99 nomi di Allah

99 nomi di Allah

Oggi, mentre pregavo, è apparso nello specchio del mio cuore un punto importante, un argomento che deve essere indicato. Qual è la posizione di ogni singolo individuo nei confronti del resto dell’umanità e del resto della creazione in generale? Ogni persona, ogni essere, è per natura concentrata su se stesso anche se interagisce costantemente con gli altri, nei suoi dintorni.

Tutti suddividono i propri consimili in categorie distinte: coloro con i quali hanno più punti in comune e quelli invece che sono in opposizione e meno sono in comune, più la questione diventa critica. Perciò, come seguace di una certa religione, dovresti chiederti, come sarà il tuo atteggiamento nei confronti di membri di altre religioni. Come uomo, qual è il tuo atteggiamento verso le donne o come donna nei confronti degli uomini? Come anziano verso i giovani o come giovane verso gli anziani? Come benestante verso il povero o come povero verso il benestante? Come letterato verso gli illetterati? Qual è il tuo comportamento come essere umano verso gli animali, le piante, gli oggetti inanimati, tutto quel che esiste?

Il Santo Profeta, Muḥammad, s.A.’a.s., dette una guida all’umanità a questo proposito, quando disse:”Il mio Signore mi insegnò a mostrare rispetto ad ogni cosa, per mantenere un livello elevato di buon comportamento e il mio Signore ha perfezionato il Suo insegnamento”. Adesso abbiamo bisogno di sapere quale sia questo comportamento migliore, e come ci possa aiutare a mostrare rispetto per tutte le creature in accordo ai loro rispettivi livelli, poiché Allah Onnipotente ha fatto in modo che tutte le creature meritassero rispetto, ma ha onorato in modo speciale l’umanità. Siamo invitati a realizzare pienamente il potenziale di questo onore perfezionando le nostre relazioni con quel che ci circonda.

Questa perfezione richiama a un equilibrio nelle nostre relazioni, insieme alla percezione della differenza tra esseri e la capacità di adattare il nostro comportamento, in accordo con queste distinzioni. Questo avviene perché le creature di Allah, in particolare gli uomini, non sono prodotti di fabbrica, costruiti in serie e tratti dallo stesso stampo. Ognuno possiede la sua forma unica, caratteristica e capacità, non puoi trovare due persone perfettamente uguali, anche i gemelli identici possono differenziarsi drasticamente nel carattere. Ognuno di noi porta qualcosa di diverso, e dobbiamo osservare questi segni variabili e distintivi perché da lì potremo ricevere Saggezza Divina e meravigliarci davanti al Potere del nostro Signore perché chi altri potrebbe creare tali varietà? Sia che osserviate intorno a voi tra gli uomini, sia che guardiate le stelle nel cielo, saprete dalle loro infinite variazioni che solo Dio può aver creato l’universo.

Gli esseri umani, la “Corona della Creazione”, sono candidati per il rango onorevole di “Deputati di Allah sulla Terra”. Siamo esseri cui è stato conferito il potenziale per svelare un grande segreto dentro noi stessi. Se stupidamente non ci affannassimo per ciò,  questo rimarrebbe nascosto profondamente in noi. Qual è il grande segreto che l’uomo deve scoprire per ottenere questo rango? E’ comprendere che sei una manifestazione di uno degli infiniti Attributi Divini del nostro Signore. Ogni persona manifesta un attributo distinto, non conta quanti miliardi di persone appaiano o scompaiano dalla terra, ognuno manifesta un unico aspetto della Realtà Divina. Ogni Attributo Divino è distinto e quando viene svelato totalmente, ognuno è ugualmente Divino. Per questo, il nostro Signore è dimentico della nostra forma esterna, ma ha sempre in mente i vari stati dei nostri cuori poiché il cuore di ogni uomo è il trono tra gli innumerevoli troni di Allah Onnipotente. Questo cuore non è l’organo nel nostro petto, è solo rappresentato da questo, come un’immagine cui riferirsi. Nel tuo cuore reale, nel “cuore dei cuori”, c’è un trono e Lui, l’Onnipotente, appare su questo trono attraverso un attributo distinto che si manifesta in te e in nessun altro luogo nella creazione.

