La poesia di Iqbal

Profumo di rosa
Una hurì sotto una pergola del Giardino del Cielo disse fremente:
“Nessuno mi ha mai parlato di quel che c’è sotto le stelle!
Non comprendo che cosa sia l’alba, che cosa il tramonto, che siano il giorno e la notte
e quel che dicono Nascita e quel che chiamano Morte, mi dan stupore strano alla mente!”
Così si fece onda d’aromi e alitò da un cespo di rose, scese dal cielo su questa terra fatta d’oggi e di ieri
Aprì gli occhi e si fece bocciolo; e sorrise un istante, e fu rosa e, foglia a foglia, lenta si sfece sopra la terra
E quando rivolò nel cielo, libera il piede dai ceppi, ne rimase, ricordo, un sospiro. E l’hanno chiamato profumo di rosa.
1) Una delle famose fanciulle del paradiso Coranico promesse in premio ai beati