Sura LXVIII
Al-Qalam
Il Calamo
Pre-Eg. n. 2 (a parte i verss.7-33; 48-52). Di 52 versetti. Il nome della sura deriva dal versetto 1.
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1. Nûn [1] .Per il calamo e ciò che scrivono [2] !
2. Per Grazia di Allah tu non sei un folle [3],
3. e in verità ci sarà per te infinita ricompensa,
4. e in verità di un’immensa grandezza è il tuo carattere [4] .
5. Vedrai, e pure loro vedranno
6. chi di voi ha perso la ragione.
7. Il tuo Signore ben conosce chi si allontana dalla Sua via e ben conosce coloro che seguono la retta via.
8. Non obbedire a coloro che tacciano di menzogna.
9. Vorrebbero che tu fossi accondiscendente e allora sarebbero accondiscendenti anche loro [5] .
10. Non dare ascolto ad alcun miserabile spergiuro [6],
11. al diffamatore, seminatore di maldicenza,
12. a quel grande nemico del bene, trasgressore, peccatore,
13. arrogante e persino bastardo [7] .
14. [Non dargli ascolto,] anche se possiede ricchezze e progenie.
15. Quando i nostri versetti gli sono recitati, dice: «Favole degli antichi!».
16. Lo marchieremo sul grugno [8] .
17. Li abbiamo messi alla prova come abbiamo messo alla prova quelli del giardino che avevano giurato di fare il raccolto al mattino [9],
18. senza formulare riserva [10] .
19. Venne un uragano, proveniente dal tuo Signore, mentre dormivano:
20. e al mattino fu come se [il giardino] fosse stato falciato.
21. L’indomani si chiamarono gli uni con gli altri, di buon mattino:
22. «Andate di buon’ora alla vostra piantagione, se volete raccogliere».
23. Andarono parlando tra loro a bassa voce:
24. «Che oggi non si presenti a voi un povero!» [11] .
25. Uscirono di buon’ora, in preda all’avarizia, pur avendo i mezzi
[per fare l’elemosina].
26. Quando poi videro [quel che era avvenuto], dissero: «Davvero abbiamo sbagliato [strada]!
27. [Ma poi convennero:] Siamo rovinati» [12] .
28. Il più equilibrato tra loro disse: «Non vi avevo forse avvertito di rendere gloria ad Allah?».
29. Dissero: «Gloria al nostro Signore, invero siamo stati ingiusti».
30. Si volsero poi gli uni agli altri, biasimandosi a vicenda.
31. Dissero: «Guai a noi, invero siamo stati iniqui.
32. È possibile che il nostro Signore ci compensi di questo con qual
cosa di migliore. Noi bramiamo il nostro Signore» [13] .
33. Questo fu il castigo, ma il castigo dell’altra vita è ancora maggiore, se solo lo sapessero!
34. I devoti avranno presso il loro Signore i Giardini della Delizia.
35. Tratteremo i sottomessi [14] come i criminali?
36. Che cosa vi prende? Come giudicate?
37. Avete forse una Scrittura che vi istruisca,
38. e in cui troviate quel che desiderate?
39. Ci siamo forse legati a voi con solenni giuramenti che Ci impegnino fino al Giorno della Resurrezione, a darvi quello che chiederete?
40. Interpellali su chi di loro se ne faccia garante.
41. Oppure, hanno forse degli [dèi] associati? Allora facciano venire i loro associati, se sono sinceri.
42. Il Giorno in cui affronteranno gli orrori [15], saranno chiamati a prosternarsi, ma non potranno farlo:
43. saranno bassi i loro sguardi e saranno coperti di ignominia. Eppure furono chiamati a prosternarsi quando ancora erano sani e salvi.
44. LasciaMi solo con coloro che tacciano di menzogna questo Discorso. Li condurremo passo passo per vie che non conoscono [16] .
45. Concedo loro una dilazione: in verità il Mio piano è infallibile.
46. Forse chiedi loro un compenso che li gravi di un peso insopportabile [17] ?
47. Forse possiedono l’invisibile e lo descrivono?
48. Sopporta dunque con pazienza il Decreto del tuo Signore e non essere come l’uomo della balena [18], che invocò al colmo dell’angoscia.
