Le Benedizioni del Pellegrinaggio
dall’Ihia ‘Ulum ud-Din
di Imam Abu-l-Hamid al-Ghazali
VOLUME 1 – IL LIBRO DELL’ADORAZIONE
Il pellegrinaggio a Mecca costituisce uno dei Pilastri dell’Islam e concerne molte grandi benedizioni, tra le quali il perdono di tutti i peccati precedenti. E’ obbligatorio tra tutti i Musulmani in salute che posseggano i mezzi per andare in pellegrinaggio. La Ka’ba è la prima Casa Sacra che sia stata costruita sulla terra.Allah ha ordinato ai Profeti Abramo e Ismaele di stabilire il pellegrinaggio a questa Casa Sacra alla Mecca e la pratica è rinata con l’ordine di Allah al Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui.Era durante il Pellegrinaggio di Addio che Allah ha inviato il versetto Coranico che dice:
Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l’Islàm. ” (5:3)
Allah ha anche detto:
Chiama le genti al pellegrinaggio: verranno a te a piedi e con cammelli slanciati da ogni remota contrada, per partecipare ai benefici che sono stati loro concessi …” (22:27-28)
Le parole “per partecipare ai benefici che sono stati loro concessi” si riferisce alle occupazioni e alle ricompense nella Vita Eterna. Satana, il lapidato e maledetto, impiega tutto il suo potere per impedire ad una persona di compiere il pellegrinaggio alla Mecca attraverso, tra le altre cose, sussurri ed inganni e questa è l’interpretazione del verso:
Disse: «Dal momento che mi hai sviato, tenderò loro agguati sullaTua Retta via …” (7:16)
Il Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, disse ai suoi Compagni: “Chiunque compia il pellegrinaggio alla Casa senza essere volgare, litigioso e senza avere una condotta immorale, emerge dai proprio peccati proprio come un bambino appena nato.” satana non è mai più umiliato, disonorato e disgraziato che nel Giorno di Arafat.” Ci è stato spiegato ciò perché egli vede la Misericordia di Allah scendere sopra i Suoi adoratori e che è in questo Giorno che Allah perdona i peccati maggiori. E’ stato anche aggiunto che la sola espiazione per certi peccati avvenga nel giorno di Arafat.”
Se qualcuno lascia la sua casa con l’intenzione di compiere il pellegrinaggio (Hajj) o il pellegrinaggio minore (Umra), la ricompensa per un pellegrinaggio o l’altro resta scritta per lui fino al Giorno della Resurrezione.” Chiunque muoia alla Mecca o a Medina non avrà da mostrare il proprio conto e non gli sarà chiesto alcunché ma gli verrà detto, ‘Entra nel Paradiso’.”
Non c’è altra ricompensa per un pellegrinaggio accettato se non il Paradiso. “Coloro che compiono il pellegrinaggio o il pellegrinaggio minore sono gli ospiti e i vicini di Allah. Se pregano, la preghiera è accettata; se chiedono ad Allah di perdonarli, sono perdonati; se supplicano, la loro supplica è accettata. “Chiunque pensi che nel giorno di Arafat i peccati non siano perdonati da Allah, compie il più grave peccato.”
Centoventi benedizioni scendono ogni giorno sulla Ka’ba. Sessanta su coloro che fanno la circoambulazione, quaranta per coloro che pregano e venti per coloro che visitano la Ka’ba. “Oh Allah, perdona il pellegrino e coloro per cui il pellegrino supplica.” Compì più circoambulazioni possibili attorno alla Ka’ba perché è molto importante e nel Giorno della Resurrezione, lo troverai scritto nel tuo Libro delle Buone Azioni e sarà oggetto di invidia da parte degli altri.”
E’ perciò fortemente raccomandato compiere la circoambulazione attorno alla Ka’ba prima dell’inizio del pellegrinaggio o di quello minore. Se il giorno di Arafat e Jum’ah (Venerdì) coincidono le benedizioni sono enormi. E’ stato trasmesso che questo giorno sia il migliore del mondo perché questa coincidenza è avvenuta durante il Pellegrinaggio dell’Addio in cui furono inviato il verso:
In questo giorno ho reso perfetta la tua religione per te e ho completato il Mio favore nei tuoi confronti. E ho approvato l’Islam come tua religione.” (5:3)
e il perdono sgorga da ogni luogo. Ali, il figlio di Muwaffaq ha compiuto molti pellegrinaggi per conto del Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, che venne a lui in visione chiedendo. “Figlio di Muwaffaw sei andato in pellegrinaggio per il mio amore?” Ali replicò che l’aveva fatto, da cui il Profeta chiese: “Hai gridato per conto mio ‘Eccomi a Te (labbayk)’?” E lui rispose che l’aveva fatto. Il Profeta, lode e pace su di lui, allora gli disse: “Ti ricompenserò per questo e nel Giorno della Resurrezione ti prenderò per mano nel luogo d’attesa e ti condurrò nel Paradiso mentre tutti gli altri temono la loro Resa dei Conti“.
Una volta raggiunta Mecca il pellegrino sul cammello incontra gli angeli che lo salutano, a quelli che arrivano sugli asini gli angeli stringono le mani e coloro che vi giungono a pied sono abbracciati dagli angeli.