Per questo, devi rispettare ognuno nell’esistenza poiché, in realtà ,quel rispetto è il rispetto per il tuo Signore che c’è in lui. Questo è il modo  in cui il nostro Profeta (s.A.’a.s.) si comportava con la gente, la maniera insegnata dal vero Islam; una deviazione da questa “Via di buone maniere ” è un’innovazione pericolosa (bi’da) di alto livello. Il rispetto che dobbiamo mostrare nei confronti del prossimo è tale che se nascesse un bimbo, emettesse tre respiri e poi morisse, dovremo dargli un nome, lavarne il corpo e recitare la preghiera funeraria e se non ci fosse nessun altro a compiere questi riti, anche al Sultano stesso si richiede di farlo, sia pure un bimbo nato dalla classe più bassa tra i suoi sudditi.

E che cosa ne sarebbe se il vivente o il morto fosse di un’altra religione o senza alcuna religione, dovremo forse mostrargli meno rispetto? Un giorno, il Santo Profeta (s.A.’a.s.) sedeva con i suoi compagni, in quel mentre passò una processione funeraria. Il Santo Profeta (s.A.’a.s.) si alzò in segno di rispetto verso quell’anima partita. Uno dei compagni disse:”Oh Messaggero di Dio, questo è il corpo di uno dei pagani. Mostri  rispetto a certa gente?”  Era segno di cattivo comportamento per i compagni dire così ed egli ne rimase dispiaciuto. Pensate che il Profeta (s.A.’a.s.) non sapesse che quel defunto e chi era in processione fossero musulmani o adoratori di idoli? Se no, come potrebbe essere un Profeta? Ma, visto che i compagni erano a livelli distinti di comprensione e di comportamento e si spingevano gradualmente verso la perfezione, il Profeta era sempre paziente con chi mostrava questo atteggiamento di sfida, spiegava le sue azioni ai compagni, secondo il livello di comprensione che era il livello comune.

Quant’è difficile per il credente comune, i cui sentimenti umani sono catturati dall’andirivieni degli eventi quotidiani comprendere come il Profeta (s.A.’a.s.) desse questo rispetto a gente che era impegnata attivamente nell’opprimere i Musulmani, uccidendoli o boicottandoli e mostrando in generale qualità abominevoli! Com’è difficile per la gente comune fare una distinzione tra le azioni cattive delle persone e le Realtà Divine nascoste e velate benché presenti e non toccate, nel loro cuore dei cuori, in questo un modo per comprendere che non si devono odiare i nemici! Una tale comprensione rende una persona eleggibile nel ricevere i Segreti Divini e una categoria di conoscenza che al Santo Profeta (s.A.’a.s.) fu indicato di rivelare solo agli iniziati.

Perciò, per guidare quel compagno nella direzione generale di questa realtà senza rivelargli quel che non può comprendere, il Santo Profeta (s.A.’a.s.) disse: “Sì, questi sono miscredenti, ma dovete sapere che ognuno di noi ha degli Angeli che lo accompagnano che registrano le buone e le cattive azioni e  anche l’Angelo della morte, Azrail, accompagna il defunto: mi alzo in piedi per rispetto a questi Angeli”. Così il Santo Profeta istruì tutti i Musulmani a mostrare rispetto a tutta la gente, non importa quali terribili azioni possono aver fatto.

Mevlana Jalaluddin Rumi, un Santo Islamico conosciuto da Oriente a Occidente (e l’autore del poema epico Sufi, il Mathawi), una volta attraversava il mercato e mentre passò, un sacerdote piegò la sua testa in segno di rispetto. Mevlana rispose al suo gesto, inchinandosi ancor più dalla vita. La gente gli chiese: “Com’è  che ti sei inchinato davanti a quel prete (che rappresenta una religione che non ha riconosciuto il Santo Profeta dell’Islam)?” Nell’Islam, l’inchino è un gesto riservato in generale per l’adorazione di Dio, si usano altri gesti di rispetto normalmente.
Quindi Mevlana gli rispose, secondo il livello della loro comprensione: “Quel prete si stava umiliando innanzi a noi. E’ cristiano, noi siamo musulmani; l’Islam rappresenta il completamento di ogni bene trovato nella cristianità. Perciò, se egli è umile, dobbiamo sforzarci di essere ancor più umili”.

