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Possa Allah Santificare il Suo Nobile Segreto

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Non ho altra forza che bussare alla Tua porta,
E se fossi mandato via, a quale porta dovrei bussare?
In pieno abbandono ripongo la mia fede in Te,
Levando le mie mani a Te, un mendicante che supplica.
Imam Shafi`i, Munajat

Era un Perfetto Conoscitore nella Presenza Divina. Era la Chiave alla Conoscenza Divina più inaccessibile.  Era un Vero Sapiente, decorato con le Luci degli Attributi Divini. Era sostenuto da una Fede Vera. Era un Guerriero nella via di Allah, Sublime ed Esaltato. Era la Voce per la Presenza Divina nel suo tempo. Era lo Sheikh degli Sheikh nel sapere Islamico. Era l’Autorità per le questioni più specifiche, più precise e più difficili in ogni area di conoscenza.

Era un Oceano di Sapere, un Vortice di Spiritualità, una Cascata di Rivelazioni, un Volcano di Amore Divino, un Uragano di Attrazione, un Arcobaleno degli Attributi Divini. Traboccava di sapere come il Nilo quando inonda. Era il Portatore del Segreto di Sul an adh-Dhikr, che nessuno aveva mai tenuto prima del suo tempo. Era il Maestro di Saggezza dell’inizio del ventesimo secolo e il suo Vivificatore. Era un genio nella scienza della legge Islamica, un mujtahid nel sapere della Giurisprudenza, ed un narratore di  hadith, le Narrazioni del Profeta image. Centinaia di studiosi erano soliti assistere ai suoi convegni. Era il mufti del suo tempo. Era anche uno dei più precisi calligrafi nel copiare il Corano.

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Era il consigliere del Sultano Abdul Hamid. Tenne la posizione di Sheikh ul-Islam, la più alta autorità religiosa nell’Impero Ottomano. Era rispettato persino dal governo del regime Turco al tempo di  Ataturk. Sheikh Sharafuddin (q) ed il suo deputato, Sheikh `Abdullah (q), erano i soli due Sheikh nell’intera repubblica secolare Turca stabilita da Ataturk, che avevano il permesso di portare il turbante. Altri furono imprigionati per aver indossato il copricapo del Profeta image. La pratica dell’Islam nelle sue forme esteriori era totalmente bandita.

Sheikh Sharafuddin era solito raggiungere uno stato di Visione in cui si rivestiva della Manifestazione della Maestà Divina (Tajalli-l-Jalal); in quel momento, nessuno poteva guardarlo negli occhi. Se qualcuno lo faceva, sveniva o si trovava potentemente attratto da lui. Per questo motivo, quando entrava in quello stato, si ricopriva gli occhi con un velo (burqa‘).

Era di carnagione chiara. Aveva gli occhi blu e la barba nera. In vecchiaia, la barba divenne bianchissima come cotone.

Nacque con gli occhi aperti ed un cuore aperto. Era un Sapiente, il cui volto brillava come un diamante il cui cuore era trasparente come un cristallo. Il Sufismo fu la sua casa, il suo nido, il suo cuore. L’Islam il suo corpo, la sua fede, il suo credo. La Realtà (haqiqat) era la sua via, il suo sentiero e il suo destino. La Presenza Divina era la sua grotta, il suo rifugio. La Spiritualità era suo vessillo. Era la Lingua del suo popolo, la gente del Daghestan.

Nacque a Kikunu, nel Distretto di Ganep, nello stato di Timurhansuru, nel Daghestan, il 3 di Dhul-Qi’da, un mercoledì, nel 1292 H./ il primo dicembre, 1875 DC. Sheikh Muḥammad al-Madani (q) era suo zio e suocero. Gli dette il potere dei sei ordini molto prima della sua morte, e gli lasciò in eredità tutti i suoi discepoli, mentre era ancora in vita. Sheikh Muḥammad al-Madani (q) era solito accettare l’opinione di Sayyidina Sharafuddin (q) in tutte le questioni.

Era nato in un tempo molto difficile; un tempo in cui la religione era bandita e la spiritualità sembrava scomparsa. Malgrado ciò, sua madre disse, “Mentre partorivo egli parlava, recitando la ilaha illallah, e tutte le volte che lo allattavo, diceva Allah, Allah.” Era così famoso per i suoi miracoli durante la sua infanzia, che ogni donna veniva a vederlo recitare Allah, Allah mentre lo allattava. L’indice della sua mano destra era sempre teso, nella posizione dell’affermazione dell’Unità Divina. Dall’infanzia poteva udire gli alberi fare dhikr, le pietre fare dhikr, gli animali fare dhikr, gli uccelli fare dhikr, le montagne fare dhikr.

Era stato allevato molto bene dai suoi genitori, ed era sotto la costante supervisione di suo zio. Il suo  ordine era sempre accettato. Era sempre in ritiro.

Cominciò a partecipare alle riunioni di Sayyidina Abu Aḥmad as-Sughuri all’età di sei o sette anni. Era molto intelligente e immediatamente in grado di afferrare gli insegnamenti Sufi che Abu Aḥmad as-Sughuri gli inviava dalla Presenza Divina.