49. Se una grazia del tuo Signore non lo avesse toccato, sarebbe stato gettato sulla riva deserta, reietto.
50. Poi il suo Signore lo scelse e ne fece uno dei giusti.
51. Manca poco che i miscredenti ti trapassino con gli sguardi, quando sentono il Monito; dicono: «Davvero è uno posseduto!» [19] .
52. Ma questo [Corano] non è che un Monito per il Creato.
[1] Vedi Appendice.
[2] Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ha assegnato due angeli ad ogni uomo, uno sulla sua destra che annota il bene che esso compie e uno sulla sua sinistra che registra il male; ma oltre ad accennare a queste angeliche presenze e alla loro funzione, il versetto richiama l’attenzione sull’importanza del calamo, strumento di conoscenza e di diffusione della conoscenza (vedi XCVI, 4).
[3] Come già in altri brani, Allah (gloria a Lui l’Altissimo) si rivolge direttamente al Profeta Muḥammad (pace e benedizioni su di lui) per rassicurarlo e aiutarlo a sopportare l’ostilità della sua gente.
[4] Allah (gloria a Lui l’Altissimo) conferma le eccezionali caratteristiche del Suo Inviato Muḥammad.
[5] I politeisti cercarono a lungo di giungere ad un «compromesso» con l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui): se lui avesse cessato di affermare l’Unicità di Allah (gloria a Lui l’Altissimo) loro lo avrebbero lasciato in pace e avrebbero permesso «anche» il culto dell’Unico.
[6] Molti esegeti, che si basano su un detto di Ibn ‘Abbàs (che Allah sia soddisfatto di lui) dicono che questo versetto e i sei che lo seguono, alludono ad al-Walid ibn Mughira, uno dei più feroci nemici del Profeta e dei musulmani.
[7] Il padre naturale di al-Walid ibn Mughira (vedi nota sopra)lo riconobbe quando già aveva8 anni.
[8] Al-Walid ibn Mughìra (vedi sopra nota al vers.0) sarà poi ferito al naso durante la battaglia di Badr e rimarrà deturpato.
[9] Riferisce la tradizione (Tabarì XXIX, 29) che i verss.7-32 si riferiscono alla storia degli eredi di un ebreo generoso che possedeva delle palme da dattero e che, al momento della raccolta, lasciava che i poveri prendessero una parte dei frutti. Alla sua morte i figli decisero di cambiare stile e si accordarono per raccogliere i datteri al mattino presto e non dare nulla ai poveri. Allah li punì devastando la loro piantagione.
[10] Senza dire «Se Allah vuole», riconoscendo la priorità della volontà divina su ogni intenzione umana.
[11] Ricordiamo che per fedeltà al testo coranico manteniamo la seconda persona plurale anche quando in realtà si tratta di un discorso che coinvolge colui che parla e quindi, in italiano, si userebbe la prima plurale.
[12] Di fronte al disastro del loro giardino dapprima stentano a riconoscerlo e pensano di aver sbagliato strada ma poi devono constatare la loro rovina.
[13] Capire i segni che il nostro Signore ci invia è segno di intelligenza, il pentimento che ne deriva sollecita il dono più grande di Allah, la sua Misericordia, e già la capacità di pentirsi è un dono di Allah.
[14] «i sottomessi», i musulmani sono coloro che sono sottomessi ad Allah.
[15] «… in cui affronteranno gli orrori»: lett. «sarà scoperta una tibia», questa espressione che è mutuata dal linguaggio militare, significa prepararsi allo scontro (accorciando appunto le vesti e scoprendo le gambe). In questo caso indica il Giorno del Giudizio.
[16] «Li condurremo… per vie che non conoscono»: alla loro rovina materiale e spirituale.
[17] Vedi LII, 40 e la nota.
[18] «l’uomo della balena»: Giona (vedi sura x). Si rivolse ad Allah dallo stomaco della balena.
[19] Nell’intento di fare del male all’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) i miscredenti avevano ingaggiato gente reputata capace di «dare il malocchio» con Vincarico di esercitare su di lui la loro arte malefica. Tutti i loro tentativi fallirono (sia lode ad Allah l’Altissimo) e allora quelli affermarono che certamente Muḥammad era già posseduto (e protetto) da qualche potente dèmone.
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