L’idiota, il saggio e la brocca
Si può dire che l’uomo ordinario è un idiota: egli interpreta sempre erroneamente ciò che gli accade, ciò che fa, o ciò che è causato dagli altri. E lo fa in un modo talmente plausibile che, sia per lui sia per suoi simili, interi aspetti della vita e del pensiero sembrano logici e veri-
Un giorno, un idiota di questo tipo fu mandato da un saggio a prendere del vino. A tale scopo gli era stata affidata una brocca.
Strada facendo, per sua disattenzione, l’idiota ruppe la brocca urtando contro una roccia.
Quando varcò la soglia della casa del saggio, gli porse il manico della brocca dicendo:
‘Il tal del tali ti aveva mandato questa brocca, ma un’orribile pietra me l’ha rubata”.
Divertito e desideroso di mettere la sua coerenza alla prova, il saggio gli chiese:
“Visto che la brocca è stata rubata, perché mi hai portato il manico?”.
“Non sono così scemo come pensa la gente”, rispose l’idiota, “ho portato il manico come prova di quanto mi è accaduto”.
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Uno dei temi ricorrenti tra i maestri dervisci è che l’uomo non sa generalmente discernere una trama nascosta ne gli eventi, che sarebbe l’unica a permettergli di fare un uso completo della vita. Coloro che sanno vedere questa trama vengono chiamati saggi, mentre dell’uomo ordinario si dice che è ‘addormentato’. Lo si chiama anche ‘idiota’.
Questa storia, citata in inglese da Wilbeiforce Clarke (Diwan-i-Hafiz), è una storia classica. Ciò che afferma è costruttivo: impregnandosi di questa dottrina attraverso caricature di questo tipo, alcuni individui possono veramente ‘sensibilizzarsi’ al punto di percepire la trama nascosta.
Questo brano è tratto da una raccolta derviscia attribuita a Pir-i-Do-Sara, ‘Colui che porta il mantello a toppe”. Morì nel 1790 ed e sepolto a Mazar-i-Sharif nel Turkestan.