A sette anni, disse alla madre, “Dammi il vitello neonato di quella mucca quando nascerà.” Lei disse, “Se è femmina, la terrò io, e se è maschio lo darò a te.” Egli disse, “Non ti preoccupare madre, poiché il vitello sarà un maschio.” Lei disse “Come puoi saperlo?” Egli disse, “Posso vedere ciò che porta in grembo” Un’ora dopo, la mucca partorì un vitello maschio. Prese il vitellino e lo vendette e comprò una pecora maschio e una femmina con l’intenzione di donarle a Sheikh Abu Aḥmad as-Sughuri. Sulla strada per giungere allo Sheikh, le due pecore fuggirono. Proseguì verso la casa dello Sheikh, e si sedette vicino a lui, un po’ triste, perché le pecore erano state perse. Lo Sheikh gli chiese, “Qual’è il problema?” Egli disse, “Avevo due pecore e te le stavo portando, ma sono fuggite.” Un po’ di tempo dopo un apparve un pastore e disse, “Ho trovato queste due pecore trai miei agnelli.” Erano le due pecore che gli erano sfuggite.

Quando era giovane, andava con gli amici a raccogliere legna. Non staccava i rami dagli alberi come i suoi amici, ma raccoglieva i rami secchi da terra. Questo faceva incollerire suo padre. Andò da Sheikh Abu Aḥmad as-Sughuri (q) e si lamentò del fatto che il ragazzo raccoglieva soltanto rami secchi e inutili. Sheikh Abu Aḥmad as-Sughuri gli disse, “perché non gli chiedi perché faccia ciò?” Il giovane Sharafuddin disse, “Come posso tagliare un albero verde mentre recita lo dhikr  la ilaha illallah? Preferisco raccogliere i rametti secchi, per non bruciare i rami che fanno lo dhikr.”

Lasciò il Daghestan come risultato delle incessanti incursioni dei militari russi contro i villaggi del suo distretto. Si trasferì con la sua famiglia e la famiglia della sorella in Turchia. Attraversarono quei territori a piedi per cinque mesi nelle profondità della stagione invernale. Camminavano di notte e si nascondevano di giorno. Andarono prima a Bursa, poi si spostarono a Yalova nel mare delle Marmore, a 150 km. da Istanbul. Qui si stabilì con la sua famiglia ed i parenti nel villaggio di Rashadiya, dove suo zio un paio di anni prima aveva portato l’ordine Naqshbandi dal Daghestan alla Turchia.

Nel Daghestan era stato educato da Sheikh Abu Aḥmad as-Sughuri (q), che gli dette l’ordine Naqshbandi quando era molto giovane. A Rashadiya, in Turchia, venne poi educato da Sayyidina Muḥammad al-Madani (q), suo zio e futuro suocero, che lo aiutò a fondare una madrasah e a costruire la prima moschea e la khaniqah. Suo zio dava il benvenuto a tutti gli immigranti che sfuggivano dalla tirannia dello spietato imperialismo russo. In più, molti studenti venivano alla scuola di suo zio da ogni parte della Turchia. Costruivano rapidamente case nuove a Rashadiya e nell’area compresa tra Bursa e Yalova.

Oltre alla Naqshbandiya, suo zio era collegato al cinque altre tariqat: Qadiri, Rufa`i, Shadhili, Chishti e Khalwati. Divenne un Maestro di tutti e sei gli ordini a soli 27 anni.

Divenne ampiamente rispettato a Rashadiya, in particolare dopo il suo matrimonio con la figlia di Sheikh Muḥammad al-Madani. Era noto come una persona piena di poteri miracolosi tra la sua gente, e le storie delle sue meraviglie si diffusero in tutta la Turchia. Inoltre era rinomato per la sua conoscenza anche per quanto riguarda l’aspetto esteriore della religione che molti grandi sapienti venivano ad ascoltare i suoi discorsi.

Si era sottoposto a molti ritiri mentre era nel Daghestan, il più lungo era durato tre anni. Nelle montagne della  Rashadiya si sottopose a ritiri che durarono fino a sei mesi, seguendo l’ordine di Sheikh Abu Muḥammad al-Madani. Era sempre in uno stato di ritiro nella folla.

Un giorno, durante un ritiro di sei mesi, mentre stava in piedi, sul punto di prostrarsi, trovò un grande serpente nel posto in cui si doveva prostrare pronto a mordere. Disse a se stesso, “Non temo niente, tranne Allah,” e pose la sua testa in basso, direttamente sulla testa di quel serpente. Immediatamente il serpente scomparve.

Durante quel ritiro, molti Stati dell’Amore Divino apparvero in lui. Non appena fece ritorno da quel ritiro, il suo Sheikh lo incaricò di guidare le persone e dette ogni responsabilità di dirigere e  condurre la gente a Sheikh Sharafuddin.

