Possa Allah Santificare la Sua Anima
“Come posso trovar Ti, con le scienze e con l’estasi?
Chi può trovare Te senza un’esistenza apparente?
Mi risvegliasti con la conoscenza, poi mi hai lasciato sconcertato
Ho assaggiato, poi non vidi niente
Estaticamente meditai sull’esistenza, pur restando
Nell’angoscia, talvolta presente, altre volte estraniato.”
Abul-Hasan Sumnan ibn Hamza-l-Khawwas
Era uno degli Esseri Umani Perfetti che Allah graziò con i Suoi Nomi Divini e Attributi. Fece di lui il Pilastro della Rivelazione Divina dei Segreti Celati e la Chiave per il Lucchetto del Trono della Conoscenza. Egli rappresentava il Suo Signore come la Sua Ombra in questo mondo, il suo cuore ornato di perle e diamanti dell’Essenza dell’Unica Unicità. Fece di lui la Casa della Sua Luce. Egli era il Sostegno dei cuori dei Cercatori e il tramite per coloro che desideravano udire direttamente le Parole Divine. Era lo Zolfo Rosso pesato dalla Bilancia Divina, il Garante dei Profondi Segreti Svelati dell’Adorazione. Era il Dizionario del linguaggio della Conoscenza Speciale: in lui risiedeva lo Smeraldo Verde e il Rubino Rosso dei Tuffatori in questo Oceano, a cui giunse il Patrimonio Enorme di far rivivere la conoscenza della spiritualità e della religione.
Comprendeva il linguaggio degli uccelli ed era il traduttore della Passione dell’Amore Divino ed era distinto dalle Rivelazioni di questo Ordine. Era l’Apparizione dello Stato Profetico della Realtà di Muḥammad . Era il Maestro dei Maestri, una Luce delle Luci, ed un Conoscitore dei Sapienti. Era una Guida di questo Ordine che prendeva il suo potere attraverso il suo legame di sangue con il Profeta , essendo di genealogia proveniente da Hasani e Husaini, e traendo il potere spirituale dell’Ordine dal Profeta attraverso Abu Bakr as-Siddiq (r) e Sayyidina `Ali (r).
Nacque nel distretto di Kubu, di Ghazikumuk, nel Daghestan nell’anno 1203 H./1788DC., di Giovedì, il 16mo di Muharram. Dal primo giorno che giunse in questo mondo era in uno stato di testimonianza e pur vivendo al pieno questa vita, dal momento tempo di questa nascita, in uno stato di svelamento.
Egli era uno studioso sia della conoscenza esoterica che di quella essoterica. Era noto perché conosceva più di quindici lingue incluso Arabo, Persiano, l’Urdu, il Pashtu, l’Hindi, il Russo, il Turco, il dialetto Daghestano e Circassico, e Armeno. Memorizzò il Corano e 775,000 ahadith, sia quelli coretti che falsi.
Era un enciclopedia di hadith ed un punto di riferimento nella esegesi del Santo Corano. Dominava le Scienze della Fiqh (Giurisprudenza) e Logica. Era uno scienziato ed un matematico. Aveva una particolare maestria della Scienza della Fisica. Era un rinomato fisico omeopata. In effetti, non vi era branca della scienza nota all’epoca che non avesse studiato in modo approfondito. Era veramente un grande Sufi e autore del libro intitolato “Adab al-Muridiyya fi-t-Tariqat an-Naqshbandiyya”, “Le regole di condotta dei Murids nella Tariqat Naqshbandi .”
Era un Polo nel tempo del suo Sheikh e occupò questa stazione per quaranta anni. Il suo Sheikh, Sheikh Ismail (q), mostrò lui ogni sorta di conoscenza segreta importante per allenare ed educare i suoi seguaci.
Già durante la vita di Sheikh Isma`il (q), Sayyid Jamaluddin al-Ghumuqi era un santo. Durante le vite di altri due grandi santi del Daghestan e khalifa del suo Sheikh, Sayyidina Khas Muḥammad e Sheikh Muḥammad Effendi al-Yaraghi, continuò ad essere il santo che portava il segreto fondamentale dell’Ordine Naqshandi. Comunque, solo quando il suo Sheikh, Sheikh Muḥammad Effendi al-Yaraghi, morì, egli ebbe il permesso di divenire Maestro dell’Ordine.