La Ka’ba, la Casa Sacra di Allah
Il Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, disse ai suoi compagni che Allah ha promesso che ogni anno seicentomila persone andranno in pellegrinaggio e se il numero di questi dovesse calare, allora gli angeli prenderanno il posto dei mancanti. Nel Giorno della Resurrezione, la Ka’ba avanzerà verso il Paradiso e vi entrerà con i pellegrini.C’è stato anche tramandato da un detto profetico che la “Pietra Nera” posta nel muro della Ka’ba è un gioiello tra quelli del Paradiso e sarà innalzata nel Giorno della Resurrezione e che in quel giorno avrà due occhi e una lingua che testimonierà per coloro che l’hanno baciata e che hanno creduto alla sua veridicità. La frase detta mentre si tocca la Pietra Nera è: “Oh Allah, credo in Te e so che il Tuo Libro è la Verità e l’adempimento della mia promessa a Te.”Il Profeta, lode e pace su di lui, è stato visto baciarla molte volte. Ci fu un tempo in cui i califfi Omar e Ali (r.a.) erano su un cavallo durante la circoambulazione della Ka’ba. Quando Omar raggiunse la Pietra Nera si inclinò in avanti e la toccò con il suo frustino e lo baciò. Disse che sapeva che si trattava solo di una pietra e non avrebbe potuto danneggiarlo, nè portargli beneficio e finché non avesse visto il Profeta, lode e pace su di lui, baciarla, lui non l’avrebbe mai baciata. Poi scoppiò a piangere e alzò la voce dicendo ad Ali (r.a.): “Oh padre di Hassan, segui il mio consiglio e supplica, poiché la tua supplica sarà accolta.” Ali (r.a.) disse: “Oh Guida del Fedele, possiede sia il beneficio che il danneggiamento.” Omar (r.a.) chiese di quali si trattasse e Ali rispose: “Quando Allah ricevette la promessa dai discendenti di Adam (a.S.), Egli scrisse i loro nomi su una pergamena e mise la sua stampa su questa Pietra. Affinché possa testimoniare per coloro che hanno mantenuto la loro promessa e contro i miscredenti.
E’ stato anche riportato che ogni notte Allah osservi il mondo. Per primo osserva coloro che sono alla Mecca e tra questi guarda prima coloro che visitano la Sacra Moschea. Egli perdona coloro che vede circoambularla, coloro che vede pregare e anche coloro che stanno in piedi innanzi alla Ka’ba.
Vivere alla Mecca
Coloro che temono Allah preferiscono non vivere alla Mecca per tre ragioni e si preoccupano per coloro che vivono là perché:
1. C’è il pericolo che coloro che vivono alla Mecca possano divenire immuni e prendere la Casa Sacra come cosa scontata e questo potrebbe causare l’indifferenza del cuore e sopprimerne la reverenza. Questo è il motivo per cui Omar (r.a.) era solito rimandare sulle loro strade i pellegrini dicendo: “Yemeniti, tornate nello Yemen! Siriani, tornate in Siria e voi iracheni, tornate in Iraq.” Era per quella stessa ragione che impediva un’eccessiva circoambulazione della Ka’ba e fu udito dire: “Temo che la gente divenga immune a questa Casa.
2. Quando si fa ritorno dalla Mecca, il ricordo della visita alla Casa Sacra è tenuto caro e crea l’urgente bisogno di ritornarvi. Invece se si vivesse lì per un anno c’è la possibilità che l’ardore si affievolisca, e forse penserà di voler vivere in un altro luogo.
3. La paura di compiere il peccato. Questo è molto importante, poiché i peccati commessi alla Mecca sono puniti molto più severamente visto la Santità del luogo, e sono tali da provocare l’Ira di Allah. Wuhayb, figlio di Al Ward (r.a.) disse ai suoi compagni che una notte, mentre stava pregando vicino alla Pietra Nera, udì una conversazione tra la Ka’ba e la sua copertura in cui si diceva: “Mi lamento ad Allah e poi a te Gabriele (a.S.), per quel che fanno coloro che mi circoambulano attorno, per i pensieri che hanno, per la loro vanità e per le loro chiacchere. A meno che non la smettano, io darò uno scossone così potente da far tornare tutte le mie pietre alle colline da cui vennero estratte.
Il figlio di Mas’ud (r.a.) disse: “Non vi è altra città come la Mecca in cui la gente venga punita per la propria intenzione, prima che passi all’azione.” Poi recitò il verso:
Quanto ai miscredenti che distolgono [le genti] dalla via di Allah e dalla Santa Moschea che abbiamo istituito per gli uomini… – e chi vi risiede e chi vi si reca sono uguali – e a chiunque insolentemente la profana, faremo provare un doloroso castigo. (22:25)
Il beneficio di vivere a Medina
Medina, la Città del Profeta (s.A.a.s.), lode e pace su di lui, è un posto eccellente in cui vivere. Ogni buona azione compiuta a Medina viene ricompensata molto di più. Riguardo al pregare nella Moschea del Profeta, il Profeta, lode e pace su di lui, disse: “Una preghiera compiuta nella mia moschea porta ricompense mille volte più grandi di una preghiera recitata in un’altra moschea, fatta eccezione per quella detta alla Mecca. La solita cosa vale per le buone azioni. Il figlio di Abbas (r.a.) disse ai suoi compagni che: “Una preghiera detta nella Moschea del Profeta viene ricompensata come diecimila preghiere dette in un qualsiasi altro luogo. Una preghiera detta nella Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme vale cinquemila preghiere dette in un qualsiasi altro luogo. Una preghiera recitata nella Moschea Sacra vale quanto centomila preghiere dette in un altro luogo.” Il Profeta, lode e pace su di lui, disse: “Quando qualcuno perdura nel rigore e nell’austerità a Medina, io intercederò per lui nel Giorno della Risurrezione.” E ha detto anche: “Se qualcuno ha la possibilità di morire a Medina, lasciatelo morire là, poiché nessuno morirà là senza che io interceda per lui nel Giorno della Risurrezione.
Oltre a questi tre posti, l’unico altro posto che è estremamente meritorio è la frontiera, di questo il Profeta, lode e pace su di lui disse: “Sorvegliare la frontiera per un giorno e una notte è meglio di un mese di digiuno e della preghiera in piedi. Se qualcuno venisse ucciso in queste circostanze, la sua ricompensa continuerà per quel che era solito fare insieme alla sua preparazione e sarà al sicuro dal Tentatore (l’inquisizione della tomba)“:
I REQUISITI DEL PELLEGRINAGGIO
Ci sono alcune condizioni obbligatorie riguardanti il pellegrinaggio (Hajj).
1. Il pellegrino deve essere un musulmano.
2. Una persona in schiavitù non può andare in pellegrinaggio.
3. L’essere abili e consapevoli.
4. L’aver raggiunto l’età della pubertà.
5. Il pellegrinaggio si compie durante il suo periodo specifico.
6. L’essere in buone condizioni di salute e finanziarie, ciò include il costo del viaggio, le provviste necessarie e denaro sufficiente a mantenere quelli che restano a casa.