Sheikh Abu Muḥammad (q) era solito sedersi alle riunioni del suo genero come suo discepolo. Fu il primo Sheikh a diventare discepolo di un suo discepolo. Per obbedienza alla pressione del proprio Sheikh, egli sedeva sulla sedia più alta, Sheikh Sharafuddin (q) sarebbe stato colui che dispensava l’insegnamento della Catena D’Oro anche al cospetto del proprio Sheikh.

Sheikh Sharafuddin (q) era sostenuto spiritualmente dal potere di Sayyidina Sheikh Jamaluddin al-Ghumuqi al-Husayni (q) e da Sayyidina Sheikh Abu Aḥmad as-Sughuri (q), suo Sheikh nel Daghestan. Ottenne lo stato di Amore Puro per Dio. In questo stato si sentiva con il corpo in fiamme, pieno dell’Amore per la Presenza Divina, e doveva uscire dal suo ritiro, spogliarsi completamente, e immergersi nell’acqua gelata del fiume d’inverno. Ogni qualvolta accadeva ciò, tutti i paesani potevano udire il rumore dell’evaporazione che proveniva dal fiume, come il suono dell’acciaio rovente, imbevuto nell’acqua. Vi sono ancora discepoli molto anziani di Sheikh Sharafuddin ancora vivi oggi nel 1994 che ricordano il suono dell’acqua che sibila ed evapora a centinaia di miglia di distanza.

Sheikh Sharafuddin era eredi spirituale del Profeta image. Tramite questa connessione spirituale, egli raggiunse lo stato di perfezione. Era un discendente della famiglia di Miqdad ibn al-Aswad (r), uno dei più grandi Compagni del Profeta image, che venne lasciato a rappresentarlo tutte le volte che il Profeta image abbandonava Medina. Riportò 42 narrazioni profetiche, tra cui questo:

Il Messaggero di Dio disse: “Nel giorno della resurrezione il sole si avvicinerà agli esseri creati, fino ad essere ad un miglio da essi, e l’umanità suderà secondo quel che ha fatto, il sudore raggiungerà le anche di alcuni, le ginocchia di altri, la vita di altri, mentre altri avranno la bocca coperta dal proprio sudore,” e il Messaggero di Dio puntò la sua mano alla sua bocca.” (Muslim)

Sheikh Sharafuddin (q) aveva il Marchio della Mano del Profeta image sulla sua spalla. Questo marchio di nascita che ereditò dal suo antenato Miqdad ibn al-Aswad, al posto dove il Profeta image aveva messo la sua mano e aveva fatto un du’a per lui e i suoi discendenti. Quel marchio sulla spalla di Sayiddina Sheikh Sharafuddin emetteva continuamente luce, proprio come il brillare del suo volto. Ricevette un segreto dal Profeta image: la capacità di vedere dietro le spalle chiaramente come se vedesse davanti a sè.

Suo zio, Sheikh Muḥammad al-Madani, impartì su di lui il Khilafat (la successione) dell’Ordine, e il comando del suo villaggio. Ampliò il villaggio per accogliere più emigranti, allargò le strade, e portò acqua alla città. Era solito dare il benvenuto ad ogni emigrante proveniente dalla Russia, offrendo loro tutto ciò di cui avevano bisogno riguardo cibo e riparo e non chiedendo niente in cambio. Da ciò risultò che la gente del Daghestan trovarono una nuova casa al posto delle loro case lasciate in Russia, e trovarono felicità e pace in una nuova terra. Gli emigranti erano molto felici della compagnia di uno Sheikh vivente che portava l’Insegnamento che era prosperato nel Daghestan, così come aveva fatto nell’Asia Centrale centinaia di anni prima. Con lui nel loro villaggio, benedetto dalla sua presenza con la ricompensa divina che sgorgava dalla sua presenza, trovarono l’amore e la felicità che avevano perso sotto la tirannia dei soldati russi.

Dai suoi Detti

Sul Sultan adh-Dhikr (Dhikr del Cuore)

Egli disse, riguardo allo Stato dello Dhikr del Cuore:
“Chiunque entri in quella Stazione proverà e raggiungerà l’Essenza del Nome di Allah. È il Sultano di tutti i Nomi, perché comprende tutti i significati e ad esso tornano tutti gli Attributi. È come la parola per tutti questi Attributi ed è per questo che è chiamato, Ism al-Jalala, il Nome Più Maestoso, perché Egli è Il Più Elevato e Glorificato e il Più Grande.”

