L’ego e l’intelletto

cavallo persiano
cavallo persiano

Dipinto in miniatura di un cavallo persiano in acquerelli fatti a mano, con oro conchiglia, smeraldi e rubini su carta wasli macchiata di tè.

Ognuno di noi ha il dovere di conoscere quali siano le nostre caratteristiche principali, per cui andrò a parlarvi dalla pura conoscenza della Rivelazione, che è stata concessa all’umanità come un dono e un favore divino.

Il Creatore descrive l’ego (l’io) di cui ha dotato l’umanità informando i suoi servitori eletti, e con questo intendo dire i Profeti (a.s.), dicendo:

“Ho creato l’ego (nafs) e gli ho ordinato: Vieni! E l’ego si rifiutò e andò indietro. E gli ho ordinato: Vai indietro! E l’ego si rifiutò e venne avanti.”

Questa descrizione dovrebbe essere sufficiente per comprendere quale sia la caratteristica principale dell’ego di fronte alla Verità (Haqq). Poi Allah l’Onnipotente disse: “Non ho mai creato una creatura più sgradevole di te!”

Dopo di che Allah creò l’intelletto (‘aql) e gli ordinò:

“Vieni!” E lui venne. Gli ordinò di andare indietro e lui obbedì e andò indietro. E Allah l’Onnipotente dichiarò il suo compiacimento dicendo: “Non ho creato niente di più amabile di te.”

Poi creò l’uomo e mise ambedue (l’ego e l’intelletto) in lui. In questa gabbia (il corpo) le ha messe entrambe. E così Si rivolse a lui:

” Io farò di te il mio rappresentante (Khalifa) e ognuno di voi sarà un candidato, Io vi ho onorato con un onore al di sopra del quale non ce n’è di superiore. O uomo, cui ho dato ego e ho dato l’intelletto (‘aql): l’ego è la tua cavalcatura, sii dunque il suo cavaliere e tutto questo universo è per te, muoviti in esso e fai quello che ti ho autorizzato a fare.”

Questo è l’uomo.

Ma cosa abbiamo fatto noi? Abbiamo fatto l’opposto. Invece di cavalcare l’ego, è l’ego che ci cavalca. Invece di andare a cavallo siamo noi che lo portiamo sulle nostre spalle. E tutti i Profeti (a.s.) i servitori eletti, ci hanno detto tutto questo. Qui riuniti siete prevalentemente di origine cristiana, più alcuni musulmani. Gesù (a.s.) pensate che sia sulla Terra? O che l’abbia lasciata e dalla sua stazione spirituale stia guardando alla sua nazione dicendo: “O cristiani, cosa state facendo! Come è contenta la mia nazione della sua scienza, dei suoi piaceri, bere, ballare, divertirsi, senza mai pensare a dove sono io! Le chiese sono vuote, ma le discoteche e i luoghi di divertimento sono pieni!

Una persona del pubblico interrompe lo Shaikh dicendo: “Ma non possiamo dare la colpa di questo a Gesù! “

Sh. Nazim:” Non ho detto questo. Noi siamo colpevoli, perché quando Gesù lasciò questa Terra per dirigersi verso la sua dimora celeste chiese alla sua nazione di seguirlo e di unirsi a lui con la promessa che una persona che avesse cavalcato il suo ego avrebbe potuto raggiungerlo. E Muḥammad (s.A.’a.s.) andò, nella Notte dell’Ascensione (Lailat-ul Miraj), alla Presenza Divina e utilizzò al Buraq (cavalcatura celeste). Allah l’Onnipotente ha concesso a chiunque di raggiungere quelle stazioni. Per cui se uno usa il suo ego come sua cavalcatura può raggiungere le stazioni celesti, ma noi non lo sottomettiamo e lasciamo che sia l’ego a cavalcarci e in questa vita temporale cerchiamo solo di soddisfare le infinite richieste del nostro ego. Il nostro ego ci porta a essere sofferenti e infelici perché ognuno ha aspettative infinite e se volete soddisfarne una pensate che sarà l’ultima? Quando l’avrete soddisfatta, troverete un’infinita schiera di altre richieste che premono per essere soddisfatte. Alla fine, nessuno potrà mai realizzare se stesso soddisfacendo le richieste del suo ego, perché queste sono senza fine.