7. Deve essere sicuro viaggiare.
La capacità finanziaria
Le spese affrontate nel compiere il pellegrinaggio devono essere totalmente svincolate da una qualsiasi fonte illegale (haram), non devono essere corrotte. Il pellegrino dovrebbe inoltre essere libero da eventi che lo distolgono a proposito dei suoi affari in modo che il suo cuore e l’attenzione vadano esclusivamente al ricordo di Allah.C’è un detto trasmesso da un familiare del Profeta che ci informa che fino alla fine del tempo ci saranno quattro gruppi di persone che compiranno il pellegrinaggio. Un gruppo consisterà in coloro che vanno in pellegrinaggio come ad un’escursione; un altro gruppo andrà per assicurarsi gli affari; un altro gruppo sarà costituito da mendicanti in cerca di donazioni e l’ultimo gruppo saranno i recitatori del Corano che cercano di migliorare la propria reputazione. E a proposito di coloro che ricevono il pagamento per compiere il pellegrinaggio per conto di un altro musulmano questo non viene accettato da molti studiosi a meno che l’intenzione di questa persona non sia quella di stabilirsi alla Mecca e che non possieda il denaro per andare là poiché lo scopo è quello di utilizzare mezzi materiali per un proposito spirituale, ma non viceversa. Quando prevarranno queste circostanze allora l’obiettivo della persona che compie il pellegrinaggio per conto di un altro deve essere quello di visitare la Casa Sacra di Allah mentre assiste qualcun’altro e ciò lo solleverà dal suo obbligo. Il Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, disse: “Allah, sia Egli Esaltato, ammette tre tipi in Paradiso che abbiano compiuto un solo pellegrinaggio per tutti e tre: il testamentario che lo lascia nel testamento; colui che porta le sue volontà e quello che compirà il pellegrinaggio in vece del suo fratello.” La persona che si assume la responsabilità di compiere l’obbligo di qualcun’altro deve aver già adempiuto precedentemente al proprio pellegrinaggio, prima di prendersi questo incarico. Comunque se questi si volesse prendere questa responsabilità come un modo di guadagnarsi da vivere, gli studiosi sono dell’opinione che sia meglio evitare di fare ciò, questo è perché Allah ha dato il mondo per la religione, ma non la religione per le cose mondane.
Non è proibito essere presi a salario come prova questa citazione: “Chiunque vada a prendere a parte nella campagna l’Amore di Allah, e quel che ne trae uno stipendio è come la madre di Mosè che allattò suo figlio e prese la sua paga.” Da ciò comprendiamo che una persona che è presa a lavorare è in una posizione simile a quella della madre di Mosè (a.S.), poiché egli prende il suo guadagno con l’intenzione di compiere il Pellegrinaggio e di visitare luoghi santi. Non va in Pellegrinaggio per il desiderio di ricevere un salario, ma è la situazione opposta, così come la madre di Mosè accettò di essere pagata per allattare il proprio figlio per occultare la sua relazione di sangue.
Tassazione illecita
Se un pellegrino che abbia già adempiuto al pellegrinaggio obbligatorio desiderasse andare di nuovo in pellegrinaggio ma si trova a affrontare tasse imposte dai capi dei banditi di Mecca che, impediscono di raggiungere la Sacra Moschea senza che si sia effettuato un pagamento, oppure trova beduini che cercano di estorcere denaro ai pellegrini, allora è meglio fuggire da ciò poiché, se qualcuno li pagasse incoraggerebbe questa pratica illecita. Gli studiosi sono dell’opinione che, quando una persona si ritrovi ad affrontare una tale situazione, è meglio per lui tornare a casa e abbandonare il pellegrinaggio volontario, poiché questi pagamenti sono eretici e possono divenire pratiche consolidate se si assecondassero.
E’ meglio vestirsi da poveri per attrarre meno l’attenzione di certa gente, anziché ostentare un’affluenza qualsiasi. Ma se qualcuno soddisfa la loro richiesta e si giustifica dicendo: “Sono stato obbligato a farlo” questo non basta, poiché se fosse tornato a casa non avrebbe sostenuto la loro innovazione illecita.
Provviste
Il pellegrino deve portare con sè fondi sufficienti a ricoprire i bisogni necessari, invece di trasportare denaro perché gli rifornisca lussi inutili. Tuttavia, quando deve fare una donazione caritatevole sarebbe bene che desse tutto quel che può. Quindi sarebbe bene provvedere per sè con moderazione ed essere liberale nella carità.Spendere nel pellegrinaggio equivale a spendere nella Via di Allah, e ogni moneta spesa è pari al valore di settecento volte una moneta come quella. Il figlio di Omar (r.a.) fu udito commentare: “Il pellegrino più virtuoso è colui la cui intenzione è la più sincera, la spesa più appropriata e che sia sicuro nel suo credo.
Il Messaggero di Allah, lode e pace su di lui, disse ai suoi compagni, “Per un pellegrinaggio benedetto non vi è ricompensa se non il Paradiso.” Quando gli fu chiesto che cosa rendesse benedetto un pellegrinaggio egli rispose, “Parlare bene e sfamare il povero.
Comportamento
Allah dice: “Il Pellegrinaggio avviene nei mesi ben noti. Chi decide di assolverlo, si astenga dai rapporti sessuali, dalla perversità e dai litigi durante il Pellegrinaggio.” (2: 197).
Da questo ammonimento un pellegrino sà che deve abbandonare ogni forma di trasgressione considerevole, l’indecenza, l’immoralità, il male e le liti. L’indecenza e l’immoralità comprende non solo le azioni, ma il parlare a vanvera che stimola il risveglio sessuale, e tutte le cose che conducono o che possono condurre alle cose proibite. Ciò include l’uso di linguaggio osceno o sciocco. Litigare, o essere provocatori crea ostilità e coinvolge entrambe le parti e coloro che ascoltano da lontano. Disturba e distrae il cuore dalla nobiltà dell’evento del pellegrinaggio. Sufyan (r.a.) disse, “Il comportamento indecente contamina il pellegrinaggio.” Mentre il Profeta, lode e pace su di lui, disse ai suoi Compagni che dal momento che il parlare correttamente durante il pellegrinaggio è benedetto, così come premunirsi del cibo, l’essere provocatori non è compatibile con il parlare correttamente, per questo non affliggere gli altri con problemi, ma al contrario adotta una buona condotta.