Era alto e magro. Aveva la carnagione chiarissima. La barba molto lunga e larga. I suoi occhi erano rossi. La sua voce molto dolce e somessa.
Quando era giovane, era uno studente dei sapienti e i Sufi nel Daghestan. Per un po’ di tempo, fu il segretario private del Governatore dello stato di Ghazikumuk. Decise di lasciare l’incarico perché, “Allah mi dette il potere di vedere due occhi speciali, il potere di vedere nei Sette Cieli e di vedere attraverso la Terra. Non posso lavorare per un oppressore.” Lasciò il lavoro e diresse sè stesso verso l’Ordine Naqshbandi, che era florido in questo tempo, preparando la gente per combattere i Russi. Più tardi, quando divenne uno Sheikh, era un consigliere e l’ispirazione della resistenza armata di Sheikh Shamil contro i russi, che era anche suo suocero.
La sua conoscenza dell’Ordine Naqshbandi fece in modo che la gente venisse da ogni dove per ascoltarlo. Quando le persone lo interrogavano sul perché avesse abbandonato la sua alta posizione governativa, rispondeva con le parole citate in precedenza. Ed erano sbalorditi della risposta. In breve tempo divenne molto famoso.
Durante il tempo di Sheikh Shamil, un altro governatore chiamato Arlar Khan, gli chiese di accettare la posizione di mufti (autorità religiosa). Egli rifiutò, dicendo, “Non lavorerò per gli oppressori.” Quindi il governatore gli ordinò di accettare quella posizione, ma egli lo ignorò e se ne andò semplicemente. Il governatore quindi ordinò che venisse impiccato. Sheikh Jamaluddin era in piedi con la corda al collo, al punto di esser giustiziato, quando il governatore giunse di corsa sul balcone urlando: “Fermi! Fermi! Non lo impiccate.” Dinanzi alla folla incredula, si gettò dal balcone e morì nella strada sottostante. Quindi tolsero immediatamente la corda dal collo di Sayyidina Jamaluddin e lo lasciarono andare. Questo fu uno dei suoi miracoli.
Dai suoi insegnamenti
Egli disse:
“Devi usare la tua conoscenza. Se non la usi, sarà usata contro di te.”
“Il primo passo nella stazione dell’Unica Unicità è mantenere il detto del Profeta , ‘Adorare Allah come se Lo vedessi.'”
“L’adorazione del Conoscitore è migliore delle corone sulle teste dei re.”
“Se la conoscenza di cui parlo, provenisse da me, svanirebbe; ma viene da Lui e dato ciò, essa non può mai dissolversi.”
“Tra le azioni di cui l’angelo possa osservare la ricompensa è il Ricordo di Dio (Dhikrullah).”
“L’associazione migliore è sedersi con Dio nello stato di Unicità.”
“Tenetevi al passo con le vostre ore, perché queste se ne vanno e non torneranno più. Peccato per chi è insensato. Connetti le tue pratiche quotidiane dello dhikr una all’altra, come anelli di una catena; ne trarrai beneficio. Non occupare il tuo cuore con la vita mondana, perché sottrarrà da esso l’importanza dell’Aldilà .”
“Le storie dei devoti e dei santi sono come battaglioni dell’Esercito di Allah, ciò vuol dire che le condizioni dei murids sono vivificate e la conoscenza segreta dei Sapienti è resa nota. La prova di questo è nel Suo Libro Sacro, il Corano, quando Egli disse al Profeta : ” Vi narreremo storie del Profeta che venne prima di te per portar pace al tuo cuore” [11:120].
“Siate nel vostro cuore con Allah, Onnipotente ed Esaltato, e siate nel vostro corpo con la gente, perché colui che abbandona la gente, abbandona il Gruppo e colui che abbandona il Gruppo cadrà nell’ignoranza. Colui che userà il suo Segreto per stare con la gente cadrà in prove e tentazioni e sarà velato dalla Presenza del Suo Signore.”
“Allah ha svelato per i Suoi Servitori l’ampiezza dei loro difetti quando rivelò che furono creati dall’argilla. Ha mostrato loro la loro bassezza quando Egli disse che provengano da una goccia di sperma. Ed Egli ha fatto testimoniare loro l’impotenza e la debolezza quando pose la necessità di andare il bagno”
“L’orgoglio è il più grave pericolo per gli esseri umani.”
