Gabicce Mare 30-1-2016 (sera)

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Discorsi di Shaikh Hassan

Gabicce Mare 30-1-2016 (sera)

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Gabicce 30 Gennaio 2016, sessione serale.
Benvenuti a questo concerto. Una sessione informale. Voi suonate noi ascoltiamo, e poi vi diamo qualcosa, come biglietto, vi paghiamo. Siamo contenti e molto orgogliosi, io sono orgoglioso. La mia professione mi concede di sedermi qui.

Qui c’è nostro fratello Jalaluddin-Rumi e Abdul Malik, Marwan e Nuruddin. Grazie. ma sha’ Allah. Qualcuno chiedeva come trovare la propria identità e questa è una buona domanda che tutti dovrebbero porsi. Chiediamo in quest’incontro di ricevere la benedizione e il permesso del nostro maestro. Sheikh Jamaluddin tedesco e Shaikh Jamaluddin italiano parlano meglio, noi vi intratterremo.

La gente chiede. Solitamente si bloccano sulla loro identità, sui nomi e sui titoli. Sono un sufi, no sono un massone, cristiano, ebreo, sono sufi ma Naqshbandi, non Mewlevi. Questa è la mia cultura, la mia nazionalità. La tua personalità è molto semplice e un giorno ti verrà chiesto riguardo ad essa.

Nell’impero Ottomano la prima cosa che veniva insegnata ai bambini a scuola era da dove venivi, la tua origine. E dovevi rispondere che venivi da Adamo. E che appartenevi alla nazione di Abramo, alla nazione del Profeta Muḥammad (saw). Vengo da Adamo ed Eva, tutti gli esseri umani sono miei fratelli, tutti e Abramo è il padre delle tre religioni monoteistiche, Ebraismo Cristianesimo e Islam e dalla nazione del Profeta Muḥammad (saw). Tutti dovremmo impararlo.

Sarai soddisfatto solo quando troverai la tua vera identità il tuo vero essere, il che vuol dire che ti incammini in un viaggio per trovare te stesso. Il Profeta disse (saw) chi conosce sé stesso conosce il proprio Signore. La tua vera identità è al di là del tuo corpo e del tuo essere fisico e la troverai nel tuo spirito perché tutto sparirà, tutto viene dalla terra e torna alla terra.

Ci separeremo dal mondo materiale, da coloro che abbiamo amato, odiato ed allora lasceremo tutto quel che ci è piaciuto, che abbiamo pensato, detto, sentito, assaporato. E tutto questo non è la tua vera identità, essa è ciò che rimarrà quando avrai lasciato tutto e se la vuoi trovare e incamminarti in quel viaggio hai bisogno di una guida, che conosce la strada, che ha raggiunto la meta, che ha già trovato sé stesso ed il suo Signore, che è conosciuto dal suo Signore e che è Amico di Dio. Awliya Allah, gli intimi amici di Dio.

Non hanno alcun interesse in questo mondo se non tramandare ad altri quel che han ricevuto dal loro Signore. Dicono: se non sei matto hai solo quell’interesse. Se hai altri interessi sei matto. Oggi è arrivato uno psicologo e gli ho detto: guarda, c’è molto lavoro da fare, fai una lista e metti il mio nome in cima. Sono il primo che ha bisogno di essere trattato per tornare ad essere sano. Voglio ricordare il nostro Sheikh, che parliamo con il suo permesso e sostegno. Lo dico sempre ma oggi ho avuto la conferma da una sorella che è vero.

Una sorella degna di fiducia ha visto Mawlana che camminava qui sul palco durante lo dhikr, poi è sceso ed è andato da lei. Perché nel suo cuore c’era questo desiderio di vederlo. Nella sua vita non l’aveva mai visto coi suoi occhi. Lui è sveglio e noi siamo addormentati. Vede le emozioni nei cuori e viene, da tutti quanti.

Ha detto per renderla semplice a tutti, 5 anni fa: io non sono sufi. Il più grande sufi sulla faccia della terra ha detto: io non sono sufi. Il più grande Sheikh al suo fianco era shoccato. I nomi non importano, finito. In un’ora era tutto finito, 73 sette dell’Islam, Ebraismo, Islam, Cristianesimo, tutto finito! Ma io.. Ma io…sono anni che tento di essere un sufi ed ora? Non sono un sufi!

Guarda nel Sacro Corano qual è la tua identità, cosa devi diventare. È scritto siate (appartenete) del vostro Signore (siate Rabbani). All’inizio di tutto Allah chiese: non sono forse Io il vostro Signore? (Corano, 7:172) Sì, questa è la nostra identità. Allah ce lo chiese dolcemente, con gioia, felicità, con tutti i suoi bellissimi nomi ce lo ha chiesto e noi che eravamo ubriachi, immersi nei suoi oceani gli abbiamo detto di sì. Tutto nuovo, sempre meglio. Noi apparteniamo a quello.

Questo è nelle parole del Sacro Corano: “… invero abbiamo onorato i discendenti di Adamo” (Corano, 17:70).