“E’ impossibile attraverso la comprensione mentale raccogliere il frutto di questi segreti. Il corpo umano non può inglobare le Realtà del Significato di Dio. E’ impossibile per i corpi umani raggiungere il Regno Celato dell’Uno Unico. Per la Gente dell’Essenza, vi è solo meraviglia e sbalordimento; una volta entrati in queste Stazioni del Sapere Celato, sono persi, vagano. E che dire della Gente degli Attributi, possiedono qualità talmente elevate che in ognuno di loro appare un attributo di Allah, rivestendoli e decorandoli? Non possono essere decorati dall’Essenza del Nome che comprende tutti i Nomi, se non entrando nei Segreti Celati di tutti e novantanove gli Attributi. In quel momento sarà loro consentito di raggiungere uno stato di Svelamento della Luce del Nome che abbraccia tutti i Nomi e gli Attributi, il nome Allah.”
“Se il cercatore continua a fare lo Dhikr con il Nome Più Glorificato Allah, comincerà a camminare nei livelli di questo Dhikr,  che sono sette. Ogni cercatore che continua a fare lo Dhikr di Allah silenziosamente, da 5,000 a 48,000 volte al giorno, raggiungerà uno stato di perfezione in cui diverrà impeccabile nello Dhikr. In quel momento troverà che il suo cuore recita il nome di Allah, Allah senza bisogno di muovere la lingua. Costruirà il suo potere interiore, bruciando tutta la sporcizia che c’è dentro, perché il Fuoco dello Dhikr non lascia dietro alcuna impurità. Non sarà lasciato niente, tranne i gioielli scintillanti del potere di questa spiritualità.”
“Come lo dhikr entra e si rafforza nel suo cuore, egli ascenderà fino a raggiungere lo stato in cui percepirà lo dhikr di ogni cosa nel creato. Ascolterà ogni cosa che recita lo Dhikr con lui nel modo in cui Allah ha destinato per essa. Ode ogni creatura di Allah, che possiede un proprio tono e una melodia distinta da ogni altra. L’ascoltare una, non esclude il fatto di ascoltarne un’altra, ma le ode simultaneamente e distintamente ed è in grado di differenziare ogni tipo diverso di dhikr.”
“Come il cercatore passa attraverso questo stato, aumentando sempre più nello Dhikr, vedrà che tutti coloro che sono stati creati da Allah recitano lo stesso Dhikr come lui. In quel momento si renderà conto di aver raggiunto la Perfetta Unica Unicità. Ogni cosa recita lo stesso dhikr e utilizza la stessa parola. Ogni sorta di differenza sarà cancellata dalla sua visione, e vedrà ognuno insieme a lui allo stesso livello con lo stesso Dhikr. Questo è lo Stato di Unificazione di Ognuno nell’Uno. Qui egli sradicherà completamente ogni forma di Shirk celato e tutta la creazione apparirà come Una nell’Uno. Questo è il primo dei sette passi in questo viaggio.”
“Dallo stato di Unificazione egli si sposterà nello Stato dell’Essenza di Unificazione, in cui tutto l’Esistente sarà Annullato, e l’Unicità di  Allah Solo apparirà.”
“Poi viaggerà allo stato Primordiale di Semplicità Perfetta, dove sarà in grado di apparire in ogni immagine.”
“Da là, si sposterà nello Stato delle Chiavi dei Segreti, noto come lo Stato dei Nomi, in cui gli archetipi delle creazioni sono fatti per apparire dal Celato al mondo della manifestazione. Questo lo farà nuotare nell’orbita dei Nomi e Attributi e ne conoscerà tutta la Conoscenza Nascosta.”
“Poi viaggerà nello Stato del Celato del Celato, l’Essenza di tutto ciò che è Celato. E conoscerà tutto quel che è Celato attraverso l’Unica Unicità dell’Essenza. Vedrà tutto il suo potere e ogni sua forma.”
“Da là, viaggerà verso lo Stato delle Realtà Perfette dell’Essenza dei Nomi e Azioni. Apparirà in tutte queste, nei loro atomi e nella loro totalità. Sarà rivestito con il Nome Più Glorificato e sarà glorificato, con l’incoronazione dello stato di Grandezza.”
“Poi viaggiò verso lo Stato dell’Origine di Allah (munazala) dal suo Stato Glorificato agli Stati del Paradiso Terrestre. Egli arriva a questo Stato, il più vicino alla Stazione Terrestre, al di là del quale il Recitatore dello Dhikr non possiede alcuno stato da raggiungere attraverso la propria recitazione. L’alba giunge al suo sè interiore e il Sole della Perfezione appare attraverso sè stesso e nel suo corpo, come è apparso attraverso lo dhikr, nel suo cuore e nel suo spirito. Come risultato di ciò, quando il Sole della Perfezione appare nel suo corpo e nei suoi arti, egli si troverà nello stato menzionato dalla Narrazione Profetica, “Allah sarà gli Orecchi con cui egli ode, gli Occhi con cui vede, la Lingua con cui egli parla, la Mano con cui egli afferra, il Piede con cui cammina.” Poi troverà sè stesso e dichiarerà a sè stesso, ‘Sono impotente e debole..poiché in quel momento comprende il Potere DIvino.”
Ogni volta che veniva consultato se egli diceva “Fa’ come vuoi,” quella persona non aveva successo. Ma quando diceva, “Fa’ in questo modo,” allora la persona aveva successo.
Si diceva di lui che non amasse affatto parlare di ciò che è passato. Non accettava mai alcuna maldicenza e  che bandisse i maldicenti dalle sue riunioni.
Si riporta che tutte le volte che le persone partecipavano alle sue riunioni, l’amore per il mondo scompariva dai loro cuori.
Era solito dire, “Non vi sedete mai senza recitare o fare dhikr, perché la morte vi segue.”
Egli disse, “Il momento più felice per un essere umano è quando muore, perché quando muore i peccati muoiono con lui.”
Egli disse, “Ogni cercatore che non si abitui e si alleni a digiunare durante il giorno e a svegliarsi di notte e a servire i suoi fratelli, non otterrà alcun bene in questa Via.”