“La conoscenza dell’Unicità è la specialità dei Sufi che permette loro di differenziare tra l’Eterno e il transitorio.”
Dai suoi miracoli
Si dice che Allah gli avesse donato due occhi in più, rispetto a quelli fisici e attraverso questi potesse ricevere un’altra visione. Un occhio era sotto l’ombelico e l’altro sopra. Quando era piccolo, le donne di Ghazikumuk venivano a vedere quei due occhi.
Allah dette a questi due occhi un potere spirituale per cui Egli svelò così ogni conoscenza celata che doveva esser nota: sia la Conoscenza Divina che quella riguardante gli esseri spirituali di questo mondo.
Con l’occhio al di sopra dell’ombelico poteva vedere la Conoscenza Celeste e aveva il potere spirituale di portarsi davanti alla Presenza Divina con una visione completa, senza Dissolversi. Era in grado di osservare i Segreti Divini con totale consapevolezza e parlare di questi ai suoi seguaci. Qualsiasi domanda venisse posta dai suoi murid riguardo ai piani celesti, egli era solito rispondere dopo aver osservato con una Visione Perfetta quei piani.
L’occhio sotto l’ombelico lo utilizzava per tutte le questioni riguardanti questo mondo e gli esseri spirituali noti come Jinn. Era molto famoso per dire ai propri seguaci tutto quel di cui avevano bisogno riguardo il futuro, il presente e il passato. Il lignaggio e le relazioni trai suoi seguaci e i loro antenati erano per lui chiari come un libro. Poteva soddisfare ogni richiesta riguardo al proprio lignaggio perché era in grado di richiamare gli avi uno per uno.
Una volta era seduto con i suoi seguaci a mangiare mele. Improvvisamente, prese le mele dal piatto e le gettò in aria. I murids furono sorpresi da questa azione apparentemente infantile, specialmente alla luce del principio Sufi di evitare tutto ciò che viene qualificato come inutile e insensato (ma la ya`ni). Guardò loro e disse, “Non osservate le azioni interpretandole male, questo sarebbe un grave errore da parte vostra. Il significato di ciò che ho fatto, apparirà dopo quattro ore, quando un murid giungerà da un altro paese, avrete la vostra spiegazione.”
Come predetto, giunse un uomo e disse, “Oh mio Sheikh, mio fratello è morto poco fa.” Lo Sheikh disse, “Questo è ciò che accadde. Ora dimmi con esattezza quando è morto.” Egli disse, “Morì quattro ore fa.” Lo Sheikh spiegò, “Ho visto l’Angelo della Morte, `Izra’il (as), che veniva a prendere l’anima di un mio seguace pieno di rabbia e punizione. Ho lanciato in aria questa mela e con questa azione ho fermato `Izra’il . Gli dissi di far ritorno ad Allah, Onnipotente ed Esaltato e di dirgli che Sayyid Jamaluddin domanda che la morte di quel servitore venga commutata da una brutta conclusione ad una buona fine. Sulla strada del ritorno`Izra’il egli tornò con la risposta cha Allah aveva cambiato il destino dalla punizione alla misericordia, gettai la seconda mela e dissi ad `Izra’il (come) che poteva andarsene e che io stesso avrei preso l’anima del mio murid. Sono stato colui che ha portato via la sua anima dal corpo per gli ultimi suoi sette respiri.”