Il viaggio implica difficoltà, testa il carattere di ognuno e le circostanze provocano la pazienza che può portare a discussioni. Il viaggio può anche rivelare le caratteristiche migliore o peggiori di un pellegrino. E’ il momento in cui i viaggiatori scoprono la vera personalità dei loro compagni. E’ fortemente raccomandato di comportarsi gentilmente con i propri compagni così come si viaggiasse verso la Casa di Allah.
Mezzi di trasporto
Coloro che hanno la benedizione di vivere vicino la Terra Sacra sono incoraggiati a fare il pellegrinaggio a piedi, poiché per ogni passo compiuto ci sono settecento ricompense che sono connesse al Sacro Santuario. Quando al fglio di Abdullah Abbas fu chiesto delle ricompense, egli rispose: “Un’azione buona nel Santuario è ricompensata centomila volte.” Camminare tra le strade che Allah ha stabilito per il pellegrinaggio è una cosa ricca di ricompense in modo particolare tra la Mecca, Arafat e Mina. Allah dice:
“Completate il pellegrinaggio (Hajj) e fate la visita (Umrah, il pellegrinaggio minore) per Allah” (2:196).
I Califfi Omar e Ali e il compagno ibn Mas’ud (r.a.) spiegarono questo verso come se significasse che un pellegrinaggio perfetto è quello in cui l’intenzione è fatta quando uno parte da casa a piedi verso il luogo in cui vengono indossati la tunica del pellegrinaggio (Ihram).
Esiste anche un parere di studiosi che affermano sia meglio utilizzare un mezzo di trasporto, poiché questo implica un numero minore di provviste, crea meno disturbo e perciò contribuisce ad un adempimento sicuro del pellegrinaggio. In realtà questa opinione non contraddice la prima e si dovrebbe considerare ogni singolo caso; se qualcuno è debole o incapace di camminare il mezzo di trasporto è la risposta.
Mezzi di trasporto modesti
Se il pellegrino decidesse di affrontare il pellegrinaggio su un animale, allora si dovrebbe evitare il lusso ci una lettiga a baldacchino a meno che non si tema la mancanza di abilità nel cavalcare un animale. Questo è per ridurre il carico all’animale e per evitare di ostentare orgoglio. Più modeste sono la sella e le redini meglio è. Il Profeta, lode e pace su di lui, una volta cavalcò un cammello durante il pellegrinaggio, la sua sella era logora e l’imbottitura in brandelli. Quando giunse alla Ka’ba, circoambulò in groppa al cammello e da ciò i Compagni osservarono la sua condotta e il comportamento. Egli disse loro: “Prendete i vostri rituali da me.
Gentilezza verso la propria cavalcatura
Il pellegrino dovrebbe mostrare gentilezza nei confronti dell’animale che cavalca e non caricarlo con cose pesanti al di là della sua capacità. L’animale dovrebbe godere di momenti di riposo e sarebbe bene non farlo camminare di continuo. Chiunque danneggi un muto animale o lo sovraccarichi ne sarà ritenuto responsabile nel Giorno del Giudizio. Quando il compagno Abul Darda (r.a.) fu sul punto di morire disse al suo cammello, “Cammello, non lamentarti di me al tuo Signore, poiché non ti ho mai sovraccaricato.
L’apparenza e il vestito
Il Profeta, lode e pace su di lui, descrisse i pellegrini, “L’abito di un pellegrino è arruffato e il suo corpo è pieno di polvere.” Allah dice:
Osservate i visitatori alla Mia Casa, sono giunti a Me scarmigliati e con i capelli pieni polvere da ogni collina distante.
Animali Sacrificali
E’ preferibile sacrificare un animale che è forte ed ha tanta carne. Se l’animale inteso non serve a completare l’obbligo allora si può mangiarne la carne, altrimenti, se questo servisse a completare l’obbligo, non si deve mangiare. Allah dice, “La loro carne e il sangue non raggiunge Allah, certamente è la devozione profonda che viene da te a raggiungerLo.” (22, 37). Il figlio di Omar (r.a.) voleva sacrificare un cammello, ma allo stesso tempo gli furono offerte trecento dirham per quell’animale. Andò dal Messaggero di Allah, lode e pace su di lui, per chiedergli se avesse dovuto vendere l’animale e comprare con quel denaro molti altri animali. Il Profeta, lode e pace su di lui, gli disse di non vendere il cammello, ma di sacrificarlo secondo la sua intenzione iniziale. La ragione di ciò è che un po’ di quel che è eccellente è meglio di qualcos’altro di inferiore. Gli animali che il figlio di Omar avrebbe potuto comprare con i soldi ricavati dalla vendita del cammello, avrebbero portato molta carne, ma la carne non era l’oggetto, lo scopo era quello di purificare l’anima dalla miseria, donando ciò che è più amato.
Al Messaggero di Allah, lode e pace su di lui, fu chiesto che cos’era che rendeva il pellegrinaggio benedetto, egli rispose, “Il tumulto e il torrente.” Fu spiegato che il “tumulto” si riferiva alle urla di “Labbayk” che significa “Eccomi a Te” e il “torrente” è riferito al sangue degli animali macellati nel momento del sacrificio. La signora Aysha, Madre dei Credenti, possa Allah essere compiaciuto di lei, disse, “Nel giorno della macellazione, non vi è azione più cara ad Allah del sacrificio di sangue, perché nel Giorno della Risurrezione egli tornerà con le sue corna e gli zoccoli. In quel Giorno ci sarà un momento in cui il sangue cadrà, ma Allah, l’Esaltato, gli impedirà di toccare terra, di ciò rallegratevi.” E’ anche riportato che in ogni pelo della sua pelle vi è una ricompensa per te, ed ogni goccia di sangue conta quanto una buona azione da pesare sulla bilancia, perciò rallegratevi!” Il Profeta, lode e pace su di lui, disse anche: “Cercate l’aiuto della vostra offerta sacrificale, poiché nel Giorno della Resurrezione saranno la vostra cavalcatura.
