Il cane e l’asino

calligrafia

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Un uomo che aveva trovato il modo di capire il significato dei suoni emessi dagli animali, un giorno stava camminando per le strade di un villaggio.
Vide un asino che aveva appena finito di ragliare e, accanto a lui, un cane che abbaiava con accanimento.
Avvicinandosi, colse il significato della loro conversazione.
“Quanto mi seccano tutte le tue chiacchiere sull’erba e sui pascoli, quando invece vorrei sentir parlare di conigli e di ossa!”, si lamentava il cane.
Il nostro uomo non riuscì a trattenersi: “Eppure”, obiettò, “esiste un nesso tra le due cose: la funzione del fieno è paragonabile a quella della carne”.
I due animali si allearono subito contro di lui. Mentre il cane abbaiava ferocemente per coprire le sue parole, l’asino, con un bei calcio sferrato con le zampe posteriori, lo stese a terra, privo di sensi.
Poi ripresero la loro discussione.

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Questa storia, che ricorda un racconto di Rumi, è una favola tratta dalla celebre raccolta di Majnun Qalandar. Majnun vagabondò per quarant’anni, nel corso del XIII secolo, raccontando storie – insegnamento sulle piazze dei mercati.
Alcuni asserivano che era completamente pazzo (è ciò che significa il suo nome, Majnun); altri, invece, che era uno dei ‘trasformati’, coloro che hanno sviluppato la percezione della relazione esistente tra i vari elementi che l’uomo ordinario considera separati.