La Rivelazione di Shah Naqshband riguardo a  Sheikh Sharafuddin

Il suo successore, il nostro GrandSheikh, Sheikh `Abdullah ad-Daghestani (q), riportava ciò durante una delle sue riunioni:

“Una volta, durante i miei ritiri, Sheikh Sharafuddin venne da me e mi parlò delle grandezze e delle specialità di Shah Naqshband. Lo lodò e raccontò il modo in cui Shah Naqshband avrebbe interceduto nel Giorno del Giudizio. Egli disse, ‘Se qualcuno osservava gli occhi di Shah Naqshband, li avrebbe visti ruotare, il bianco nel nero e il nero nel bianco. Mirava di mettere da parte il proprio potere spirituale per il Giorno del Giudizio e di non utilizzarlo in questa vita.

“‘Nel Giorno del Giudizio egli emetterà luce dal suo occhio destro che uscirà e ritornerà indietro nell’occhio sinistro, accerchiando in questo processo un ampio numero di persone radunate. Chiunque venga abbracciato da questa luce, sarà al riparo dall’Inferno e entrerà in Paradiso. Riempirà quattro Paradisi grazie a questa Intercessione.’

“Mentre egli descriveva questo evento grandioso, ebbi una visione portentosa, in cui ero testimone del Giorno del Giudizio e vedevo Shah Naqshband emettere la luce della sua visione, e salvare le persone. Mentre osservavo quella visione, provai un grande amore per Shah Naqshband, e corsi da lui a baciargli le mani. Poi questa visione terminò e il mio Sheikh se ne andò. Continuai il mio ritiro per quell giorno facendo Dhikr e leggendo il Corano e pregando. Di notte, dopo che avevo recitato la ‘Isha, mi sopravvenne uno stato di Abnegazione che mi portò ad una visione. Vidi Shah Naqshband entrare nella mia stanza. Egli mi disse, ‘Figlio mio, vieni con me.’ Allora il mio spirito lasciò il mio corpo e vidi il mio corpo immobile sotto di me. Accompagnavo Shah Naqshband.

“Viaggiammo attraverso lo spazio e il tempo, non con il potere di osservare e raggiungere il luogo visto, ma usando il potere in cui pensi ad un luogo e lo raggiungi. Per tre notti e quattro giorni continuammo a viaggiare in questo modo.

“Era mia abitudine in ritiro, quando desideravo avere il mio cibo quotidiano e da bere, bussare sul pavimento della mia stanza. Ascoltando il bussare dal sottoscala, mia moglie, mi portava il cibo. Il primo giorno, non udì alcun bussare. Nemmeno il secondo girono non udì niente. Alla fine era così preoccupata che aprì la porta e mi trovò sdraiato immobile. Andò da Sheikh Sharafuddin e disse, ‘Vieni a vedere tuo figlio. Sembra morto.’ Egli le disse, ‘Non è morto. Torna a casa e non parlarne con nessuno. Tornerà.’

“Dopo tre giorni e quattro notti di viaggio con quel potere straordinario, Shah Naqshband si fermò. Egli disse, ‘Sai chi sta per apparire all’orizzonte?’ Certamente, lo sapevo, ma per rispetto al Maestro dissi, ‘Oh mio Maestro, tu sai meglio.’ Poi come la persona si avvicinava sempre più egli disse, ‘Ora riconosci questa persona?’ Dissi, ancora per rispetto, ‘Tu sai meglio di me, Oh mio Sheikh,’ pur vedendo che si trattava del mio Sheikh. Egli disse, ‘Questi è il tuo Sheikh, Sheikh Sharafuddin.

“‘Sai quale creatura si trova alle sue spalle?’ indicando un enorme creatura più grande della montagna più alta della terra, che tirava con una corda. Pieno di rispetto dissi di nuovo, ‘Tu sai di più, Oh mio Sheikh.’ Egli disse, ‘Quello è Satana, e il tuo Sheikh è autorizzato come mai nessuno è stato prima di lui. poiché ogni santo è autorizzato in una specialità, perciò il tuo Sheikh è autorizzato. La sua specialità è che tutte le notti e tutti i giorni, per conto di ogni persona che ha commesso peccato, a causa dell’influenza di Satana, il tuo Sheikh è autorizzato a ripulire questa gente dai loro peccati, rinviando questi peccati indietro a Satana, e per presentare tutte queste persone al Profeta image pulite. Poi con il suo potere spirituale, egli eleva i loro cuori, preparandoli per la salvezza, per essere all’ interno del cerchio di luce che si diffonderà nel Giorno Giudizio. Riempirò quattro Paradisi grazie a questi mezzi. Questi mezzi sono la specialità di Sheikh Sharafuddin. In più, coloro che sono rimasti fuori da questi quattro Paradisi entreranno per Intercessione di Sheikh Sharafuddin, con il permesso del Profeta image che ha ricevtuo il potere da Allah Onnipotente. Questa è la grandiosa autorità che è stata conferita a Sheikh Sharafuddin. Dato che incatena il collo di Satana, egli limita l’influenza dei peccati su questa terra.’