Essere pronti a spendere
Il pellegrino non dovrebbe essere riluttante a spendere per l’acquisto di un animale sacrificale, al contrario questo dovrebbe essere acquistato con grande piacere e non essere visto come una perdita finanziaria o fisica perché è uno dei segni che il pellegrinaggio del pellegrino è stato accettato. Ogni disgrazia che può accadere nel viaggio e che implica una spesa addizionale accade nella Via di Allah, e dovrebbe essere sostenuta nella consapevolezza che ogni singola moneta spesa è ricompensata settecento volte di più. Il viaggio così è paragonato al cammino che si compie nella strada per combattere in una Guerra Santa per la sua difficoltà, quindi ogni perdita incontrata è ricompensata- niente sfugge allo Sguardo di Allah.
Un’altra cosa che uno dovrebbe essere pronto a spendere non è finanziaria, è l’abbandono degli atti peccaminosi e il cambiamento di quei compagni che non sono d’aiuto nella Via di Allah per quelli invece che sono i giusti. E’ anche bene abbandonare gli eccessi inutili della vita e rimpiazzarli con il Ricordo di Allah in gruppo. Questo è un altro segno che il pellegrinaggio è stato accettato.
CONDIZIONI INTERNE DURANTE IL PELLEGRINAGGIO
Il significato del pellegrinaggio comincia con la comprensione della sua importanza per l’Islam. Il pellegrino deve essere attento ad ogni sfaccettatura del pellegrinaggio; la brama che prova, l’intenzione, lo spezzare i legami della prevenzione, lasciare la propria casa, l’acquisto della veste bianca senza cuciture (ihram) per prepararsi alla consacrazione del pellegrinaggio, l’acquisto del cibo, del mezzo di trasporto, la consacrazione effettiva, il grido “Labbayk” (eccomi a Te!), l’entrata alla Mecca, e il completamento di tutti i riti dovuti al pellegrinaggio. Ogni cosa serve a far ricordare il pellegrino, sono di incoraggiamento allo speranzoso e per il saggio sono istruzioni e indicazioni. Adesso che queste cose sono note, esploreremo il significato dei punti più salienti che ti renderanno capace, caro lettore, di conoscere le loro ragioni e qualche loro mistero che può essere svelato ai pellegrini, e attraverso ciò il cuore diventa tranquillo, e ottiene purezza interna e una comprensione più grande. La prima condizione interna è la sincerità dell’intenzione di ciascuno di fare il pellegrinaggio e di conoscere tutto quel che deve essere noto del pellegrinaggio insieme ai suoi rituali, e al significato dei luoghi religiosi onorati e benedetti. Caro lettore, dovresti capire che non potrai avvicinarti ad Allah, se non trattieni te stesso dai tuoi desideri e dagli appetiti più bassi. Il modo in cui uno può avvicinarsi ad Allah è quello di lasciar cadere i desideri delle attrazioni mondane. Del mondo Allah dice:
“La vita terrena non è altro che godimento effimero.” (57, 20)
Un giorno un uomo giunse dal Profeta, lode e pace su di lui e chiese come si potesse conquistare l’amore di Allah. Lui replicò, “Non desiderate il mondo e Allah vi amerà…” Prima dell’avvento dell’Islam c’erano persone pie che vivevano da eremiti o in luoghi di ritiro, lontani dalla gente, preferendo la solitudine alla compagnia, dove erano più capaci di cercare la vicinanza con Allah e il Cammino verso la Vita Eterna. Ma con il passare del tempo il numero di questa gente pia diminuì e la gente si spinse dietro alle attrazioni di questa vita mondana, preferendola alla Vita Eterna, e fu allora che Allah inviò il Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, a risvegliare la strada verso la Vita Eterna.
Quando al Profeta, lode e pace su di lui, fu chiesto a proposito della vita di un monaco, lui, adducendo al pellegrinaggio, rispose, che gli era stato dato qualcosa di simile, che era la Jihad (impegnarsi nella Via di Allah) e il Takbir ( cioè l’esaltazione di Allah) in ogni luogo elevato. Poi disse che il pellegrinaggio era divenuto un monachesimo musulmano, e il digiuno era paragonabile a vivere la vita di un eremita. Da ciò si comprende che Allah ha favorito la nazione del Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, facendo del pellegrinaggio una forma di monachesimo e onorando la Ka’ba rendendola come la Sua Casa Sacra e consacrando i suoi dintorni. Lui ha innalzato l’Arafat ad essere la via d’apertura alla Sua Casa Sacra, anche se Egli non è contenuto, nè confinato in alcuna struttura, e ha onorato l’Arafat proibendo la caccia e l’abbattimento degli alberi in quel luogo. Può essere paragonato ad un cortile reale come mèta di visitatori da tutto il mondo che arrivano scarmigliati, carichi della polvere del viaggio e in uno stato di umiltà innanzi ad Allah, Proprietario della Casa Sacra per adempiere ubbidienti e pieni di volontà al Suo comando. E’ quà che al pellegrino viene ordinato di compiere alcuni riti anche se la mente non può afferrare facilmente il loro significato come la lapidazione delle colonne a Mina, e la corsa tra le colline di Safwa e Marwa, ma queste rappresentazioni sono eseguite come atti di adorazione ubbidiente al Creatore.
Desiderare ardentemente:
Il desiderio ardente di fare il pellegrinaggio giunge attraverso la comprensione e dal realizzare il fatto che senza dubbio ci si accinge a visitare la Casa di Allah. C’è una connessione con Allah attraverso la Sua Casa Santa e questo di per sè accende la brama di esserGli più vicino a ricevere l’enorme ricompensa che Egli ha promesso.
