Nell’eremo sui monti
Domanda: Da quando siamo giunti in quest’eremo sto riflettendo sul fatto che in tutte le tradizioni spirituali del mondo e nel corso della storia, i cercatori di verità ricercano la solitudine sulle montagne isolandosi dalla società e dalla compagnia degli uomini. Perché ciò è necessario?
Shaikh Nazim: Le montagne sono più vicine al cielo. Da qui lo possiamo afferrare per primi tutto ciò che dal cielo ci viene inviato. Gli altri stanno giù in riva al lago e aspettano, ma chi si arrampica sulle montagne certamente intercetterà i doni celesti. Tutti voi vi siete ritirati su questa montagna e, anche se i dintorni sono belli senza dubbio, nessuno di voi è venuto qui per fare un picnic, le vostre motivazioni sono più serie. Sappiamo quali siano le vostre intenzioni segrete nel venire qui, anche se forse nemmeno voi stessi ne siete pienamente consapevoli e in grado di esprimere quali siano le vostre intenzioni. Sappiamo che è l’aspirazione del vostro cuore verso la vostra destinazione celeste che vi ha portato qui. Dobbiamo cercare di comprendere che miriamo a un certo fine e assicurarsi bene quale sia la direzione da seguire e le ragioni che ci spingono a compiere questo viaggio. Dopo di che possiamo scoprire quale sia la strada migliore che porta alla meta.
Se volete recarvi a Berna, per esempio, e vi incamminate su una strada qualsiasi prendendo una direzione a caso, certamente sprecherete i vostri sforzi. Ognuno segue il proprio cammino individuale, ma abbiamo la fortuna di esserci ritrovati qui su questa montagna, ciò è segno che la vostra intenzione è forte, che il desiderio nei vostri cuori si esteriorizza nello sforzo per giungere alla meta. Siete venuti qui per ricevere luce. Se vi sentiste interiormente già illuminati che bisogno avreste di venire qui?
Una volta Mosè (a.S.) viaggiava di notte quando scorse in lontananza un cespuglio ardente. Disse a sua moglie “Guarda laggiù un fuoco! Andrò a cercare dei tizzoni così che anche noi avremo un lume e ci potremo riscaldare. Mosè (a.S.) era attratto dal cespuglio ardente e inconsapevolmente dall’incontro con il suo Signore. Poiché era al freddo e al buio sentì la necessità di trovare calore e luce. Se avesse bivaccato accanto a un fuoco, non sarebbe mai andato a cercare dei tizzoni. Chi sente il bisogno di luce viene a cercarla in un posto come questo. Ma come Mosè (a.S.) intendeva portare delle braci alla sua famiglia così che si riscaldasse e avesse un lume, anche noi dobbiamo portare da questo luogo luce alla gente, per far sì che l’oscurità abbandoni i loro cuori. Questa è la nostra missione, ma per prima cosa, dobbiamo bandire l’indifferenza dai nostri cuori e tra di noi.
In quest’epoca c’è una terribile freddezza tra i cuori della gente. È un freddo glaciale che pervade il cuore degli individui. È importante quindi che nei vostri ritiri spirituali vi troviate con altre persone simili a voi provenienti da tutta Europa e abbiate così l’opportunità di esercitarvi. Con la speranza che al ritorno tra la vostra gente sappiate generare nei cuori quel calore che qui avete ricevuto. Ciò che avete ottenuto su questa cima portatelo a valle e condividetelo anche con quelli che forse non scaleranno mai una montagna. Non c’è alcun beneficio per voi rimanere qui per sempre. Il periodo ottimale varia da tre a quaranta giorni. Quaranta giorni è un ciclo completo, ora e nel corso della storia. A molti profeti, tra i quali Mosè (a.S.), il cui rango era molto elevato, fu ordinato di ritirarsi per quaranta giorni.
Dopo aver portato a termine quel periodo sul Monte Sinai gli fu concessa la Luce Divina, i Comandamenti da trasmettere alla sua gente e fu investito della missione di portare la Verità al Faraone e al suo popolo. Accendete la vostra candela qui e con essa date fuoco ad altre candele. Siate ambasciatori di luce, di bontà e appagamento in Dio. In questo modo realizzerete il vostro proposito, che è il proposito di Dio per la vostra vita, e giungerete alla vostra destinazione, altrimenti vi potreste perdere, vagando in un vasto deserto senza bussola né mappa. Serbate nel vostro cuore queste parole ovunque andiate e vi mostreranno la via.
Mosè (a.S.) ricevette la luce, la saggezza e la direzione, poi il Signore gli ordinò: “Vai dal faraone e dagli egizi, dà questa luce a lui e alla sua nazione, falli uscire dall’oscurità.”
La Vergine Maria (R.a.) mise al mondo Gesù e ne ebbe cura finché egli fu pronto a portare la sua luce al popolo. Non cercò di tenerselo per sé. Anche voi dovete darvi agli altri, questa è la migliore e la più alta delle vie.
Chi è solo per se stesso è un egoista. Dobbiamo cercare di essere più per gli altri che per noi stessi. È accettabile se viviamo per noi stessi e per gli altri, ma è il livello più basso di accettabilità. Sacrificare noi stessi per gli altri è il livello più alto: quello dei profeti.
Se non fosse per il nostro ego, questo sacrificio sarebbe facile, saremmo tutti angelici, ma siccome siamo dominati dal nostro ego piuttosto che suoi dominatori, abbiamo bisogno di venire qui e allenarci e prepararci per poter lottare contro il nostro ego. Non sottovalutate la difficoltà di questa battaglia, lottare contro un’intera nazione con una sola mano è un compito più facile. La vostra determinazione verso questo obiettivo, verrà certamente messa alla prova. È un buon segno che vi troviate qui. Ma se cercherete di rimanere qui e dichiarate guerra totale al vostro ego, egli vi sconfiggerà. L’ego ha migliaia di trucchi e trappole, è troppo pericoloso cercare di combattere continuamente. No! Dovete lottare e riposarvi. Anche i soldati in prima linea debbono dormire e avere il ricambio o diverrebbero esausti e facilmente sopraffatti.
Non è importante che vi dia degli esercizi spirituali da praticare durante il vostro ritiro qui. Se lo facessi, trovereste difficile praticarli. Abbiamo altri mezzi per trasmettere poteri spirituali da cuore a cuore, fintanto che ho il permesso di rimanere qui con voi, nemmeno un attimo sarà privo del suo effetto. Siamo autorizzati da Grandi Maestri, chi si colloca sotto il loro ombrello raggiungerà la propria destinazione in tutta sicurezza.
Tratto dal libro “Il Giardino della Conoscenza