Questa spiegazione è vera ma ad un livello più profondo, questa reciprocità deve essere intesa come rispetto verso la reale personalità, la Personalità Divina di quel prete. E’ soltanto Lui, l’Onnipotente che rivestì i Propri servitori in forme esteriormente distinte e li predispose a diversi tipi di azioni. Mevlana riconobbe che era stato il Signore a rivestirlo da Sheikh e a vestire quell’uomo da prete; se avesse voluto, avrebbe potuto scambiarne i ruoli, far sì che il loro cuore si convertisse alla religione dell’altro in un batter d’occhio, chi può dire che cosa farà Allah? Che cosa c’è al di là di tutti questi vestiti, se non il trono di Allah in un’unica manifestazione della personalità?

Nel Santo Corano è riportato che, quando Allah Onnipotente creò Adamo, ordinò a tutti gli Angeli di prostrarsi innanzi a lui. Pensate che Allah Onnipotente stava ordinando loro di adorare qualcun’altro diverso da Lui? Tutti gli Angeli furono capaci di percepire quella Manifestazione Divina in Adamo e s’inchinarono al proprio Signore prostrandosi innanzi ad Adamo. Ma c’era anche Satana presente che era velato d’invidia e disse: ” Chi è questi che devo adorare, io adoro soltanto Dio.” Ma Satana non poteva vedere  quel che c’era dentro Adamo: tutti i Santi Nomi di Allah che si sarebbero manifestati da tutta la sua discendenza. Se quei veli d’invidia fossero sollevati, egli sarebbe stato il primo ad obbedire. L’invidia, ci acceca questa visione e sfortunatamente impedì a molti che rappresentavano le religioni precedenti di riconoscere il Profeta Muḥammad quando giunse, il veritiero fratello dei Profeti che venerano.

Se riuscissimo a ricordare che la presenza di questo segreto Divino risiede nei cuori della gente e a guardare al di là delle loro forme esteriori e le azioni, potremmo imparare da ogni cosa e da ognuno ed acquisire saggezza. Solo con questa visione possiamo aspirare verso una magnanimità che farà apparire azioni buone dalla gente, di far brillare un raggio della loro Essenza Divina e incoraggiare il sollevarsi dei veli dell’ego. Il rispetto della Natura Divina nell’uomo porta alla familiarità tra la gente e la familiarità apre la strada all’amore e tutto l’amore appartiene al nostro Signore.

La nostra principale responsabilità nella vita è questa: ripulirci dalle caratteristiche negative che coprono le nostre Personalità Divine e una volta realizzato ciò, aiutare gli altri a liberarsi da questo fardello pesante. Dobbiamo sempre ricordare la natura sacrosanta delle anime. Guardate Sayyidina Umar che divenne secondo Khalifa dell’Islam, venne dal Santo Profeta (s.A.’a.s.) con l’intenzione di ucciderlo, ma lasciò quell’incontro con un cuore  pieno d’amore e bontà. Era lo stesso uomo, l’essenza del suo essere non era mai cambiata, solo la sua attitudine lo era. Perciò bisogna sempre riguardarsi dal dire:”Tizio è una cattiva persona.” Non si può dire della sua vera essenza.
Pur avendo cura dell’essenza della gente, non accettiamo le loro azioni cattive, ma ci spariamo sopra alla stessa maniera in cui un chirurgo rimuove un tumore da un paziente e  vi lascia il tessuto sano: egli sa distinguere il tessuto sano da quello canceroso e rimuove solo ciò che è pericoloso.