L’intenzione e l’abbandono dei legami:
L’intenzione del pellegrino deve essere solo legata all’Amore per Allah, e non ci devono essere ulteriori motivi. Senza un’intenzione sincera non ci sarà l’accettazione del pellegrinaggio, e la visita di questi costituirà una seria offesa.La separazione dalla propria famiglia, significa l’abbandono degli agi della propria case e questo può essere vinto con la determinazione ferma del pellegrino a voltare sinceramente il proprio volto verso la visita della Casa di Allah. Si deve essere memori dell’onore enorme della Ka’ba e che ci si accinge a visitare la Casa del Creatore Esaltato senza di Lui niente esiste, nè può esistere, è il Possessore di tutte le cose note e sconosciute.Il pellegrino deve chiudere la porta di casa sua, proprio come se andasse in esilio e non tornasse più. Prima di partire dovrà fare un testamento per la sua famiglia, visto che sia il viaggiatore che i propri soldi sono a rischio.
Il pellegrino dovrebbe vedere il suo viaggio come la strada verso la Vita Eterna e ricordare che non è così lontana, è più vicina di quanto non lo fosse ieri.
Provvigioni:
Come abbiamo menzionato prima, le provvisioni per un pellegrinaggio devono, senza eccezione essere guadagnate da una fonte lecita e non contaminate da un guadagno illecito. In preparazione del viaggio è naturale considerare le razioni giornaliere di cui uno necessita, tuttavia è molto importante fare una provvista per la Vita Eterna, e questa è la devozione profonda. Il cibo può guastarsi, ma la provvista per la Vita Eterna permane, perciò devi fare attenzione nel caso in cui le azioni che creano la tua provvista per la Vita Eterna non ti accompagnano quando muori, poiché diventano viziate da mali come l’ipocrisia e dalle nuvole della negligenza.
Mezzo di trasporto:
Allah dice: “…sicchè possiate sedere sui loro dorsi e ricordiate i favori del vostro Signore dicendo: «Gloria a Colui che ha messo tutto ciò a nostro servizio, mentre non eravamo neppure in grado di domarli !»” (43, 13
Nel momento in cui il pellegrino acquista la sua cavalcatura dovrebbe rendere grazie ad Allah perché lo ha reso capace di essere nella posizione di poterlo acquistare e di sollevarlo dalle difficoltà. Si deve anche ricordare il veicolo, che è la cassa da morto, che sarà l’ultimo viaggio verso la Vita Eterna, e una volta ancora ricordare che la Vita Eterna non è affatto lontana.
Abiti del Pellegrinaggio:
Nell’acquistare la veste bianca da indossare nel pellegrinaggio, si dovrebbe pensare ad essa come al sudario che ci avvolgerà nel viaggio verso la Vita Eterna.
Partenza per il Pellegrinaggio:
Con l’abbandono della propria casa il pellegrino deve ricordare che ha iniziato ad obbedire al comando di Allah di rendere visita alla Sua Casa, e che non si tratta di un viaggio di piacere. Il suo cuore dovrebbe essere consapevole nel conoscere la realtà della sua destinazione e Colui che intende visitare. Durante i preparativi il pellegrino dovrebbe sperare che il suo pellegrinaggio venga accettato e che non dipenda dalle buone azioni compiute, ma con la speranza della Misericordia di Allah. Caro lettore, sappi che se la morte ti cogliesse in questo viaggio, ti aiuterà ad incontrare Allah, poiché Allah dice, “Chi abbandona la sua casa come emigrante verso Allah e il Suo Messaggero, ed è colto dalla morte, avrà presso Allah la ricompensa sua.” (4, 100). Se ricevi la benedizione di raggiungere il luogo designato nel quale indosserai la veste del pellegrinaggio, sarebbe bene riflettere sui pericoli e sulle difficoltà incontrate sulla strada e meditare molto sulle prove che si devono affrontare dopo la morte.
Eccomi a Te, o Allah!
Allah dice, Chiama le genti al pellegrinaggio” (22, 27) e il pellegrino deve ricordare che in realtà egli sta rispondendo a questa chiamata nel momento in cui proclama il “Labbayk”. Una volta raggiunto il luogo in cui viene indossato l’abito del pellegrinaggio, il pellegrino grida avanzando il “Labbayk” (Eccomi a Te, o Allah) sperando nella Misericordia di Allah e con il timore che Egli non lo accetti dicendo, “Nessun favore, nè buona sorte per te.” Il punto nel quale si pronuncia “Labbayk” è critico, per questo siate umili dinanzi ad Allah e non credetevi potenti o forti, invece fate affidamento sulla Generosità e sulla Pietà di Allah, L’Esaltato.
Quando ‘Ali, il figlio di Hussein (r.a.), andò in pellegrinaggio e giunse ad indossare la sua veste bianca, improvvisamente divenne pallidissimo e cominciò a tremare, era in una condizione tale da non permettergli di proclamare le parole “Labbayk”. Quando gli fu chiesto che cosa avesse, lui rispose: “Ho il terrore che mi venga detto, ‘Nessun favore, nè buona sorte per te!'” PIù tardi quando fu in grado di gridare “Labbayk” svenne e cadde dal cammello e questo accadde continuamente ad ‘Ali finché non completò il suo Pellegrinaggio.
Entrare a Mecca
Riguardo all’entrata in Mecca il pellegrino deve essere consapevole di aver avuto un arrivo sicuro alla Casa Sacra di Allah. Mentre entra il pellegrino dovrebbe temere di essere indegno di avvicinare Allah e sperare di essere al sicuro dalla Sua punizione. Il pellegrino non deve disperare, ma deve sempre nutrire la speranza della Misericordia di Allah, poiché Egli è il Più Misericordioso.