Una volta alcuni visitatori erano sulla strada da Kazan a far visita a Sayyidina Jamaluddin (q). Sulla strada passarono da una casa di un’anziana signora chiamata Salahuddin `Ayesha. Questa disse, “Quando passerà lo Sheikh, chiedigli di darmi iniziazione, poiché non sono in grado di andarci da sola.” Alla conclusione del loro incontro con Sheikh Jamaluddin, essi gli domandarono quale fosse la devozione quotidiana (wird) da fare per Salahuddin `Ayesha. Egli disse, “Portatele questo pezzo di stoffa.” Le portarono la stoffa che lo Sheikh aveva dato loro. Lei lo prese, lo aprì e guardandolo disse, “Capisco, Capisco!” e se lo mise in capo. Poi andò via e dopo un po’ di tempo tornò con una brocca di latte. Lei disse, “Portate questa dallo Sheikh.” Quando tornarono dallo Sheikh, gli dettero il latte, era stravolto dal dolore, perché era stato torturato dal governatore. Bevve il latte e disse, “Alhamdulillah, sono stato guarito grazie a questo latte, che la signora ha munto dalla cerva. È molto saggia. Mi comprese immediatamente. Ho messo un carbone ardente nel pezzo di stoffa e la stoffa non bruciò. Quando glielo mandai a lei, lei comprese che aderire a questa tariqat equivale a tenere in mano un carbone ardente. Tenne il carbone e mi mandò del latte. Il latte è simbolo di purezza del cuore. Perciò mi mandò una risposta dicendo, “Accetto la difficoltà di questa via, e dedico a te la purezza del cuore.”Poi la gente del paese tornò indietro dalla signora a dirle quel che lo Sheikh aveva detto. Lei riportò, “Quando ricevetti il carbone, due daini vennero alla mia porta. Non avevo mai visto una cosa simile. Seppi immediatamente che avrei dovuto mungerli e mandare il latte allo Sheikh.”
Una volta in cui Sayyid Jamaluddin al-Ghumuqi (q) era con i suoi seguaci nella grande moschea della città a recitare la preghiera notturna in congregazione. Una volta concluse le preghiere, tutti uscirono e chiusero la moschea dall’esterno. Una persona rimase indietro nella moschea, nascosto dietro una colonna. Il suo nome era Orkallisa Muḥammad, uno dei migliori murid di Sayyid Jamaluddin (q). Parlava a sè stesso dicendo, ‘Oh Orkallisa Muḥammad, adesso non c’è nessuno con te, sei solo. Difenditi da te stesso.” E rispose a sè stesso, “Come posso difendere me stesso? Sono la persona peggiore che Allah abbia creato sulla faccia della Terra. Per provarlo, faccio un voto che se ciò che credo non fosse quello in cui credo onestamente, allora la mia stessa moglie diventerebbe proibita per me!” Non sapeva che anche lo Sheikh era rimasto nascosto in moschea e che lo osservasse. Lo Sheikh guardò nel suo cuore. Vide in cuor suo che realmente credeva di essere la persona peggiore della creazione.
Sayyid Jamaluddin (q) rivelò la sua presenza, rise e disse, “Orkallisa vieni qui.” Quest’ultimo era molto sorpreso di vedere il suo Sheikh perché pensava di esser solo. Lo Sheikh gli disse, “Hai ragione e sei anche sincero e leale.” Non appena udì questo, Orkallisa Muḥammad si mise a volare e urtò con la test ail soffitto della moschea. Ridiscese e volò di nuovo, e poi atterrò. Questo accadde per sette volte. Quando il murid fu ripulito da questa dunya la sua anima lo solleverà e lo farà volare come un uccello.
Poi Sheikh Jamaluddin gli disse, “Siedi,” e si sedette. Lo Sheikh stava puntando con l’indice il cuore di Orkallisa Muḥammad con un movimento circolare. Come se con la rotazione del dito stesse aprendo il suo cuore, non alla Presenza Divina, ma ai segreti celati già nel suo stesso cuore. Ciò che egli aprì a lui furono i sei livelli che devono essere aperti al cercatore in modo da poter metter piede sul primo passo nella Via. Questi sono: la Realtà dell’ Attrazione (haqiqat al-jadhba), la Realtà del Ricevere le Rivelazioni Celesti (haqiqat al-fayd), la Realtà del Dirigere il Potere del Cuore verso Qualcuno (haqiqat at-tawajjuh), la Realtà dell’Intercessione (haqiqat at-tawassul), la Realtà della Guida (haqiqat al-irshad), e la Capacità di muoversi nello Spazio e nel Tempo in un momento (haqiqat at-tayy).