“Poi egli disse, ‘Oh figlio mio, stai coltivando l’amore che c’è nel tuo cuore. Proprio come la pompa che può irrigare solo un campo, ma non due, l’amore che cresce per il tuo Sheikh, deve essere per il tuo Sheikh. Se lo dividi tra due Sheikh, può essere inadeguato, proprio come la pompa che non è in grado di irrigare adeguatamente due campi. Non dare al tuo cuore la libertà di andare qui e là. Questo amore tuo mi raggiungerà attraverso la Catena D’Oro e arriverà fino al Profeta image. Non dividerlo tra noi due. Ciò che il tuo Sheikh sta facendo per la Nazione di Muḥammad, per l’umanità, nessun altro santo era stato autorizzato a farlo prima di lui.’

“Quindi Shah Naqshband mi riportò indietro, viaggiando ancora in quel modo portentoso, per quattro giorni e tre notti. Tornai nuovamente nel mio corpo. Seniti la mia anima entrare nel corpo, mentre la vedevo entrare poco a poco, cellula dopo cellula, comprendendo nel vedere ciò, il compito di ogni cellula. Poi la visione cessò e bussai, perché mia moglie mi portasse cibo e te, per dare energia al mio corpo. Questa era la rivelazione di Shah Naqshband riguardante il mio Shaykh, Sheikh Sharafuddin.”

Uno dei discepoli di Sheikh Sharafuddin, che ha 120 anni e vive a Bursa, Eskici Ali Usta, riportava,
“Il mio Sheikh era uno Sheikh fenomenale. Una volta quando ero giovane, ero ad Istanbul, e avevo preso iniziazione all’ordine da Sheikh Sharafuddin. Incontrai un mio amico del Daghestan, ma era ostinato e non credeva nel Sufismo. Pensai che parlando con lui, avrei addolcito il suo cuore, dicendoli dei poteri miracolosi del mio Sheikh. Invece, fu in grado di convincermi e di cambiare il mio credo. Misi i miei grani del tasbih a terra e smisi di fare dhikr. Quasi subito, venni sopraffatto dai miei desideri e commisi due volte dei gravi peccati.

“Dopo una settimana, andai a Sirkici e vidi lo Sheikh per strada. Anche lui si stava dirigendo in quel distretto, sulla strada verso Rashadiya. Quando lo vidi giungere da una parte, corsi dall’altro lato per evitarlo. Una volta giunto all’altra strada, sentii il tocco di una mano sulla spalla e lo Sheikh si rivolse a me, ‘Dove stai andando  Oh Ali?’ Ritornai con lui sulla strada pensando, ‘Non posso più nascondermi dallo Sheikh e lo Sheikh non può più portarmi indietro.”

“Proseguimmo fino ad incontrare un signore chiamato  useyyin Effendi. Lo Sheikh mi disse, ‘Quando sei giunto a me la prima volta, ti ho guardato e ho visto in te un cattivo carattere. Tutti hanno un buon carattere mischiato ad uno cattivo. Quando hai fatto iniziazione tutte le azioni cattive fatte in precedenza, io le ho mutate in buone azioni. Tranne due, il desiderio sessuale e la rabbia. La scorsa settimana abbiamo rimosso da te queste due caratteristiche negative, il desiderio e la rabbia.’ Quando menzionò queste due cose, seppi che era seduto con me ad osservare il mio desiderio sessuale e la mia rabbia, e cominciai a piangere senza smettere. E mentre piangevo, Sheikh Sharafuddin cominciò a parlare con questa persona Huseyyin in una lingua mai udita prima, pur essendo del Daghestan e conoscevo ogni lingua della mia area. Più tardi scoprii che Sheikh Sharafuddin stava parlando in siriano, una lingua rarissima.

“Dopo due ore di pianto, egli disse, ‘Basta piangere! Allah ti ha perdonato e il Profeta image anche.’ Dissi, ‘Oh mio Sheikh, mi hai davvero perdonato ? E il Profeta image mi ha perdonato? Allah mi ha perdonato? E gli Sheikh dagli occhi aperti mi hanno perdonato? Pensavo di far qualcosa da me, ma adesso ho scoperto che tutti voi mi state osservando.’ Egli disse, ‘Oh figlio mio, siamo servitori alla porta del Profeta image e alla porta di Allah. Tutto quel che chiediamo di loro, essi la accettano come se fossimo al loro cospetto e noi siamo Uno.’ Dissi, ‘Come buon gesto da parte mia, dato che sono stato perdonato, qual’è il modo appropriato per ringraziare Allah e per onorare voi e il Profeta image? Celebrando mawlid (il compleanno del Profeta image), o donando un agnello, o facendo la carità?’ Egli disse, ‘Ciò che vogliamo da te è soltanto questo: che mantieni lo dhikr costante dell’Ordine Naqshbandi Order.’ Questo è ciò che mi accadde personalmente con Sheikh Sharafuddin.”