Riguardo al vedere la Ka’ba e la sua circoambulazione
Quando si volge lo sguardo verso la Ka’ba il pellegrino deve ricordare ed essere sopraffatto dalla gratitudine nel profondo del proprio cuore per la grandissima benedizione che gli è stata concessa nell’essere capace di raggiungere la Casa più onorata di Allah sulla terra, e per il fatto di essere in compagnia di altri pellegrini che hanno raggiunto la Casa più Sacra sulla terra. Si ricorda anche il Giorno della Resurrezione quando tutta l’umanità è riunita innanzi a Lui, alcuni saranno ammessi al Paradiso, altri saranno rifiutati, proprio come i pellegrini che possono essere accettati o respinti. In tutto quel che vedi, non dimenticarti mai della Vita Eterna, perché ogni parte del pellegrinaggio ha una connessione con la Vita Eterna. All’inizio della circoambulazione attorno alla Ka’ba, il pellegrino dovrebbe ricordare la circoambulazione degli angeli vicino ad Allah che fanno cerchio attorno al Suo Trono Potente e Glorioso in esaltazione continua. Fate attenzione a non pensare che lo scopo della vostra circoambulazione abbia soltanto una funzione corporale, l’obbiettivo è la circoambulazione del vostro cuore, costantemente nel ricordo di Allah, il Signore della Casa, il Solo e Unico Creatore. Per questo, comprendi che la circoambulazione è il ruotare del cuore alla Sua Presenza Divina, e che la Sua Casa è un simbolo esterno nel mondo visibile per quel che è la corte invisibile Divina che è nel mondo non percepibile. Il corpo appartiene a questo mondo, mentre l’anima appartiene al mondo spirituale ed è Allah che apre la sua porta.
Pensate alla Ka’ba come al precursore della Casa Visitata (Al Bayt Al Ma’mur, la Ka’ba celeste, ndr). Gli angeli circoambulano la Casa Visitata nel mondo invisibile, mentre l’umanità circoambula la Ka’ba in questo mondo, tuttavia, solo poche persone sono capaci di raggiungere un grado elevato come quello della circoambulazione degli angeli. Queste persone molto devote sono state benedette da uno stato tale che sono state viste in visioni circondati dalla Ka’ba.
La Pietra Nera e la copertura della Ka’ba
Il Profeta, lode e pace su di lui, disse: “La Pietra Nera è la Mano Destra di Allah in questo mondo.” Perciò il pellegrino dovrebbe tenere a mente che quando bacia la Pietra Nera, sta baciando in realtà la Sua mano ed è un segno della sua alleanza.
Mentre un pellegrino si stringe alla copertura della Ka’ba e preme il suo petto contro il muro di un luogo chiamato Al Multazam, la sua intenzione dovrebbe essere di avvicinarsi sempre più ad Allah bramare sempre più il Padrone di questa Casa Sacra, mentre mendica a Lui per il perdono e tuttavia si mantiene speranzoso della Sua protezione dalla punizione del Fuoco. Il suo stato dovrebbe essere più grande di quello che prova chi ha peccato contro qualcun’altro e si attacca alle sue vesti, implorando di perdonarlo, sperando nella sua generosità e misericordia, e di ottenere alla fine il perdono.
Correre da una parte all’altra tra le collinette di Safa e Marwa
Le collinette di Safa e Marwa sono nei dintorni del Santuario Santo. Correre tra le due collinette è paragonabile all’affrettarsi di un servitore che adempie ai propri compiti alla corte dell’imperatore. La corsa dimostra la devozione ai doveri di ciascuno e è riempita della speranza di essere osservati con compassione dall’imperatore, ma non lascia sapere se questi sono rifiutati o accettati. Pensate come se Safa fosse la scaglia delle buone azioni e Marwa come se fosse la scaglia delle cattive azioni e considerate quale di queste scaglie sarà la più pesante nel Giorno della Resurrezione.
Stare sulla Pianura di Arafat
Mentre osserva la vasta moltitudine di pellegrini riuniti presso la pianura di Arafat provenienti da paesi diversi e da razze di tutto il mondo sotto i loro imam, il pellegrino dovrebbe contemplare la magnificenza della riunione finale nel Giorno della Resurrezione. Il Giorno in cui ogni nazione giungerà ciascuna sotto il proprio profeta attendendo con timore, ma con l’anticipo della speranza di vedere se l’intercessione del proprio profeta è stata accettata per la loro persona. Siate memori di questi eventi che giungeranno nella Vita Eterna; il pellegrino dovrebbe supplicare Allah, con tutto il suo cuore di lasciarlo risorgere in compagnia di coloro verso i quali Egli ha mostrato misericordia. Arafat è senza dubbio un luogo nobile, è qui che la Misericordia di Allah scese su Suoi adoratori e sul Profeta, lode e pace su di lui, ci dice: “Non c’è altro giorno in cui Allah liberi un numero più ampio dei Suoi adoratori dal Fuoco dell’Inferno che nel Giorno di Arafat.
In ogni pellegrinaggio ci sono persone devote in modo speciale che stanno presso Arafat, le cui devozioni verso Allah superano tutte quelle degli altri. I loro cuori sono totalmente devoti ad Allah e Lo supplicano e Lo implorano per la Sua Misericordia. Non pensate che Allah deluda le loro speranze o che non dia loro ciò che chiedono, poiché è un grande peccato essere presenti ad Arafat e pensare che Allah non vi perdoni.
Lanciare sassi
Lo scopo di gettare pietre alle colonne che rappresentano satana è quello di obbedire all’Ordine di Allh. Dimostra la propria sottomissione, la buona volontà e la cieca servitù di obbedire senza domande, perché è attraverso questa obbedienza che un servitore guadagna l’amore del proprio maestro.In questo stato mentale, bisogna fare l’intenzione di seguire l’esempio del Profeta Abramo che, per Ordine di Allah, gettò pietre a satana, quando egli tentò di tentarlo nel disobbedire all’ordine di Allah di sacrificare il suo beneamato figlio, Ismaele.
Il pellegrinaggio consiste nell’obbedire al Comando di Allah senza porre domande, senza alcuna contestazione.
Sacrifici Animali
Sacrificare un animale è un altro modo in cui il pellegrino viene benedetto per porsi più vicino al suo Creatore, Allah. E’ svolto in completa obbedienza al Comando di Allah, perciò il sacrificio di un animale forte e robusto, svolto al meglio delle proprie capacità, con la speranza che per ogni parte di questo Allah vi libererà dal Fuoco.