Questi sei poteri che sono aperti a lui sono il Primo Passo Maggiore nel Sentiero Sufi. Aperti quei sei poteri, egli fu in grado di portarlo allo Stato di Testimonianza. In quello stato di visione, vide sè stessp seduto con 124,000 uccelli bianchi che lo circondavano. Un grande uccello verde volò al centro. Dopo quella visione gli uccelli bianchi scomparvero e al loro posto apparve la spiritualità di 124,000 santi. Poi l’uccello verde scomparve e apparse la forma spirituale di Sayiddina Muḥammad . Il Profeta disse, “Testimonio che egli ha raggiunto lo stato di Perfezione e ora tu puoi dipendere da lui. Donagli il segreto dell’Ordine Naqshbandi. Quindi Sayidd Jamaluddin elargì dal suo cuore nel cuore di Orkallisa Muḥammad segreti e conoscenza inimmaginabili. Disse al suo Sheikh, “Oh mio Sheikh, esistano realmente queste cose nella tariqat?” Egli rispose, “Sì, figlio mio, e questo non è che l’Inizio della Via.”
Si dice che il segreto del suo Sheikh si potesse vedere in Orkallisa Muḥammad. Saliva sul minbar (pulpito) di venerdì e batteva le mani dicendo, “Oh gente piangete!” e tutti cominciavano a piangere. Quindi batteva le mani e diceva, “Ridete!” e questi ridevano. Poi faceva una du’a (invocazione) dicendo, “Oh Allah piangono pentiti e chiedono perdono. Perdonali. E ridono per il piacere della Tua misericordia!” Poi batteva le mani una terza volta e diceva, “Accettate l’ordine Sufi Naqshbandi come vostro ordine?” e loro dicevano, “Sì.” Poi chiedeva loro, “Accettate di ripetere 5000 volte, ‘Allah,’ con la lingua e 5000 volte ‘Allah,’ nel cuore?”e risponderanno, “Sì.” Con questo metodo diffuse l’Ordine Naqshbandi su tutti i territori del Daghestan, del Kazan, del Sud della Russia e tra i soldati dell’Imam Shamil.
La sua Jihad
Sheikh Jamaluddin al-Ghumuqi al-Husayni (q) era profondamente coinvolto nel condurre la Guerra contro i russi. Lottava per mantenere saldo l’insegnamento della Spiritualità in Russia, come c’era nei tempi passati. Sostenne l’Imam Shamil nella sua lotta contro la Russia per quasi 40 anni. I suoi soldati erano esclusivamente murid Naqshbandi, poiché non permetteva altre affiliazioni nel suo esercito. Leslie Blanch scrive questo a proposito dell loro rapporto nel suo libro “Sabres of Paradise”:
“Shamil gli obbediva [a Sheikh Jamaluddin] molto dopo che Shamil fosse diventato l’imperioso capo che non accettava alcuna critica da chicchessia. Con il suo tutore, Shamil era il primo studioso e disciplinato. Apprese l’arabo e studiò la letteratura araba, la filosofia, la teologia, progredendo nelle complicate dottrine Sufi, dato che l’evoluzione religiosa è uno dei principi fondamentali del Sufismo, compreso uno studio comparative su Adamo, Abramo, Mosè, Gesù e Muḥammad. Era evidente che non si trattasse di uno studente ordinario, e Jamaluddin sembrava preparare il suo carico per quel grande destino, che, secondo molti, era già scritto sulla sua fronte.” [p. 54-55]
“Egli [il secondo Imam del Daghestan] si innalzò rapidamente nella gerarchia della madrasah (scuola religiosa), per essere uno del cerchio interno dei murid. Pur pianificando l’azione, traevano ispirazione spirituale dagli insegnamenti Sufi di [Jamaluddin].”
“L’Imam Shamil era sposato con la figlia di Jamaluddin Zaydat.” [p. 211]
“L’Imam Shamil in genere trascorreva il resto del giorno in meditazione o preghiera, oppure in discussioni teologiche con il suo maestro spirituale, il Mullah [sayyid] Jamaluddin.” [p. 352]
Quando Sheikh Shamil fu sconfitto e preso prigioniero dai russi nel 1279 H. / il 1859 DC., Sheikh Jamaluddin decise che la gente del Daghestan dovesse emigrare in massa dal Daghestan verso Istanbul in Turchia. Una volta presa la decisione, la gente del Daghestan, del Kazan, della Cecenia, del Kazakhstan, dell’Armenia, dell’ Azerbaijan e da altre zone, cominciarono tutte a prepararsi per la migrazione dai territori occupati dai russi. Andarono in Turchia, nei paesi arabi e in altri luoghi.