Adesso siamo in un tempo molto difficile, e se guardiamo bene, vediamo che le difficoltà non possono che aumentare. Le nostre produzioni mentali mai possono portare alla soluzione delle crisi e della sofferenza dell’umanità. Questo perché abbiamo abbandonato la pura conoscenza trasmessoci dai servitori eletti e non diamo mai tempo, nell’arco della giornata, alla nostra vita spirituale. Ogni volta che il nostro spirito chiede qualcosa ci trova occupati, come uno che vuole fare una telefonata e trova sempre occupato. Qualche trucco del nostro ego fa in modo che noi non ascoltiamo il nostro spirito.

Fintanto che l’uomo non ritornerà a se stesso, sarà impossibile raggiungere la vera pace. Com’è possibile raggiungere la pace quando tutti lottiamo dentro noi stessi. Una comunità potrà essere in pace quando i suoi membri saranno in pace all’interno di loro stessi. Cosa succede allora quando ognuno litiga con se stesso? Per lo meno dobbiamo mantenere un equilibrio tra il nostro ego e il nostro spirito e giustizia vorrebbe che, come minimo, ci dedicassimo per un 50% alla nostra vita materiale e per un 50% alla nostra vita spirituale. E questo come minimo, se usassimo la nostra intelligenza. Ma chi dedica metà del suo tempo alla vita spirituale? Credo che neanche i religiosi lo facciano. Per cui chi chiede la pace chiede di andarsene da questa comunità, e alcuni lo fanno ritirandosi in un monastero. Può essere facile fuggire con il nostro corpo fisico, ma tuttavia il nostro ego non ci abbandona. Quando siamo seduti, da soli, potremmo pensare: dov’è la mia macchina, dove sono i divertimenti di Karlsruhe, dove sono i piaceri della città, che cosa sto facendo qui? Quindi non vi consiglio di fuggire dalla città. No. Nella vostra vita quotidiana potreste essere capaci di controllare qualche aspetto indesiderato di voi stessi.
Potreste dirvi: per cinque minuti lascio tutto e vado a stare con me stesso. Sedetevi in un luogo silenzioso, chiudete gli occhi e rendetevi vuoti da tutto ciò che vi circonda. Potete farlo? Si.

I nostri cuori sono come delle pattumiere piene e, per prima cosa, li dobbiamo svuotare. Questo è il primo passo. Vi sto dicendo cose che ci giungono dalla rivelazione dei Profeti (a.s.): quando siete seduti… niente più marito, moglie, bambini, affari, il mondo, il lavoro, litigi, soldi, oro, gioielli, animali, viaggi, vacanze, scuola, ufficio, il ragazzo, la ragazza… il vuoto. Quando sarete vuoti, guarderete e nulla sarà più esistente. Allora, in quel momento l’aiuto divino vi raggiungerà e potrete sentire un invito alla Sua Presenza: “O mio servitore Io sono con te, ti circondo, sono dentro di te, sono fuori di te!” Questo è il primo gradino per il vostro sviluppo e per il vostro progresso spirituale. “O mio servitore, muoviti verso di Me!” E Lui vi aprirà la strada verso la vostra destinazione. Noi non conosciamo la nostra destinazione e, se non farete questo, non la potrete conoscere.

Raggiungerete così un altro mondo che appartiene solamente a voi. Nessun altro, non come in questo basso mondo in cui vi sono miliardi di partner. Dopo quel passo, troverete un mondo esclusivamente per voi. E sarete felici, raggiungerete luci dal vostro Signore, amore dal vostro Signore, favori senza fine dal vostro Signore, conoscenza dal vostro Signore, saggezza, misericordia, bellezza dagli Oceani infiniti dell’Amore del vostro Signore. Cosa potreste chiedere di più? Dovrebbe essere abbastanza. Grazie per la vostra attenzione. Voglia Allah l’Onnipotente concedervi il potere di essere capaci di mantenere quei cinque minuti giornalieri per giungere all’apertura della vostra vita spirituale. Questa non è una conferenza, ma questo ci è stato concesso dagli infiniti Favori del nostro Signore. Penso questo e so questo: i nostri spiriti sono contenti e hanno gradito questo nostro incontro. Non importa se il nostro ego è dispiaciuto, perché lui sa che se ascolterete e farete quello che vi ho suggerito, il potere che ha nelle mani gli sfuggirà e andrà nella parte dello spirito. E questo disturba il nostro ego. Non importa. Siate cavalieri del vostro destriero. Grazie.

Al Fatiha.


Tratto dal libro “Il Giardino della Conoscenza