Uno degli amici d Eskici Ali Usta che era emigrato con lui dal Daghestan ricevette una lettera, mentre era sempre in Daghestan, da Sheikh Sharafuddin che diceva, “Lascia il Daghestan. Non vi è più spiritualità là. Non è più sotto la Protezione Divina perché c’è troppa tirannia. Vieni qui in Turchia, a Rashadiya.” Quell’uomo prese la lettera di Sheikh Sharafuddin e la mise da una parte, ignorandola e pensando, “Come posso abbandonare la mia proprietà e tutto ciò che possiedo qui?” Presto i russi occuparono la sua città e lo espropriarono di ogni cose. Allora si ricordò della lettera che lo Sheikh gli aveva inviato. Alla fine riuscì a fuggire in Turchia e a Rashadiya. Perse la sua famiglia e la sua proprietà come risultato della sua esitazione e del ritardo.

Una volta Sheikh Sharafuddin giunse ad Istanbul e stava all’ Hotel Massarat. Gli venne chiesto da una persona chiamata Sheikh Zia, “Come morirai?” Egli disse, “Per te è una domanda importante, come morirò?” Egli disse, “Mi è giunto nel cuore di farti questa domanda.” Egli disse, “Morirò quando avremo un’invasione dall’Armenia, e vi sarà una dura oppressione a quel tempo.” Quindi Sheikh Zia quella notte fece le abluzione e recitò due rakcats e chiese ad Allah, “Oh Allah, allontana questa difficoltà da noi, l’invasione degli armeni, e preserva il nostro amato Sheikh.” Il giorno dopo Sheikh Sharafuddin (q) gli disse, “Oh Sheikh Zia, che cos’hai fatto tutta la notte, hai pregato? La tua preghiera è stata accolta. Questa difficoltà mi è stata risparmiata, ma tu soffirai al mio posto e morirai da martire.” Otto anni dopo questo avvenimento nell’hotel, gli armeni e i greci entrarono a a Rashadiya. A Zia Effendi fu sparato, e la predizione di Sheikh Sharafuddin si avverò.

Yusuf Effendi, un uomo che nel 1994 aveva 100 anni di età, raccontò la seguente storia:

“Una volta Sheikh Sharafuddin era in prigione ad Eskisehir, ed io ero a guardia. In questa prigione vi era incarcerate un’altra grande personalità, il famoso Sheikh Sa`id Nursi. Sheikh Sharafuddin era in prigione con il suo khalif, Sheikh `Abdullah, e con altri discepoli. Quando Said Nursi venne a sapere che Sheikh Sharafuddin era rinchiuso nella stessa prigione, mandò i suoi discepoli a chiedergli se avesse bisogno di qualcosa e ad offrirli il suo aiuto. Sheikh Sharafuddin replicò, ‘Grazie, ma non abbiamo niente e non abbiamo bisogno di niente.'”

“I discepoli di Sacid Nursi continuarono ad andare da Shaykh Sharafuddin, chiedendogli se avesse bisogno di qualcosa. Egli rispondeva sempre di no. Un giorno Sheikh Sharafuddin disse ai discepoli di Sacid Nursi di chiedere al loro Sheikh, ‘perché siamo qui?’ I discepoli di Sacid Nursi andarono ad interrogarlo. Egli rispose, ‘Siamo qui per raggiungere la stazione di Sayyidina Yasuf, la Stazione della Scelta Silente.’ Una volta posta questa domanda e dopo che ricevette la risposta di Sheikh Sa`id Nursi, la discussione terminò.”

“Questo scambio mi rese perplesso e cominciai a riflettere profondamente. Poi chiesi allo Sheikh, ‘Qual’è il tuo segreto del fatto di essere qui?’ Finalmente, data la mia insistenza, Sheikh Sharafuddin replicò, ‘Sono stato mandato qui a portare i segreti di molte persone, queste persone che sono state incarcerate senza motivo. Sono a sostenere questa gente. Allah mi ha inviato di qui, perché siete tutti qui riuniti, ed è difficile riunirvi tutti. Sono qui per salutarvi, perché presto abbandoneremo questo mondo. Vi invieremo i vostri segreti. Per noi, non c’è prigione, siamo sempre al Cospetto Divino e non siamo mai stati toccati dal fatto dal fatto di essere chiusi dietro le sbarre. Tutti voi, dopo un po’ ve ne andrete, ma vi rincontrerete di nuovo, quando una persona importante per voi sta per morire, la incontrerete quindi dopo.’ I discepoli di Sa`id Nursi udirono ciò, così come gli altri prigionieri e i carcerati che stavano tutti intenti ad ascoltare.”