Sheikh Shamil venne rilasciato dai russi a condizione di non intraprendere più battaglie contro di loro. Si recò in Pellegrinaggio e gli venne dato il benvenuto di un eroe alla Mecca, dove si dice che dovette pregare sul tetto della Ka`ba in modo che tutti potessero beneficiarne della vista. Morì a Madina e venne sepolto nel cimitero dei Compagni, al-Baqi`.
Migrazione
Sheikh Jamaluddin (q) si spostò ad Istanbul, accompagnato dalla sua famiglia e dalla famiglia di Sheikh Shamil. Laggiù vissero nel distretto di Uskudar, nel lato Asiatico di Istanbul. Da là egli diffuse l’ordine sufi Naqshbandi Sufi in Turchia.
Al tempo tutte le case erano di legno. Un giorno un grande incendio divampò nella città di Uskudar. Le persone lasciavano le case per mettersi in salvo. Giunsero da lui, raccomandandolo di allontanarsi. Disse con molta calma, “Non c’è bisogno che io mi allontani, poiché la mia casa non brucerà. Questa casa è stata costruita con i soldi guadagnati dalle mie stesse mani. Una casa costruita con denaro lecito e puro non brucerà mai.” L’intero distretto arse, ma la sua casa restò intatta, nemmeno sfiorata dalle fiamme. Quella casa c’è ancora oggi, ed è molto famosa.
Il suo comportamento con la sua famiglia e con i suoi murid era sempre impeccabile. Manteneva le migliori maniere con loro. Non reagiva mai alle lamentele, nè alle obiezioni della sua famiglia. Non ha mai obiettato o criticato i suoi murid. Cercava sempre di farli felici.
Un giorno, poco prima della sua morte, chiamò la figlia e la moglie. Disse, “Oggi ho fatto un grande lavoro, e mi ha sottratto tutto il mio potere e mi ha lasciato stremato. Quando leggerete il giornale, vedrete che una nave che attraversava il Bosforo si è incagliata. Non è morto nessuno, poiché le persone sono state tratte in salvo da uno sconosciuto. Ero quello sconosciuto, e ne sentirete parlare.” Quindi spirò. Il giorno seguente, la figlia, stordita ed in lacrime lesse la storia sui giornali di una grande nave che si era incagliata e che uno sconosciuto avesse tratti in salvo tutto le persone imbarcate. Quel giornale venne conservato dai suoi discendenti.
Morì nel 1285 H./ il 1869 D.C. il 5 di Shawwal, aveva 80 anni. Venne seppelito ad Istanbul, vicino alla famiglia di Imam Shamil, ad Uskudar.
Un po’ di tempo dopo la sua morte e la sepoltura, il luogo della sua tomba venne smarrito, e nessuno fu in grado di ritrovarla. Non venne ritrovata per molti anni. Sheikh Sharafuddin (q), che venne quaranta anni dopo la sua morte ritrovò la sua tomba. Quando viveva a Rashadiya, a 150 miglia da Istanbul, gli apparve in una visione e venne portato a Uskudar. Era stato portato in un cimitero ed una persona gli apparve vestita con un mantello verde. Egli disse, “Sono Sheikh Jamaluddin. Devi rivelare l’ubicazione della mia tomba.” Sheikh Sharafuddin chiese, “Come potrò riconoscerla?” Egli disse, “Questa è la tomba di Karaja Aḥmad, un santo sepolto qui,” puntando in un luogo poco distante. Poi disse, “Figlio mio, fa del tuo meglio per cercare il luogo della mia tomba.” Il giorno dopo Sheikh Sharafuddin scrisse alla gente di Istanbul, e disse loro di scavare in quel luogo. Scavarono e trovarono la tomba, e la lapide con impresso il suo nome.
Sheikh Jamaluddin (q) passò il Segreto della Catena d’Oro dell’Ordine Naqshbandi a Sayiddina Abu Aḥmad as-Sughuri (q).
Vedi anche:
Le regole della buona creanza (adab) della tarīqa Naqšbandīya di Sheikh Jamaluddin al Ghumuqi
Tutte le biografie dei 40 Maestri Naqshbandi sono state tradotte con il permesso dell’autore Shaykh Muhammad Hisham Kabbani dal libro .