decorazione islamica

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Ruh (Spirito) è, in arabo, ciò che viene contrapposto a nafs (anima, ego).

I termini Spirito e anima li si ritrova in tutte le Tradizioni, dove generalmente e molto sinteticamente (perché il discorso è molto più complesso), lo Spirito designa la parte “Spirituale” è immortale dell’essere umano, mentre l’anima (psiche) è la modalità legata al corpo e a questo mondo.

Alcuni esempi:
Spirito e anima (cristianesimo)
Ruach e nephlesh (ebraismo)
Pneuma e psiché (greci)
Ruh e nafs (Islam)
Buddhi e atma (induismo)

Da “Lettere di un maestro sufi” di Shaykh Al-‘Arabî ad-Darqâwî

Lettera XXV
An-nafs, (l’anima, la psiche) e ar-ruh (lo Spirito) sono due nomi che designano un’unica e medesima cosa, fatta dalla stessa essenza della luce, ma Dio ne sa infinitamente di più.

Essa si sdoppia, in virtù di due qualità opposte, ossia la purezza e il turbamento, poiché la nafs, finché sussiste, è turbata, e il suo nome deriva da questa caratteristica; ma se il turbamento scompare ed essa diviene pura sostanza, è realmente chiamata ruh.

Vediamo del resto che l’anima e lo Spirito s’attraggono vicendevolmente, giacchè sono vicini l’una all’altro, e ambedue sono sin dal principio dotati di bellezza, virtù ed equilibrio.

Ora, se Dio vuole santificare un suo servo, sposa in lui lo Spirito e anima, ossia fa in modo che l’uno prenda possesso dell’altra, la qual cosa accade quando l’anima ritorna dalle passioni che l’avevano allontanata dalla sua vera origine e dalla sua patria, strappandola alla sua virtù, alla sua bontà, alla sua bellezza, alla sua nobiltà, alla sua superiorità ed elevazione e a tutto ciò di cui l’aveva colmata il suo Signore, fino a negare la sua origine e a non poterla più approfondire.

Ma se non permane in questo stato, se lo lascia, se ritorna totalmente alla sua origine, lo Spirito la trasporta e le trasmette le verità e i segreti che Dio gli ispira, e che non hanno fine.

Proprio nella misura in cui l’anima abbandona le passioni, si rafforza l’effusione dello Spirito da parte del suo Signore, in guisa che le nozze dello Spirito e dell’anima si moltiplicano, al pari dei loro frutti, ossia le scienze infuse e le azioni che ne derivano.

Il godimento di ciò non può indurre l’uomo a contrastare l’anima (passionale) e a domarla, malgrado le sue repulse, sgarberie ed esecrazioni, giacché un comportamento simile gli è facilitato da tutto quel che vi vede di “luci”, di “segreti”, di “profitti” spirituali.

Ruh e nafs

Lettera XXIV

Nonostante che non possiamo conoscere le sue caratteristiche, l’anima è un’entità separata dal corpo, e possono essere separati così come si evince dal già citato versetto:

«Allah tira su le anime al momento della morte e quelle che non muoiono durante il sonno. Trattiene poi quella di cui ha deciso la morte e rinvia l’altra fino ad un termine stabilito» (XXXIX:42).

Muoiono le anime? Le anime non moriranno mai, così come possiamo evincere dal versetto: «Non proveranno lì la morte se non la prima morte» (XLIV:56);

e dagli hadith:

Jabir ha detto che venne chiesto al Profeta di Allah (S.A.a.s.): “Dorme la gente del Paradiso? e rispose (S.A.a.s.): «Il sonno, fratello, è la morte e la gente del Paradiso non dorme» (Tabarani).

Da Abu Hurayra: disse il Messaggero di Allah (s.A.’a.s.) verrà detto alla gente del Paradiso: «Voi non guarirete né vi ammalerete mai, vivrete e non morirete mai, vi delizierete e non sarete mai infelici, ringiovanirete e non invecchierete mai» (Muslim 2837).

Vedi anche: The ruh and the nafs