La Sua Morte

Dopo tre mesi circa, egli venne rilasciato. Disse a Sheikh `Abdullah, “Morirò presto, perché ho sprecato troppo potere nell’estrarre i segreti della Surat al-An`am.” Scrisse le sue volontà per lui, assegnando, a Sheikh `Abdullah la successione sul Trono della Guida.

Tre giorni prima che morisse chiamò il Sultan ul-Awliya Mawlana Sheikh `Abdullah al-Faiz ad-Daghestani (q) e qualcuno dei suoi altri discepoli, e disse, “Per tre mesi mi sono immerse nell’Oceano della Surat al-An`am per sottrarre da uno dei suoi versi i nomi di tutti i santi dell’Ordine Naqshbandi, che sono 7007. Alhamdulillah, sono stato in grado di ottenere i loro nomi con tutti i loro titoli e li ho annotati nel mio libro di appunti privato, che consegno al mio successore, Sheikh `Abdullah. Contiene i nomi di tutti i gruppi differentidi santi che saranno presenti  al tempo di Mahdi .”

Il giorno dopo chiamò il suo khalif, Sheikh `Abdullah ad-Daghestani e disse, “Oh figlio mio questa è la mia volontà. Morirò tra due giorni. Su ordine del Profeta sall Muḥammad(s), ti assegno come mio successore nell’ordine Naqshbandi, insieme con gli altri cinque ordini che ho ricevuto da mio zio. Tutti i segreti che mi sono stati dati e tutti i poteri che mi sono stati investiti dai miei predecessori nell’ordine Naqshbandi e degli altri cinque ordini, le conferisco a te. Tutti i discepoli a cui darai iniziazione per l’ordine Naqshbandi, avranno l’iniziazione anche per gli altri cinque ordini e per ricevere anche i loro segreti. Presto vi sarà un apertura per lasciare la Turchia e per spostarsi verso Damasco (Sham ash-Sharif) [che a quel tempo era difficile da raggiungere per il continuo combattere].”

Sheikh `Abdullah disse, “Mi dette le sue volontà e cercai di nasconderle allo stesso modo in cui volevo nascondere me stesso.”

Morì il 27 di Jumada al-Awwal, di domenica, il1355 H./1936 DC a Rashadiya. Fu sepolto al cimitero di Rashadiya, in cima ad una collina. Ancor oggi la sua moschea e la zawiya sono ancora aperte, e molte persone vanno là a visitarla e ad ottenere le sue benedizioni e a prendere la barakah. Anche i grani che usava Sheikh Sharafuddin per condurre la Khatm-i-Khwajagan (lo Dhikr dei Maestri) sono ancora lì, appesi al muro.

Il nostro grandsheikh, Sheikh `Abdullah (q), il khalif e successore di Sayiddina Sheikh Sharafuddin (q), disse, “Quando la notizia della sua morte si divulgò, tutti vennero a casa sua per ricevere le sue benedizioni e la sua barakah. Anche Ataturk, il presidente della nuova Repubblica Turca inviò una delegazione per rispetto. Lavammo il suo corpo. Quando lo stendemmo per lavarlo, mosse le sue mani verso la sua coscia per raccogliere l’acqua che scivolava da lui, mentre lo lavavamo, perché tutti i suoi discepoli potessero venire a bere dall’acqua di questo lavaggio rituale. Quando ogni discepolo era passato a bere, riportò la mano alla posizione originale. Questo fu un miracolo dal suo oceano di miracoli, e avvenne dopo la sua morte.”

“Quando lo seppellimmo il giorno seguente, vi erano più di trecentomila persone al suo funerale e la città non riusciva ad accogliere questa folla di gente. Venivano da Yalova, Bursa e da Istanbul. Era una folla enorme, una massa grande di gente addolorata. Gli uomini piangevano, le donne gemevano e anche i bambini piangevano. Possa Allah Onnipotente innalzi i suoi santi in ogni secolo.”

Uno dei suoi discepoli, Yusuf Effendi disse, “E’ vero che non ci ritroviamo mai nello stesso luogo con tutti i suoi discepoli –erano troppi – ma nel momento della sua morte, tutte le città: Bursa, Adapazar, Yalova, Istanbul, Eskisehir, Orhanghazi, Izmir, che seppero del suo trapasso e tutti i cittadini di queste città erano riuniti a recitare la sua preghiera funeraria.”

Sheikh Sharafuddin (q) scrisse molti libri, ma andarono tutti perduti durante la Guerra dei Balcani. Tuttavia, molti manoscritti restarono con la sua famiglia e contenevano i segreti dell’ordine Naqshbandi . I discepoli vanno da loro a leggere questi libri.

Consegnò il suo segreto al suo successore, il Sultan al-Awliya, Mawlana wa Sayyidina Shaykh `Abdullah al-Faiz ad-Daghestani (q).