Visitare Medina
Ricordate, mentre i vostri occhi cadono sulle mura della Città di Medina, che questa nobile città è stata scelta da Allah per il Suo Profeta, lode e pace su di lui, per essere quella verso cui emigrare dalla Mecca.Per tanti anni vi è stata la casa del Profeta, lode e pace su di lui, ed è stato qui che lui, per Misericordia di Allah, stabilì il modello esemplare dell’ultima società Islamica. Attraverso il suo esempio eccellente i suoi cittadini videro per loro stessi il suo predicare e il suo stile di vita messo in pratica. Non diceva una cosa e faceva l’opposto.E’ stato in questa Città che egli combattè con la lingua e con il corpo contro i nemici dell’Islam. Non lottò contro i miscredenti per vendetta, ma si battè con loro per distruggere le radici della loro mancanza di fede finché la religione dell’Islam divenne loro e li riunì all’antica promessa della loro anima quando diede testimonianza alla domanda di Allah
E quando il Signore trasse, dai lombi dei figli di Adamo, tutti i loro discendenti e li fece testimoniare contro loro stessi [disse]: «Non sono il vostro Signore?» Risposero: « Sì, lo attestiamo» (7:172)
così poterono salvarsi dalle Fiamme dell’Inferno, e che la sua nazione fu protetta, libera di praticare in pace la propria religione- quale cura e amore più grande di questo!Perciò, caro lettore, quando raggiungi Medina, la Città del Profeta, emula il suo esempio e ricorda i giorni quando camminava per queste strade ad invitare la gente ad Allah. Ricorda, mentre cammini che qui è il luogo in cui i suoi piedi benedetti camminavano in umiltà, dispensando giustizia, cortesi e una certa conoscenza della Vita Eterna. Ricorda anche come Allah, il Potente, il Glorificato, lo esaltò, legandolo a Sè, creando come condizione di credo che quando si testimoniasse sulla Sua Unicità si aggiungesse che Muḥammad è il Suo Messaggero. Nel Giorno della Resurrezione, il Profeta, lode e pace su di lui, disse ai suoi Compagni che molta gente sarà presentata innanzi a lui dicendo: “Oh Muḥammad, Oh Muḥammad” e lui dirà ad Allah, “Oh Signore, sono i miei compagni.” Allah quindi chiederà, “Non sai quanto male hanno fatto dopo di te” e io dirò loro, “Fate che si allontanino da me.” Da questo si apprende che se qualcuno non segue il Profeta, lode e pace su di lui, si distanzierà da lui, ma spererai sempre nella Misericordia di Allah. Quando raggiungi la Moschea del Profeta, ricorda che è il secondo luogo più sacro dell’islam e che è stato il luogo scelto da Allah per il suo edificio. Entraci con la speranza e il timore. Mentre Owais Qarni (r.a.) aspettava alla porta della Moschea del Profeta, disse, “Questa è la tomba del Santo Profeta” e svenne. Non appena riprese conoscenza disse, “Portatemi via da qui, non sono degno di stare nel luogo in cui, il Profeta, lode e pace su di lui, è sepolto.”
Se fossi negligente nel seguire la Sacra Legge stabilita dal Profeta, lode e pace su di lui, al Comando di Allah, l’Onnipotente, non avrai garanzie che ti venga impedito di stare con lui, secondo la gravità della tua deviazione. Tuttavia, non si deve mai perdere la speranza che Allah non ti impedisca di essere tra coloro che stanno in sua compagnia dopo che Egli ti ha benedetto con la fede e ti ha fatto lasciare la tua casa seguendo il Suo Ordine, e in amore con il Profeta, lode e pace su di lui, con un desiderio ardente di essere vicino alla sua tomba.
La Tomba del Profeta, lode e pace su di lui
Quando giunge il momento benedetto per il pellegrino di visitare la tomba del Profeta, lode e pace su di lui, il pellegrino dovrebbe stare innanzi a lui come se vi trovaste davanti a lui quando era in vita. Ricordate la nobiltà di questo personaggio e allo stesso tempo reprimereste voi stessi dal toccarlo o dal baciarlo durante la sua missione qui sulla terra, non toccate, nè baciate la sua tomba, ma salutatelo come Allah ha comandato che lo salutaste e state innanzi a lui con profondo rispetto e amore, nella consapevolezza che Allah conosce i vostri pensieri più intimi e la vostra condizione. Siate consci che il Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, sa che voi siete là e riceve i vostri saluti perché Allah ha assegnato un angelo alla sua tomba che fa giungere a lui ogni saluto dei suoi discepoli. Il Profeta Muḥammad, lode e pace su di lui, disse ai suoi Compagni, “Gabriele, venne a me e disse, ‘Oh Muḥammad, in ogni momento in cui qualcuno della tua nazione chiede benedizioni per te, settantamila angeli lo benedicono e chiunque sia benedetto dagli angeli è uno tra la Gente del Giardino.’ Poi disse, “Più chiedete benedizioni per me, più otterrete nel Giardino.’ Disse anche loro, “Chiunque chieda ad Allah di benedirmi, Allah lo benedirà dieci volte e chiunque chieda ad Allah di benedirmi dieci volte, Allah lo benedirà cento volte e chiunque chieda ad Allah di benedirmi cento volte, Allah lo benedirà mille volte e chiunque chieda ad Allah di benedirmi mille volte, Allah impedirà al Fuoco di toccare il suo corpo.”
Oh Allah, cerco rifugio presso Te che potresti spogliare chi spera nei suoi favori, o che i suoi seguaci ritornino a lui disonorati.
Commenti
Questi dunque, caro lettore, sono le condizioni desiderate del cuore di ciascuno durante il pellegrinaggio e si avvicina adesso il tempo di far ritorno alla propria terra natìa. Nella partenza il cuore di ognuno si sente triste, impaurito e ansioso, poiché non si conosce se il pellegrinaggio sia stato accettato o meno.
Un’indicazione del fatto che il pellegrinaggio è stato accettato è se il cuore torna fortemente turbato verso le delusioni di questa vita mondana, delusioni che invadono e distraggono dall’adorazione di Allah negli aspetti principali della vita di ciascuno. Adesso si è consapevoli di queste trappole e il cuore trova riposo nel cercare la vicinanza di Allah.
Vedi anche:
Il pellegrinaggio di Laila e Majnun
Il Pellegrinaggio – Dal libro “Islam in focus” di Abu l-‘Ala al-Maududi