Questo è il metodo praticato da tutti i Profeti di tutte le religioni rivelate dall’inizio alla fine. Aiutare la gente a purificarsi dalle caratteristiche distruttive era la missione di Mosè, di Gesù e anche del Sigillo dei Profeti Muḥammad, ordinata dal suo Signore: “Purificali”. Tutti lavorarono con questo fine e non disperarono mai di un successo poiché ebbero la certezza che un tesoro rimaneva sepolto nei cuori della gente. Vedete, se possedeste un diamante prezioso e cadesse nel water, lo fareste andar giù con lo sporco? Chi suggerirebbe una cosa simile? Forse qualche orgoglioso o debole di stomaco potrebbe chiamare un inserviente per farlo, ma nessuno sano di mente lo butterebbe via. Quindi, una volta recuperato quel diamante, lo laverai con sapone e acqua, forse lo ungerai con olio di rosa e tornerà tra le tue mani. Nessuno quindi potrà pensare che il diamante è sporco. I diamanti non assorbono le qualità di quello in cui sono caduti,  per le anime è lo stesso.

Nel nostro tempo, la gente è alla ricerca di un terreno comune sul quale i seguaci di tutte le religioni possano stare, una scuola di pensiero che possa lasciare la propria scia attraverso l’ispirazione vera. Questo è quel terreno comune: aspirare ad una comprensione più profonda attraverso la propria religione,  una comprensione che ti aprirà gli occhi innanzi all’Uno in tutte le cose che ti rivelerà la rispettabilità di tutte le creature, specialmente gli esseri umani e ti renderà capace di desistere dall’odiare chi fa del male pur opponendoti ai loro complotti. Questa visione ci distanzierà da quelle forti identità etichettate che evocano fervori e inimicizie, come: americani, russi, tedeschi, turchi, greci, armeni, ebrei, cristiani, musulmani, buddisti,ecc… e ci disegnerà più vicini alla realizzazione con cui il nostro Signore ci ha onorati equamente attraverso la presenza universale della Sua Essenza Divina nei nostri cuori.

Da questo punto vantaggioso vedremo che il nostro Signore ci ha donato, attraverso questa Essenza, caratteristiche uniche e meravigliose, facendo di ognuno di noi una manifestazione dei Suoi Attributi Divini.
Quindi sarà chiaro anche a noi che i veli dell’ego che coprono la nostra essenza sono tanto vari e sottili come le differenti manifestazioni dell’Essenza; ognuno possiede “trappole dell’ego” designate a catturare la sua anima unica e per evitare o scappare da queste trappole c’è il cuore della conoscenza della Via. Solo chi si avvicina al proprio Signore con sincera devozione può scoprire questa via,  questa sincerità è ciò che il Signore desidera di noi, ciò che ha veramente valore, come dice nel Suo Libro sacro:” Il migliore (o il più onorevole) di voi è quello più sinceramente devoto e timorato di Dio”. In altre parole, il nostro Signore ci ha onorato tutti, ma riserva i Suoi onori più elevati per coloro che gareggiano verso di Lui.

Il Profeta Muḥammad, s.A.’a.s., venne dotato della comprensione più vasta del significato del Verso sacro: “Abbiamo onorato tutti i Figli di Adamo”, la conoscenza dell’Uno nei molti. Mevlana Jalaluddin Rumi ricevette la distinzione di dichiarare queste realtà più apertamente a tutte le Nazioni, invitando tutta la gente senza condizioni attraverso una porta aperta, dicendo:

Vieni, vieni, chiunque tu sia, torna ancora.
Che tu sia non credente, Mago o idolatra, torna ancora.
La nostra non è una Dergah di disperazione!
Per quanto tu possa aver rotto il tuo patto centinaia di volte, torna ancora.

Visto che Allah Onnipotente apre le Sue porte a tutti i Suoi servitori, per questo accettiamo i servitori del Signore. Non siamo fanatici che trascorrono la propria vita a interrogare chi cerca di soddisfare la propria sete alla fontana. Questa è la via di Grandsheikh che dichiarò: “Sono un avvocato per tutti i figli di Adamo, nell’Ultimo Giorno “. Quando qualcuno giunge alla nostra soglia, sappiamo Chi lo manda perciò non possiamo rifiutare.