di non avere rubato, e questo ci riporta ai concetti ed agli insegnamenti del lecito (halàl) e dell’illecito (haràm); di avere un buon comportamento (akhlàq). Vediamo così che all’interno del pilastro della Preghiera rituale (Salàt) noi troviamo Il Corano, la Sunna, il lecito e l’illecito, il buon comportamento e le qualità morali (akhlàq) ed ancora altri insegnamenti utili. Questo discorso vale ovviamente anche per gli altri Pilastri dell’Islam.

In chiusura, Shaykh Anwar riporta questo bellissimo detto (hadith) del Profeta Muhammad (su di lui la preghiera e la pace divine) che fa capire l’importanza ed il grande Beneficio che c’è nel seguire con sincerità solamente questi cinque Pilastri: Si tramanda da Talha ben ‘Ubaydi-llâh: “Venne dall’Inviato di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine) un uomo del Najd, con i capelli tutti in disordine. Si udiva il suono della sua voce senza che potessimo capire quello che diceva, fino a quando non fu vicino all’Inviato di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine). Sentimmo allora che chiedeva a proposito dell’Islam. L’Inviato di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine) gli disse: ‘È [fare] cinque preghiere (salawàt) fra il giorno e la notte.’ L’uomo chiese: ‘E sono tenuto ad aggiungere altro?’ ‘No,’ rispose il Profeta, ‘se non ciò che farai volontariamente.’ Quindi l’Inviato di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine) aggiunse: ‘Ed è il digiuno (saum) [del mese] di Ramadan.’ ‘E sono tenuto ad aggiungere altro?’, chiese l’uomo. ‘No,’ rispose, ‘se non ciò che farai volontariamente.’ Dopo di che l’Inviato di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine) gli ricordò l’elemosina rituale (zakat). ‘E sono tenuto ad aggiungere altro?’ ‘No,’ rispose, ‘se non ciò che darai volontariamente.’ L’uomo allora se ne andò dicendo: ‘Per Allah!, a questo non aggiungerò né toglierò nulla!’ L’Inviato di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine) commentò: ‘Trionferà, se è veritiero.’ (andrà in Paradiso).” (È un hadith sul quale v’è pieno accordo (Al-Bukhari 2, XXXIII, 46 – Muslim 1, II, 11). Lo riporta anche An-Nawawi (cap, 216, hd. 1204).

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